"sinistra" dovrebbe essere quella parte dell'opinione borghese e popolare che - poste tutte queste cose che descrivi - fa pesare di più una redistribuzione delle opportunità a favore degli svantaggiati; laddove la "destra" - quella liberale e democratica - ritiene più opportuno moderare quegli interventi, perché le dinamiche del mercato libero tenderebbero a produrre meglio quegli stessi risultati, senza distorcere a favore dei poco meritevoli;
la "destra" fascista o assimilabile, al contrario, rifiuta i principi di uguaglianza e pari dignità per nascita in favore di gerarchie, di esclusioni su base astratta e non circostanziale; es.: "non puoi essere cittadino perché non appartieni all'etnia"; e non: "non puoi essere cittadino senza passare da un filtro identico per tutti i non-cittadini" (poiché non è materialmente possibile accogliere tutti, ecc...)
direi che la sinistra europea oggi è in difficoltà , un po' come lo sarebbe un partito repubblicano una volta istituita la repubblica;
l'UE garantisce il massimo dei diritti civili e sociali nel mondo; per il 6% della popolazione, 22% del PIL, spende il 50% del welfare totale del pianeta; qualche cretino molto ignorante parla di "liberismo", e non capisce che certi arretramenti sono il frutto di una pressione esterna nel mondo globalizzato; se il lavoratore cinese produce la stessa cosa per un decimo della remunerazione, è probabile che quello europeo soffra.