l'onniscienza del creatore mi pare uno di quei "catenacci" della teologia cattolica che servono a coloro che non riescono a figurarsi un dio per trovare il modo di definirlo in qualche modo. c'è anche l'ufologo dott. corrado malanga, il quale sostiene che dio consta di autocoscienza/autoconoscenza che si ripetono in successione ad ogni istante. anche anassimandro parlava dell' "àpeiron", cioè un tutto indistinto che progressivamente "prende forma", un po' come l'universo in espansione e teorie simili. dio può tutto perché non ha mai finito di potere niente. eraclito e i sintagmi sui contrari (nessuna cosa può esistere se non in virtù del suo contrario) e così via...
questo è lutero o forse ugonotto o calvinista. non certo una affermazione cattolica. il paradiso si guadagna con le opere, dice qualcuno. sarà vero? a che servirebbe un dio che non fosse capace di essere amico di tutti, ma che cominciasse discriminando 10 giusti per non uccidere tutti? perché la dottrina della predestinazione, se così intesa è un pensiero davvero "malvagio" insomma non confacente al dio cattolico strettamente inteso.
ne abbiamo già parlato.
guarda che se non è onnisciente dio lo è lo stato. e parlo per esperienza. ovviamente anche lo stato, come dio, per lo più lascia fare.
su questo sono poco ferrato. quali conseguenze?