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Discussione: Ah, se ci fossi io....

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  1. #4
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    Carlino ha scritto:
    Ci sarà uno. Ed uno solo. Che dovrà dire: "Evacuare". O tacere.
    Bé, non vorrei proprio essere io.
    Sarà fratel Cono a dare l’ordine di evacuazione. Egli è in permanente collegamento con colui che tutto vede e tutto può.

    Da aggiungere che anche Roma non “riposa in pace”. L’area del vulcano laziale (con i laghi di Albano e Nemi nei crateri secondari) è soltanto dormiente. I Colli Albani sono zona sismica…

    Permettimi di aggiungere alcune foto e notizie che ho nei miei documenti virtuali.



    Il gruppo montuoso Somma - Vesuvio visto dal golfo di Napoli. Sulla sinistra il bordo superiore di quel che era il vulcano originale, poi denominato Monte Somma.







    Area vulcanica Monte Somma-Vesuvio

    Il Monte Somma, il rilievo montuoso alto 1132 metri, è caratterizzato da sette cime, dette cognoli, che in alcuni casi vengono chiamate come le città sui cui si affacciano. Un esempio è rappresentato dai Cognoli di Ottaviano, una cittadina in provincia di Napoli.

    Nell’area del Monte Somma e Vesuvio, un tempo esisteva un solo vulcano, alto circa 2000 metri e distrutto da una serie di crolli avvenuti tra 18.000 e 8.000 anni fa, durante tre "eruzioni pliniane" (con riferimento a Plinio il Vecchio e al nipote, Plinio il Giovane.

    Di questo antico vulcano rimane solo una parte della parete del versante settentrionale, denominata Monte Somma.



    Dallo sprofondamento del Somma-Vesuvio fu generata una caldera, denominata "Valle del Gigante", divisa in "Valle dell'Inferno" (ad est) e "Atrio del Cavallo" (ad ovest).

    Il complesso Somma-Vesuvio è un vulcano all’interno di un altro vulcano. La camera magmatica dei due vulcani è la stessa, a circa 8-10 km di profondità e secondo alcuni studiosi ha un’estensione di 400 chilometri quadrati.



    Il Vesuvio, o più propriamente il Somma-Vesuvio, è un vulcano di medie dimensioni che raggiunge un’altezza massima di 1.281 m s.l.m. Esso è costituito dal più vecchio vulcano del Monte Somma, la cui parte sommitale sprofondò generando una caldera, e dal più recente vulcano del Vesuvio, cresciuto all’interno di questa caldera. L’immagine mostra la ricostruzione qualitativa del profilo originario dell’antico vulcano del Somma.


    L’eruzione di Pompei (79 d.C.)

    L'eruzione del 79 d.C. del Vesuvio è la più nota eruzione vulcanica della storia. Essa fu descritta da Plinio il Giovane in due lettere in cui raccontava le tragiche circostanze della morte dello zio, Plinio il Vecchio, partito con una nave dal porto militare di Miseno (Campi Flegrei) per portare soccorso agli abitanti di Pompei a seguito dell'eruzione. Da qui il termine eruzione pliniana per questo tipo di fenomeno particolarmente violento e distruttivo. In epoca romana, all'inizio del primo millennio, il Vesuvio non era considerato un vulcano attivo e alle sue pendici c'erano insediamenti umani.

    Sebbene nel 62 d.C. l'area vesuviana fosse stata colpita da un forte terremoto e da evidenti deformazioni del suolo, non fu ipotizzato che l'area potesse avere una natura vulcanica.

    L'eruzione di Pompei smantellò una consistente parte del gruppo montuoso Somma-Vesuvio creando un'ampia caldera il cui centro era quasi del tutto coincidente con l'attuale cratere del Vesuvio.
    Ultima modifica di doxa; 11-09-2023 alle 14:44

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