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Nell’Angelus dipinto da Millet (post n. 96) sono raffigurati i due contadini nel momento della preghiera, indicata dal suono delle campane nella chiesa di Chailly-en-Bière. Questo villaggio è vicino a Barbizon, località nei pressi della foresta di Fontainebleu, circa 60 km a sud di Parigi.
Nel XIX secolo I villaggi di Chailly-en-Bière, Bourron-Marlotte e Barbizon, ospitarono comunità di artisti, diversi per temperamento artistico e stile. Essi volevano stare a contatto della natura, lontano dalla capitale. Successivamente alcuni di essi confluirono nella famosa corrente pittorica dell’Impressionismo.
Tra il 1830 e il 1870 a Barbizon fu attiva una famosa scuola di pittura paesaggistica en plein air, nota come “corrente pittorica paesaggista del realismo”. Gli artisti sperimentarono lo studio dal vero.
Millet, per primo, introdusse nel paesaggio la raffigurazione di personaggi dediti ai lavori agricoli. Egli abitò in questo villaggio dal 1849 al 1875, anno della sua morte.
La Scuola pittorica di Barbizon ebbe anche un ruolo importante per la protezione e conservazione della natura. Infatti nel 1848 i “Barbisonniers” riuscirono a far tutelare la “Riserva artistica del foresta di Fontainebleu”, minacciata dal progetto di disboscamento.

La foresta di Fontainebleau nei pressi di Barbizon: non più villaggio ottocentesco quando gli artisti si mescolavano a poveri contadini, boscaioli e allevatori di bestiame. E’ diventato un paese con ville; sulla rue Grande, la strada principale, ci sono gallerie d’arte, piccoli musei, residenze di artisti, ristoranti e bar affollati di parigini che nel fine settimana amano fare la cosiddetta “gita fuori porta”.

Castello di Fountainebleau
Testimonia le epoche e i gusti dei sovrani che lo hanno abitato ed è anche associato a importanti eventi storici come l'abrogazione dell'Editto di Nantes nel 1685 e l'abdicazione di Napoleone I nel 1814.
L’origine del toponimo deriva da una fontana (oggi situata nel Jardin Anglais), intorno alla quale fu costruito un padiglione di caccia. Fu poi il re di Francia Francesco I (sul trono dal 1515 al 1547) a trasformare il padiglione di caccia nel magnifico palazzo che possiamo ammirare tuttora, lievemente modificato dagli interventi dei successivi monarchi.
La residenza fu gradita sia da Napoleone I Bonaparte, che nelle sue memorie non esitò a descriverlo come la "vraie demeure des rois, maison des siècles" (vera dimora dei re, la casa dei secoli), sia da Napoleone III, suo assiduo frequentatore.
Con le sue 1500 stanze, è uno dei castelli più belli e meglio arredati di tutta la Francia.
Dalla scalinata a ferro di cavallo che orna la facciata principale del palazzo, nel 1814 Napoleone I, in procinto di partire per l'esilio, tenne un commovente discorso di addio.

Scalinata a ferro di cavallo
Diversamente dalla gran parte delle città francesi costruite intorno ad una chiesa, a Fontainebleau le case sono costruite nelle vicinanze del castello, che ha condizionato la forma urbanistica ed architettonica del paese.
Ultima modifica di doxa; 26-07-2023 alle 14:01
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