più o meno. ma le parole di uno scrittore sono necessariamente ambigue - è il senso dell'arte stessa - quindi in questo caso aiutano poco;
rispondendo a Folle, e a tutte, poi, il tutto è molto semplice e complicato nello stesso momento; un po' mi fa fatica esprimere perché mi sento sempre grillo parlante che fa la lezioncina; una premessa dovrebbe essere che chi si legge nelle circostanze che descrivo faccia uno sforzo per mettere da parte una narrazione "morale", in cui giudica o si sente giudicata;
perché tutto il meccanismo in effetti sarebbe analogo a quello che succede in analisi, dove l'analista non giudica; infatti, col tranfert il più delle volte il paziente si innamora; ma parto da un'episodio di qualche settimana fa:
mi è venuta a trovare amica da Monza, ex-moglie
divorziata del mulino bianco dal mio miglior amico, passato pure lui qualche giorno fa;
lei mi raccontava del suo nuovo fidanzato, contenta ma senza una particolare gioia; la conosco da più di 30 anni e le ho chiesto:
ma tu sei mai stata davvero felice ? lei ha esitato e poi ha farfugliato qualcosa di irrilevante; perché di questo si tratta;
lei è una gran bella persona, coi suoi pregi e difetti, una madre abbastanza presente di tre figli bravi e belli, anche loro con tanti pregi e qualche squilibrio; però la sua vita è stata dominata dai suoi bisogni fagocitanti; bisogni psicologici, magari intuiti, ma mai "assistiti" nella maniera dovuta; col che, ha trasferito questi bisogni in un percorso di strumentalizzazione dei suoi uomini; fate attenzione: in coppia ci si strumentalizza sempre, non c'è un giudizio morale; il punto è quanto il processo è funzionale;
mo', il punto è esattamente qui:
se una persona, per qualsiasi motivo, è molto concentrata sui suoi bisogni come li ha elaborati allo specchio nella narrazione di se stessa, si producono due effetti nefasti in termini di relazione:
a)
la mia mania degli elenchi... il primo è che più o meno si "vede" e seleziona l'altro solo nella misura dei bisogni di cui è consapevole; questo può anche funzionare, almeno in parte, come nel caso dell'amica di Folle e degli zeri del conto; nessuna obiezione di natura morale;
il guaio è che se - come per la maggior parte di noi o proprio tutti - ci sono corazze nevrotiche, quel soggetto "ideale" di partner le rafforza, perché è, o diventa, funzionale a quel costrutto;
a me - una digressione come esempio - è capitato, perché sono un soggetto presentabile e rassicurante nelle forme e nei modi, e quindi ispiro una tranquilla convenzionalità; poi, in effetti, il mio talento è un altro, di natura essenzialmente erotica, nel senso di fare sponda, autorizzare la liberazione di donne imprigionate in un eros mortificato, tipo lo "straniero di passaggio" o il cantante di piano bar di verdone, col quale fugge la moglie di Furio ho anche notato a posteriori che il più delle volte le donne che mi hanno istintivamente trovato attraente avevano un rapporto molto problematico con le loro madri; ma questo non lo so spiegare; fine della digressione personale;
la conseguenza inevitabile di questo schema è che l'altro si "vede" solo per quelle prerogative funzionali all'assetto nevrotico; se, e finché, quello rafforza la corazza e si presta, è accettabile; se devia, diventa un pezzo di merda; in effetti, il pezzo di merda è quello che ti mena, minaccia, ricatta; non quello che si rivela un equivoco sentimentale per mutua incomprensione della disfunzionalità; solo che accettare questa cosa costa una rielaborazione di sé, e questo riesce ordinariamente solo ad un bravo analista; uno si fissa che gli serve un cacciavite, ma trova un martello; fa di necessità virtù e svita col taglio dello svelle-chiodi posteriore, ma gli fa fatica e si lamenta; intanto ha 20 quadri per terra da appendere e non si accorge che ha lo strumento ideale, perché si è fissato che deve svitare l'applique
l'altra conseguenza, b) parimenti mortifera è che, specularmente, uno non si rende mai a sua volta conto della propria potenzialità liberatoria, che è una circostanza parecchio gratificante in coppia;
se non contempli consapevolmente quell'"angolo cieco" di bisogni "sfidanti", che sfuggono al tuo controllo e mettono a repentaglio la corazza nevrotica, ti sarà altrettanto impossibile vedere il tuo potenziale valore liberatorio per quella persona, alla quale attribuisci necessità di strumentalizzazione e di bisogni analoghi ai tuoi;
il risultato è uno sminuire la propria stessa capacità di farsi amare, con un circolo vizioso di calo dell'autostima ed equilibrio mortificante; magari, certe cose positive si avvertono, ma se manca un costrutto consapevole il tutto annega facilmente in gorghi di comunicazione inefficace, rabbia e rancori; come scrive Folle, pure qualcosa che c'era si perde, perché non l'hai potuto fissare;
fine del pippone
mo', il punto, tornando alla mia amica, è che se sei stato felice almeno una volta, ci metti tre nanosecondi a dire
sì, e anche se sei depresso all'ultimo stadio per un istante ti sorridono gli occhi; non è l'ormonella dell'innamoramento soddisfatto, che più o meno abbiamo avuto tutti, ma che poi si esaurisce;
è più una cosa tipo lo stupore del bambino che corre in bicicletta senza rotelle o nuota senza braccioli la prima volta e scopre:
ma allora sono capace, posso anche io !
in due casi mi è capitato con amici, perché i sentimenti sempre quelli sono; la gratitudine per avermi aperto scenari di libertà per mie attitudini che erano soffocate resta per sempre, anche se quei due amici non ci sono più da tanto tempo; sicuramente qualcosa del genere è capitato a tutti, o quasi; chi ha mostrato che si può fare una certa cosa, avere un certo desiderio, perseguire un'ambizione creativa, ecc...
non saprei bene come spiegare la cosa in termini di coppia; devo tornare sulla mia esperienza; sono sempre stato piuttosto fortunato, nel senso che ho avuto belle relazioni con belle persone, ma con i normali problemi di tutti che poi le fanno finire; c'è sempre stato, almeno in modica parte, un minimo di quel riconoscimento dell'angolo cieco dei bisogni miei e altrui perché di natura sono introspettivo, ma sempre rimasto ad uno stadio di potenza insufficiente o mismatch di tempistiche; avrei potuto avere figli, ma questi impacci hanno pesato in modo decisivo;
poi i pianeti si sono allineati nel modo giusto e, per circostanze fortunate questo riconoscimento bilaterale si è realizzato in modo potente, e con una persona che a prima vista sarebbe stata meno nel mio radar di idealtipo, anche se comunque una donna molto bella, con tante attrattive, ecc...
quando ti arriva quella botta non è che puoi fraintendere, perché cadono in un istante tutti i dubbi, e si vede in tutto, a partire dal sesso, che comunque in quel tutto può anche essere solo un dettaglio; non lo era
poi, per la cronaca, le cose non sono potute realizzarsi per circostanze avverse varie e solite, nel senso tipiche e analoghe alle precedenti; ma, solo per dirne una, anche se non materialmente, io sono diventato psicologicamente "padre" e uomo compiuto - nel senso che avrei investito tutto me stesso senza se e senza ma e che sarebbe andato tutto almeno in modo decente e onorevole - consapevole di essere amato e riscuotere fiducia per ciò che è degno lo fosse; e lei, allo stesso modo, ha incassato una gratificazione importante di essere capita, amata e accettata senza riserve con tutto il carico delle difficoltà sue, e anche la consapevolezza di essere decisiva per me in quello stesso modo;
questa, per rispondere a Folle, è una cosa che resta, parecchio tenace;
e se mi chiedono se sono stato mai felice, dico subito di sì, perché quella cosa resta per sempre;
tutto questo pippone - necessario però - solo per dire che la sceneggiatura che uno si fa dei propri bisogni di relazione e di quello che "va bene" oppure no, è solo un impaccio, una griglia che impedisce di vedere l'80% delle realtà possibili, tutte ingabbiate in una strada obbligata Bologna-Milano, quando si potrebbe scoprire che ci piace arrivare alle Dolomiti, a Grado o a Camogli, se capita, si ha culo - perché quello serve - ma anche se si riesce a far caso alla circostanza che nell'angolo cieco ci potrebbero essere cose importanti che richiedono una rimozione di certi controlli e posture, revisione di identità confortevoli, ecc...
non servirà a niente; mezz'ora dopo che avrete letto, pure se vi sembrerà sensato quello che scrivo, avrete dimenticato giustamente tutto
infatti, su questa impotenza campano - giustamente - gli psicanalisti
ma, forse, vi dovesse capitare la circostanza, magari si accende una lucina e fate caso a quello che vi capita; boh...