Originariamente Scritto da
Bauxite
Innanzitutto i miei vivi e mielosi complimenti per la scelta degli struffoli come finale principe della luculliana tavola carlinesca
Suppongo vi sarà anche dell' altro, ma sicuramente questa scelta rivela più di quanto ci si aspetti.
Da un punto di vista puramente tecnico direi che gli struffoli racchiudono il meglio delle capacità manuali di chi li prepara: le giuste dimensioni (ah, quanto sono importanti!) e la giusta temperatura e il giusto tempo per la frittura.
Da un punto di vista artistico, la decorazione porta con sé tradizione e personalità: libera espressione dell' estro.
Nella mia famiglia, tutto ciò che attiene alle festività (anche ora che voglia ce n'è sempre meno) è sempre stato in mano a pochi.
Gli struffoli non sono mai stati né piccoli né grandi, né duri né morbidi perché, in fondo, deve poterli mangiare sia chi ha i denti, sia chi non li ha, sia chi ha la bocca grande, sia chi ce l'ha piccola
Sono uno sfizio e una consolazione.
Si fanno mangiare e ti pare di mangiare poco.
Una mielosa illusione.
Il miele usato non è di sapore intenso, come il castagno, ma di acacia o millefiori.
Perché altrimenti il tutto perderebbe di leggerezza e diventerebbe un "chiummo"(un peso).
Non so se ci saranno struffoli...
Ho intravisto dei mostaccioli due sere fa.
Buone giornate di festa.