XVI secolo

La "Madonna del Latte" nel Cinquecento

Caro Cono, per questo thread mi hai concesso il tempo fino al 24 sera. Debbo correre perché a mezzanotte nasce il Bambinello e la regale carrozza di Cenerentola ridiventa una zucca.

“Immantinente”, senza indugio entro nel XVI secolo per dirti che…

Il 31 ottobre 1517 il monaco tedesco Martin Lutero inviò ai vescovi interessati le sue “95 tesi”. Rifiutò di abiurarle e il 3 gennaio 1521 papa Leone X con la Bolla Decet Romanum Pontificem dichiarò Lutero eretico e scomunicato.

Quattro mesi dopo, nel mese di maggio, ci fu l’editto di Worms, con il quale l’imperatore Carlo V d’Asburgo lo bandì dal Sacro Romano Impero, nel contempo vietò ai sudditi di propagare le sue tesi. Ma fu inutile, perché la disponibilità della stampa a caratteri mobili (introdotta nel secolo precedente da Johannes Gutenberg) permise la diffusione degli scritti teologici di Lutero sia in Germania sia in altre nazioni d’Europa.

Inoltre, il principe di Sassonia, Federico il Saggio, offrì al monaco tedesco la sua protezione per evitargli la cattura e l’uccisione.

Molti principi tedeschi solidarizzarono con le tesi di Lutero, dando ad esse anche una connotazione politica di opposizione al cattolico imperatore Carlo V. Ci furono scontri e violenze tra il 1546 e il 1547 tra le milizie imperiali e quelle luterane (Lega di Smacalda).

Anche se le forze imperiali furono vittoriose su quelle protestanti le idee luterane non poterono essere soppresse con la violenza.

Il termine "protestante" deriva dalla protesta dei feudatari delle “città luterane”, quando alla “dieta di Spira” del 1529 l’imperatore Carlo V ribadì la condanna a Lutero.

La cosiddetta “dieta” nel tempo del Sacro Romano Impero era un’assemblea che riuniva il sovrano e altri principi per emanare leggi.

Lo scisma protestante (= Riforma protestante) all’interno del cristianesimo sfidò la Chiesa cattolica, in particolare l’autorità papale, sul piano teologico e politico, sulla base di ciò che era percepito come errore, abuso e discrepanza rispetto all'ideale cristiano.

Per arginare il dilagare delle dottrine protestanti la Chiesa di Roma intraprese una serie di azioni, conosciute come Controriforma cattolica, che per gran parte derivarono dalle decisioni prese durante il Concilio di Trento, che si svolse dal 1545 al 1563. Nella fase finale, il 3 dicembre del 1563, i padri conciliari emanarono il decreto titolato: "De invocatione, veneratione, et reliquiis sanctorum et sacris imaginibus", riguardante la venerazione delle immagini devozionali e l’arte sacra.

Fu un punto di svolta: introdusse il controllo vescovile o delle autorità locali sui contenuti delle opere d’arte. Esse dovevano essere aderenti alle sacre scritture; dai fedeli non dovevano essere adorate come se fossero gli stessi santi, ma considerarle immagini che li rappresentano.

Per motivazioni teologiche e per timore che le rappresentazioni pittoriche “sconvenienti” potessero turbare il fedele, Carlo Borromeo, vescovo della diocesi di Milano, fece modificare o togliere dalle chiese le raffigurazioni di “Maria lactans”: numerosi dipinti a lei dedicati a furono ritoccati con l’aggiunta del panneggio per coprire il seno e fatti diventare “Madonna col Bambino” o “Madonna in trono col Bambino”, oppure Madonna guarda amorevolmente il Figlio che dorme, ecc..

In effetti la Vergine che allatta non corrisponde all’immagine canonica di Maria, ma quella narrata in alcuni vangeli apocrifi.

L’iniziativa moralistica del Borromeo fu seguita dagli altri vescovi diocesani. Inoltre, alcune chiese dedicate alla "Madonna del latte" vennero dedicate ad altri santi.

Secondo lo spirito della Controriforma, infatti, l’immagine della Madonna che, con un seno nudo, allatta Gesù bambino era considerata poco decente, poteva distogliere i fedeli dalla preghiera e indurre negli uomini pensieri sconvenienti.

Il culto per la Madonna del Latte era diffuso in tutta Europa, soprattutto nelle zone rurali. I contadini le attribuivano valenza simbolico-taumaturgica ed anche anche miracoli.

Comunque, nonostante la Controriforma cattolica, la venerazione popolare per quella simbologia continuò, perché legata al desiderio di maternità o per chiedere la grazia da parte di donne che non avevano il latte necessario per sfamare il neonato.