XIV secolo

La “Madonna del latte” nel Trecento


Nel ‘300 la rappresentazione iconografica della "Madonna del latte" perde le caratteristiche stilizzate per assumerne una più realistica.


Ambrogio Lorenzetti: “Madonna del latte”, 1325 circa, tempera su tavola, Museo Diocesano di Arte Sacra, Siena

Questo dipinto è considerato un capolavoro della pittura italiana ed europea del ‘300.

Nell’immagine la Virgo lactans non ha la frontalità tipica delle icone bizantine. La donna ha le sopracciglia sottili, gli occhi a mandorla, e sembra osservare con malinconia il Figlio tra le sue braccia, perché consapevole del suo destino.

Il neonato è semicoperto con un panno di colore rosa. Con la mano sinistra sorregge il seno della madre e nel contempo volge lo sguardo verso l’osservatore.

Maria indossa una tunica rossa, e sopra il maphorion blu che copre il bianco foulard sulla testa.
I tre colori hanno significati simbolici, ciascuno dei quali rivela un diverso attributo della Madre di Dio. Il colore rosso rappresenta la maternità divina, connessa con il sacrificio di Cristo sulla croce, il blu evoca la trascendenza, il bianco è il simbolo della purezza.

Lo sfondo dorato nel quadro esprime la realtà spirituale e divina della Madre e del Figlio.

La forma cuspidata della tavola fa pensare che Maria sia seduta su un trono.