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Discussione: Agnus Dei

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  1. #27
    Opinionista
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    Gentile e mansueto Cono, questo dibattito tra te e Vega sulla natura dell’ostia sta diventando una narrazione epica, e tu sei il rhapsoidos (= rapsodo) il cantore e narratore del poema.

    Le tue parole evocano la rapsodia, la composizione musicale che non segue uno schema fisso, ma si presenta come un insieme di melodie diverse tra loro per ritmo e armonia.

    Il tuo frasario si può rappresentare con un grafico. Sembra una struttura a spirale, ma anziché ascendere al cielo fende la superficie dell’abisso marino, forma un gorgo e in cerchi concentrici affonda per cercare il “Tuffatore” di Paestum, per vedere il transito della sua anima verso la vita ultraterrena. Poi il “gran sudario” della superficie del mare torna a chiudersi e a stendersi, come se nulla fosse accaduto.

    Da ciò che scrivi in questi post è evidente che sei saggio e prudente come un uomo che guada il fiume d’inverno, circospetto come un uomo circondato da vicini pericolosi, riservato come un ospite sensibile, arrendevole come il ghiaccio che si scioglie, semplice come il legno grezzo, aperto come un’ampia vallata: dal “Tao-te Ching” (“Il libro del principio e della virtù”), scritto circa cinque secoli prima di Jesus dal filosofo cinese Lao-tzu.

    I consigli sopra citati ti invitano ad essere prudente quando percorri sentieri religiosi pericolosi, ad avere la necessaria capacità di giudizio nei confronti delle persone ingannevoli, l’importanza della riservatezza quando sei ospite a tavola per l'annuale, tradizionale, Ultima Cena di Gesù di Nazaret, e nel dibattito con Vega sulla transustanziazione.

    E’ anche importante da parte tua la delicatezza, che evita la durezza glaciale del tuo temperamento combattivo per la fede monoteista.

    Contro l’esteriorità fatta di orpelli e di ipocrisia è importante la luminosa semplicità del tuo animo, l’apertura del tuo logos, simile a una valle verdeggiante e fiorita.

    L’indiano Buddha, contemporaneo del cinese Lao-tzu, in uno dei discorsi a lui attribuiti, il “Dharmapada”, dice: “Se incontri un saggio che ti fa vedere i tuoi errori e ti indica i pericoli del cammino, seguilo come seguiresti chi possiede la mappa per giungere al tesoro nascosto”.

    Per oggi basta così. Ho scritto un po’ di cavolate, di frasi incoerenti per farti ridere. Ma non insistere nell’affermare
    la natura di Dio? L'Amore, la Donazione, il Perdono... la Misericordia.
    Dicendo queste parole mi crei una dissonanza cognitiva, perché il Dio degli Ebrei (che è anche il tuo Dio) è violento, geloso, possessivo, vendicativo, secondo il Vecchio Testamento.
    Ultima modifica di doxa; 08-06-2023 alle 08:28

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