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Discussione: Berlusca

  1. #1
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Berlusca

    La morte non rende migliori, si resta quello che si è. E qui non ci sono nemmeno epici eroismi che possano infrangere questa regola ed esserne eccezione.
    E allora Berlusconi resta quello che, forte del suo impero economico, ha usato il Parlamento per sistemare i suoi affari. L’ha riempito di tirapiedi, fedelissimi, avvocati, amori più o meno occasionali, e manovrandoli come in un teatrino di marionette se n’è servito per stravolgere la realtà e certificarne un’altra: la sua e dei suoi bisogni.
    E se lui ha finito il suo ciclo terreno, il berlusconismo ha avuto un livello di tossicità tale che non finirà mai: ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere e di pensare, ha tirato fuori il peggio che potessimo esprimere, dall’egoismo alla diseguaglianza sociale, ci ha resi stupidi e convinti che l’ignoranza fosse un valore, ha sdoganato la destra più fascista, riemersa dalle fogne più putrida di sempre.
    Parlo del politico, naturalmente, del personaggio pubblico, perché l’uomo, che oggi tutti descrivono come fulgido esempio di piacevolezza e generosità non lo conoscevo e non lo avrei di certo mai conosciuto.
    Vivo in un mondo troppo differente, lontano anni luce dal suo.
    Non ridevo nemmeno delle sue barzellette, per dire.
    Non l’ho mai nascosto, quello che penso su di lui, e oggi non sono diverso da ieri.
    L’ipocrisia è un talento che non mi appartiene, anche se in queste ore ne piove talmente tanta che al confronto l’alluvione era una sottile pioggerella di maggio.
    Così tanta che finge dolore perfino chi trarrà vantaggio dalla sua assenza, visto che nella coalizione di governo Berlusconi era diventato l’unico a rappresentare un argine verso una totale deriva fascista.
    A riprova che il peggio non era nemmeno lui, ma deve ancora arrivare.

    Orso Grigio
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  2. #2
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    I professionisti anti Cav che hanno fatto carriera con livore e invidie
    di Alessandro Gnocchi (Il Giornale, 13 – 6 – 2023)

    Berlusconi è stato una manna dal cielo, una benedizione per magistrati, giornalisti, scrittori, attori, cantanti, guitti di ogni ordine e grado.

    C’è stato un periodo in cui fare professione di antiberlusconismo era il modo più sicuro per lanciare o rilanciare una carriera. Non era soltanto questione di volgare opportunismo. Berlusconi, per molti, era qualcosa di più di un nemico politico. Era un’ossessione, il termine di paragone per ogni cosa, il centro di ogni pensiero, preoccupazione, delirio, odio. Forniva, a una parte d’Italia, sappiamo quale, l’alibi per sentirsi migliore degli «altri», gli elettori rozzi e ignoranti del centrodestra. Da quelli bravi, come Umberto Eco, a quelli inutili, la maggior parte.

    L’elettorato di centrodestra si divide in due categorie. C’è quello «Motivato» di cui fanno parte «il leghista delirante», «l’ex fascista», e i malviventi reali o aspiranti, cioè tutti coloro i quali «avendo avuto contenziosi con la magistratura, vedono nel Polo un’alleanza che porrà freno all’indipendenza dei pubblici ministeri». Poi c’è l’elettorato «Affascinato». Vi appartiene chi «non ha un’opinione politica definita, ma ha fondato il proprio sistema di valori sull’educazione strisciante impartita da decenni dalle televisioni, e non solo da quelle di Berlusconi. Per costoro valgono ideali di benessere materiale e una visione mitica della vita». Caratteristica comune ai due gruppi è l’ignoranza: tutti quanti leggono «pochi quotidiani e pochissimi libri». Massimo D’Alema esultò: «Raccogliamo voti tra i più acculturati!». Sì, ma avete perso le elezioni...

    Capito Eco, si capisce tutto. La volgarità pura e semplice di Dario Fo, premio Nobel per la letteratura: «Io non capisco le persone che credono che con o senza Berlusconi sia la stessa cosa e non gli interessa. A loro dico co***ni». Capisci Sabina Guzzanti, che parlava di clima ormai «eversivo», di aria «da colpo di Stato», di media «sotto controllo» e di «Paese della censura». Il tutto mentre presentava al Festival di Cannes il film Draquila, critico col governo, e lanciato in prima serata su Raidue. Capisci Maurizio Crozza che si presenta mascherato da Silvio a Sanremo, e alla prima contestazione va in confusione. Capisci perché le battute dell’asilo di «Lucianina» Littizzetto abbiano avuto la ribalta della Rai per un tempo infinito. Capisci perché Michele Santoro abbia imperversato sulle reti Rai, fedele all’antiberlusconismo come il compagno (di prediche) Marco Travaglio. Quando Silvio accettò l’invito di Annozero si impadronì della trasmissione in qualche minuto, col famoso gesto di spazzolare la seggiola, ridicolizzando Santoro e Travaglio. Capisci i film assurdi come Il caimano, metafora del cavaliere, che finisce con il palazzo di giustizia in fiamme, come se Berlusconi stesse preparando la rivoluzione. Capisci Gustavo Zagrebelsky, che coglieva, nella società italiana, il segno di una «malattia degenerativa della vita pubblica». I mezzi di comunicazione (sempre berlusconiani, per definizione) avrebbero creato una «neolingua» in stile 1984. Dietro termini solo all’apparenza innocui si nasconderebbe una pericolosa «idea provvidenziale, di salvezza della società». A esempio, il contratto con gli italiani, firmato in tivù da Bruno Vespa, era «la sanzione dell’avvenuto riconoscimento del salvatore da parte dei salvati, da parte del suo popolo» e ha una funzione «mistica» in quanto «tavola fondativa di un patto indistruttibile e sacro» completamente «al di fuori della logica della democrazia rappresentativa». Firmato: Gustavo Zagrebelsky, autore Einaudi, casa editrice proprietà di Silvio Berlusconi.

    Capisci che valore dare a tutte le voci critiche: Corrado Augias (Mondadori), Pietro Citati (Mondadori), Federico Rampini (Mondadori), Roberto Saviano (Mondadori), Michela Marzano (Mondadori), Concita De Gregorio (Mondadori) Eugenio Scalfari (Einaudi) e perfino l’avversario di sempre, il nemico giurato, Carlo De Benedetti (Mondadori). Capisci Alberto Asor Rosa che sosteneva: «Il governo Berlusconi rappresenta senza ombra di dubbio il punto più basso nella storia d’Italia dall’Unità in poi. Più del fascismo? Inclino a pensarlo». Dopo di che inclinò a chiedere l’intervento dei carabinieri, come un fascistello o un golpista nero qualunque. Capisci il moralismo di Gad Lerner, la mancanza di equilibrio di Lilli Gruber, i comizi elettorali per interposto comico, tipo Roberto Benigni, il giustizialismo dei girotondi, i documentari a senso unico come Videocracy, le vignette ripetitive di Vauro, gli appelli ridicoli e le promesse mai mantenute di abbandonare l’Italia in caso di vittoria di Silvio, le trasmissioni Rai usate come pulpiti dai quali scomunicare gli abbonati di serie B, quelli che votavano Berlusconi. Visto il clima di odio, capisci infine perché un uomo qualsiasi si senta legittimato a prendere una statuetta per turisti e a spaccarla in faccia a Berlusconi.

  3. #3
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    La Storia non ha prescrizioni.
    Passi per i funerali di Stato: è la legge a prevederli per gli ex presidenti del consiglio. Passi anche per le esequie celebrate nel Duomo di Milano: la Chiesa Cattolica onori chi vuole, anche un sedicente fedele che non poteva più prendere la comunione.
    Ma qualche dubbio sulla proclamazione del lutto nazionale forse invece è lecito, perché il lutto nazionale è una decisione politica, discrezionale: e infatti l’ha presa - un po’ a sorpresa- Palazzo Chigi.
    Un po’ a sorpresa perché non si ricorda nessun lutto nazionale proclamato per tanti ex presidenti del consiglio se non per Aldo Moro, che tuttavia era morto ammazzato dai terroristi e in circostanze ben diverse da quelle attuali.
    E’ un po’ curioso quindi che questo onore sia riservato all’unico ex premier che una sentenza ha definito “delinquente abituale”, che è stato a lungo inibito dai pubblici uffici, che prima del decesso era ancora imputato per diversi reati e che tante condanne ha evitato solo grazie alle leggi e alle prescrizioni fatte da lui stesso quando era a Palazzo Chigi.
    Ecco, ora che l’apologia più cieca e omissiva va in onda a reti unificate, è importante non perdere la lucidità di distinguere il piano umano da quello storico-politico.
    Il piano umano riguarda i suoi cari, i suoi figli, le persone che gli hanno voluto bene: per loro, massimo rispetto e nessuna parola d’odio.
    Il piano storico-politico invece riguarda tutti noi, riguarda tutto questo Paese che Berlusconi ha trattato come una proprietà privata, contribuendo alla sua devastazione, alla sua rifascistizzazione e avvelenandolo alle radici.
    Quando muore un potente, spesso si dice: sarà la storia a giudicarlo. In questo caso invece la storia lo ha già giudicato e condannato. E per questa condanna morale, storica e politica non ci sarà nessun giudice da corrompere, nessuna prescrizione, nessun Lodo Alfano, nessun legittimo impedimento.
    Alessandro Giglioli
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  4. #4
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    Ecco, ora che l’apologia più cieca e omissiva va in onda a reti unificate
    Mi è bastato guardare per un pò Rete4 fino a poco fa, credo mi siano venuti tutti i tipi di diabete.
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  5. #5
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    di Alessandro Gnocchi (Il Giornale, 13 – 6 – 2023)

    Berlusconi è stato una manna dal cielo, una benedizione per magistrati, giornalisti, scrittori, attori, cantanti, guitti di ogni ordine e grado.

    C’è stato un periodo in cui fare professione di antiberlusconismo era il modo più sicuro per lanciare o rilanciare una carriera. Non era soltanto questione di volgare opportunismo. Berlusconi, per molti, era qualcosa di più di un nemico politico. Era un’ossessione, il termine di paragone per ogni cosa, il centro di ogni pensiero, preoccupazione, delirio, odio. Forniva, a una parte d’Italia, sappiamo quale, l’alibi per sentirsi migliore degli «altri», gli elettori rozzi e ignoranti del centrodestra. Da quelli bravi, come Umberto Eco, a quelli inutili, la maggior parte.

    L’elettorato di centrodestra si divide in due categorie. C’è quello «Motivato» di cui fanno parte «il leghista delirante», «l’ex fascista», e i malviventi reali o aspiranti, cioè tutti coloro i quali «avendo avuto contenziosi con la magistratura, vedono nel Polo un’alleanza che porrà freno all’indipendenza dei pubblici ministeri». Poi c’è l’elettorato «Affascinato». Vi appartiene chi «non ha un’opinione politica definita, ma ha fondato il proprio sistema di valori sull’educazione strisciante impartita da decenni dalle televisioni, e non solo da quelle di Berlusconi. Per costoro valgono ideali di benessere materiale e una visione mitica della vita». Caratteristica comune ai due gruppi è l’ignoranza: tutti quanti leggono «pochi quotidiani e pochissimi libri». Massimo D’Alema esultò: «Raccogliamo voti tra i più acculturati!». Sì, ma avete perso le elezioni...

    Capito Eco, si capisce tutto. La volgarità pura e semplice di Dario Fo, premio Nobel per la letteratura: «Io non capisco le persone che credono che con o senza Berlusconi sia la stessa cosa e non gli interessa. A loro dico co***ni». Capisci Sabina Guzzanti, che parlava di clima ormai «eversivo», di aria «da colpo di Stato», di media «sotto controllo» e di «Paese della censura». Il tutto mentre presentava al Festival di Cannes il film Draquila, critico col governo, e lanciato in prima serata su Raidue. Capisci Maurizio Crozza che si presenta mascherato da Silvio a Sanremo, e alla prima contestazione va in confusione. Capisci perché le battute dell’asilo di «Lucianina» Littizzetto abbiano avuto la ribalta della Rai per un tempo infinito. Capisci perché Michele Santoro abbia imperversato sulle reti Rai, fedele all’antiberlusconismo come il compagno (di prediche) Marco Travaglio. Quando Silvio accettò l’invito di Annozero si impadronì della trasmissione in qualche minuto, col famoso gesto di spazzolare la seggiola, ridicolizzando Santoro e Travaglio. Capisci i film assurdi come Il caimano, metafora del cavaliere, che finisce con il palazzo di giustizia in fiamme, come se Berlusconi stesse preparando la rivoluzione. Capisci Gustavo Zagrebelsky, che coglieva, nella società italiana, il segno di una «malattia degenerativa della vita pubblica». I mezzi di comunicazione (sempre berlusconiani, per definizione) avrebbero creato una «neolingua» in stile 1984. Dietro termini solo all’apparenza innocui si nasconderebbe una pericolosa «idea provvidenziale, di salvezza della società». A esempio, il contratto con gli italiani, firmato in tivù da Bruno Vespa, era «la sanzione dell’avvenuto riconoscimento del salvatore da parte dei salvati, da parte del suo popolo» e ha una funzione «mistica» in quanto «tavola fondativa di un patto indistruttibile e sacro» completamente «al di fuori della logica della democrazia rappresentativa». Firmato: Gustavo Zagrebelsky, autore Einaudi, casa editrice proprietà di Silvio Berlusconi.

    Capisci che valore dare a tutte le voci critiche: Corrado Augias (Mondadori), Pietro Citati (Mondadori), Federico Rampini (Mondadori), Roberto Saviano (Mondadori), Michela Marzano (Mondadori), Concita De Gregorio (Mondadori) Eugenio Scalfari (Einaudi) e perfino l’avversario di sempre, il nemico giurato, Carlo De Benedetti (Mondadori). Capisci Alberto Asor Rosa che sosteneva: «Il governo Berlusconi rappresenta senza ombra di dubbio il punto più basso nella storia d’Italia dall’Unità in poi. Più del fascismo? Inclino a pensarlo». Dopo di che inclinò a chiedere l’intervento dei carabinieri, come un fascistello o un golpista nero qualunque. Capisci il moralismo di Gad Lerner, la mancanza di equilibrio di Lilli Gruber, i comizi elettorali per interposto comico, tipo Roberto Benigni, il giustizialismo dei girotondi, i documentari a senso unico come Videocracy, le vignette ripetitive di Vauro, gli appelli ridicoli e le promesse mai mantenute di abbandonare l’Italia in caso di vittoria di Silvio, le trasmissioni Rai usate come pulpiti dai quali scomunicare gli abbonati di serie B, quelli che votavano Berlusconi. Visto il clima di odio, capisci infine perché un uomo qualsiasi si senta legittimato a prendere una statuetta per turisti e a spaccarla in faccia a Berlusconi.
    Cos'hai da dire contro Lilli Gruber?

  6. #6
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    Non saprei dire al 100% se sia stato il berlusconisno a cambiare per sempre il modo di vivere e pensare. Dirò forse una banalità o una sciocchezza, a me viene da pensare che abbia centrato il bersaglio con soldi, potere, successo, calcio e fica, già nella testa degli italiani, da mostrare a tutti, da poter in un certo toccare o raggiungere, rompendo gli argini o aprendo di più le cateratte.
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  7. #7
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non saprei dire al 100% se sia stato il berlusconisno a cambiare per sempre il modo di vivere e pensare. Dirò forse una banalità o una sciocchezza, a me viene da pensare che abbia centrato il bersaglio con soldi, potere, successo, calcio e fica, già nella testa degli italiani, da mostrare a tutti, da poter in un certo toccare o raggiungere, rompendo gli argini o aprendo di più le cateratte.
    Indubbiamente un grande! (San Berlusca neo-evangelista)

    (OT)

  8. #8
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Pim pum pam, fuochi d'artificio, dominio, potere, inchini e genuflessioni....stop! Game over anche per lui. Com'è incredibilmente giusta Sorella Morte.
    amate i vostri nemici

  9. #9
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    «C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé.»
    Cit.

    Della serie...fare marketing....purchè se ne parli
    E se ne sta parlando assai, ovunque ....

    Pace e amen.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  10. #10
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    Kanyu ha scritto
    (San Berlusca neo-evangelista)
    Siii, “santo subitoooo” !

    Quando morirono i pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (Ratzinger) molti esaltati gridarono “santo subito”. Perché loro due subito santi e Berlusca no ? Si anche lui, uno in più, non cambia nulla nel capiente Paradiso. Lo immagino circondato da odalische danzanti.

    Dai Cono, stasera in chiesa dedicheremo il rosario e le invocazioni lauretane alla Mater Dei perché lo accolga tra i santi
    Ultima modifica di doxa; 14-06-2023 alle 16:07

  11. #11
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    Lady Folle ha scritto
    Cos'hai da dire contro Lilli Gruber?
    Io nulla. Il suo nome non l'ho scritto io in grassetto. Ho fatto solo il copia e incolla.


  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Pim pum pam, fuochi d'artificio, dominio, potere, inchini e genuflessioni....stop! Game over anche per lui. Com'è incredibilmente giusta Sorella Morte.
    Certo, alla fine certo acchiappa tutti e non si scappa, però a volte se la livella livellasse qualcuno prima ogni tanto, magari qualche danno in meno ci sarebbe!
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  13. #13
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    Lady Folle ha scritto


    Io nulla. Il suo nome non l'ho scritto io in grassetto. Ho fatto solo il copia e incolla.

    Se hai copia-incollato, forse condividi il pensiero di Gnocchi?
    Almeno questo si penserebbe...

    In grassetto l'ho messo io, per far capire a tutti al volo di cosa sto parlando.

  14. #14
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    Il xaso delle bandiere all'università per stranieri di Siena:

    https://www.lanazione.it/cronaca/mon...-asta-15ee3194
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  15. #15
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    Certo, alla fine certo acchiappa tutti e non si scappa, però a volte se la livella livellasse qualcuno prima ogni tanto, magari qualche danno in meno ci sarebbe!
    Ricordati la parabola della zizzania....
    Lasciamo a Dio il giudizio. Spesso nell'arte la Morte viene raffigurata con una falce in mano, poiché taglia tutti allo stesso livello: in quel momento Essa si fa'beffe del potere degli uomini, dei loro soldi, dei loro successi, delle loro menzogne, dei loro sotterfugi. Davanti a Dio conteranno altre cose.....
    amate i vostri nemici

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