Ieri nella gremita aula Nervi, in Vaticano (all’inizio dell’udienza generale del mercoledì per la catechesi di papa Bergoglio), delle persone hanno gridato “Ratzinger santo subito”; anche stamane dopo i funerali del papa emerito numerose persone hanno gridato la richiesta “Santo subito”, altri hanno issato lo striscione con la scritta "Santo subito".
Detesto queste forzature, perché la Chiesa ha i suoi tempi e il suo itinerario per "innalzare agli onori degli altari" i meritevoli di essere "beati" o "santi". Percorso che può essere lungo o breve a seconda della convenienza dal punto di vista ecclesiastico.
Sono inutili manifestazioni di infantilismo religioso.
Nelle foto in piazza San Pietro si vedono anche delle suore nella folla di "vocianti". Spero che non si siano messe a gridare anche loro, altrimenti c'è da pensare alla loro "pochezza".
Nel thread dedicato a “Tutti i santi” dall’amico Cono, nel post n. 8 ho risposto al nick Esterno dicendogli:
Ancora ricordo la delirante folla che gridava “Santo subito” all’indomani della morte nel 2005 del pontefice polacco Giovanni Paolo II. E in breve tempo fu beatificato, perché il suo successore diede il suo assenso a non rispettare le rigorose norme ecclesiastiche sulla canonizzazione, per avviare senza indugi il processo per la beatificazione, concluso in sei anni, l’1 maggio 2011.
Come si suol dire…, “fatta la legge (Diritto canonico) trovato l’inganno”, cioè il modo di non rispettarla.
La canonizzazione è la dichiarazione ufficiale della santità di una persona defunta da parte della Chiesa. Emettendo questa dichiarazione, si proclama che quella persona si trova con certezza in Paradiso e in più, rispetto alla semplice beatificazione, se ne permette la venerazione come santo.
[…]
Ho anche scritto in modo profetico
“Ormai essere eletti pontefici è come entrare in una corsia preferenziale che porta dritto agli onori degli altari”.
La santità viene riconosciuta e proclamata a seconda dei tempi, dei contesti e da essi trae il suo significato politico, religioso, pastorale.
Oggi per diventare santo servono tre cose: essere morti, due miracoli e, spesso, il denaro.
Al di là dello loro autentica identità umana e religiosa i santi sono “immagini esemplari” scelte dall’autorità ecclesiastica. Nelle scelte rivela sé stessa ed i suoi mutamento storici.