In base a quanto detto in precedenza, va affermata l’importanza delle didascalie, attenendosi a un possibile "pro-memoria":

le didascalie devono essere scritte direttamente dal curatore del museo o della mostra, pensando al pubblico non esperto e non a qualche collega; devono essere rigorose, documentate, redatte con parole comprensibili.

Devono essere precise nelle informazioni (nome e cognome dell’artista, luogo e data di nascita, titolo e data dell’opera, misure, tecnica utilizzata, provenienza).

Le didascalie devono prevedere anche parti narrative e lo svelamento di alcuni “segreti” se ce ne sono in un’opera artistica; le relazioni dell’artista con l’ambiente sociale dentro cui quell’opera è stata realizzata; i rimandi storico-artistici e culturali a essa sottesi; le caratteristiche stilistiche;

le didascalie devono essere ben visibili, accanto all’opera; devono essere stampate in un corpo tipografico leggibile e ben illuminate.

Nel nostro tempo le didascalie devono essere integrate da Qrcode per l’accesso ad apparati testuali e visivi per ulteriori approfondimenti.

La divulgazione semplifica senza banalizzare; non dà spiegazioni particolareggiate; non pretende in poche frasi di descrivere il significato attribuito all’opera dall’artista esecutore; si limita ad offrire notizie indispensabili e pochi concetti essenziali, dare stimoli, dischiudere sentieri, lasciare intravedere problemi senza pretendere di risolverli. Divulgare è un modo non per saziare, ma per incitare all’approfondimento, per suscitare interesse.

Le didascalie informano, insegnano a far conoscere l’arte, rendono più consapevoli del nostro patrimonio culturale.

Nel 1937 Georges-Henri Rivière, fondatore del Musée des arts et des traditions populaires di Parigi, scrisse: “Il successo di un museo non si valuta in base al numero dei visitatori che vi affluiscono, ma al numero dei visitatori ai quali ha insegnato qualcosa. (...) Non si valuta in base alla sua superficie ma alla quantità di spazio che il pubblico avrà percorso traendone un vero beneficio”.