Quando entro nella sua casa, la prima cosa che mi rapisce lo sguardo è la grande foto a colori della moglie che sorride, ancora giovane e biondissima ; ho la sensazione che sia ancora viva, lì presente fra noi, e che da un momento all’altro dovrebbe parlare per dire la sua come aveva sempre fatto quand’era in vita.
Il marito è ormai oltre l’ottantina: abituato ad un tenore di vita stellare, tra champagne, ristoranti prestigiosi, inviti altolocati, feste in casa o in giardino per innumerevoli amici, alle quali noi eravamo sempre invitati, da quando loro si stabilirono qui, ora conduce una vita più ritirata, confermandomi spesso che non disdegna la solitudine ed i suoi silenziosi colloqui con la moglie defunta.
I parenti e noi amici e vicini veniamo a trovarlo e quasi tutti gli portiamo qualche buon pasto caldo, gli gnocchi, un’orata al forno, o un gulasch, in quanto lui non sa cucinare. Peter (nome di fantasia) vorrebbe sempre sdebitarsi: quanto costa? Quanto ci hai impiegato?
Anche per la vigilia di Natale, quando l’ho invitato a casa mia, voleva contribuire col denaro, ma io gli dissi di portare il vino. Allora lui portò uno champagne che doveva essere costato più della cena.
Rimase piacevolmente sorpreso della tavola e del menù elegante, a partire dalle ostriche, e si sentì subito a suo agio come nei bei tempi andati: conversò molto e lasciò affiorare i suoi ricordi della seconda guerra mondiale, quando bambino correva con la sua piccola seggiola pieghevole sino al lontano rifugio antiaereo mentre suonavano le sirene e come, l’ultima volta che quel suono sovrastò il paese, lui non capì che si festeggiava la fine della guerra e corse lo stesso al riparo, allo stesso posto, dove non c’era però nessuno e lui rimase stupito. "Dove sono tutti?" Doveva avere cinque anni.
Altri ricordi emersero, del periodo degli alleati e delle prima cioccolata ed un frutto sconosciuto, la banana, che non aveva mai visto né assaggiato prima, offerte ai ragazzini dai soldati.
E’ un abile affabulatore e quella sera diede il meglio di sé.