Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
questo è lutero o forse ugonotto o calvinista. non certo una affermazione cattolica. il paradiso si guadagna con le opere, dice qualcuno. sarà vero? a che servirebbe un dio che non fosse capace di essere amico di tutti, ma che cominciasse discriminando 10 giusti per non uccidere tutti? perché la dottrina della predestinazione, se così intesa è un pensiero davvero "malvagio" insomma non confacente al dio cattolico strettamente inteso.
no, in questo caso è solo la logica della necessità;

la predestinazione è una conseguenza del non voler buttare nella spazzature le Scritture, vista la ridondanza di quel determinismo del "disegno divino"; nel caso di autentico libero arbitrio, dovrebbe essere concepibile che un disegno divino possa fallire, per via della libera non-collaborazione, sia di buoni, sia di cattivi; che so, i romani si rifiutano di condannare e crocifiggere Cristo, Giuda di tradirlo, ecc...

su questo sono poco ferrato. quali conseguenze?
le conseguenze sono le seguenti:
con Paolo, Agostino, Lutero...:

a) Dio decide tutto dal primo istante, così non ci sono problemi di coerenza e giustizia; primo vantaggio;
anche i pagani hanno una coscienza e un sentimento di giustizia istillato direttamente da Dio, dal primo istante;

a questo punto, però, si porrebbe il problema della licenza che ognuno potrebbe darsi nell'agire; cioè, uno potrebbe comportarsi male a proprio vantaggio, rispondendo alle censure sul suo operato: è Dio che mi vuole così...

però, in effetti, il calcolo alla base di questo trade-off morale, è molto vantaggioso:

b) sono pochissimi coloro che francamente si dichiarano devoti al male; molti di più gli ipocriti che lo compiono schermandosi dietro una morale del bene; pertanto, l'effetto - visibilissimo nelle società riformate - è una responsabilizzazione dell'individuo, il quale aspira ad essere amato nella società;

siccome è comunque predestinato, anche se nessuno può dire come, egli deve impegnarsi per trovare segni di quella predestinazione al bene, e lì diventano importanti le opere; ma assolutamente non come prezzo in cambio di un giudizio che verrà, ma solo come gratificazione in sé di essere parte positiva della giustizia divina; la virtù premio a se stessa di Kant;

cioè, l'individuo prova gratitudine nei confronti di Dio se riesce ad essere una brava persona, come gli detta la sua coscienza, questa sì onnisciente presenza divina; quello è il suo premio, il paradiso: morire in buona coscienza, anche da peccatore, ma pentito;

mentre nel Cattolicesimo resta un legame filiale e autoritario, di natura pagana, col dio che remunera ex-post, e quindi il credente che ragiona in termini opportunistici, per timore, nella Riforma è impossibile negoziare psicologicamente con Dio, che ha predestinato;
si può solo desiderare genuinamente di riuscire ad essere brave persone;

d'altro canto, la predestinazione può suggerire ai meschini di giudicare predestinati al male quelli che sbagliano, ma obbliga anche a rispettare un mistero e alla pietà: quello è cresciuto nella delinquenza, per lui è molto più difficile essere una brava persona; magari si redimerà per tempo, o nella sua percezione la lealtà mafiosa è un pregio che lui vive, almeno in parte, in buona fede, se non ha sciolto bambini nell'acido;

questo a sua volta, nei secoli ha integrato e generato importanti differenze culturali, di comportamento sociale, ecc...

i popoli cattolici sono in generale bambini, dipendenti dall'autorità, che però cercano di fregare quando possibile; si cercano patronati, feudatari che proteggono, dittatori, ma poi si trasgrediscono quelle leggi, anche con una certa allegria;

i protestanti sono molto più cupi, per via di quella responsabilizzazione; non hanno la confessione, nessuno li assolve; ma le loro società sono fatte di uguali; Lutero ha abolito il clero, e istituito l'apostolato universale, incluse le donne;

questa etica si adattava particolarmente a società in cui l'ambiente naturale era particolarmente ostile e richiedeva la mobilitazione spontanea di tutti, come nel Nord-Europa, mentre dove la natura era più amica e l'agricoltura bastava, il modello feudale o neo-feudale riusciva a tenere meglio; oggi, tipicamente in quei paesi che hanno rendite da risorse naturali;

vichinghi e scandinavi, tedeschi e francesi del nord, britannici e olandesi potevano da sempre permettersi poco una società di padroni e servi svogliati e/o riottosi; perciò, quando la Riforma ha offerto un quadro religioso adatto alla mobilitazione degli individui, liberi di industriarsi per cercare segni della benedizione divina, hanno colto la palla al balzo; scienza, esplorazione, colonialismo, tecnologia, industria, ricchezza, e nuova scienza, esplorazione...

da noi, tutto fermo; Galileo si processa, e tutte le energie finiscono nell'arte, il barocco, e nella musica: abbiamo inventato il melodramma, l'opera, ecc...
tutta la nostra arte è sacra, mentre se raffronti la pittura olandese ti mostra proprio la vita quotidiana di quella gente speranzosa e combattiva, i cittadini industriosi orgogliosi di Rembrandt e den Ooch, il geografo di Vermeer, che guarda dalla finestra, probabilmente qualche nave di esploratori, mentre tiene in mano il compasso con cui sta calcolando le rotte per quelle navi, sopra un ricco tappeto orientale portato da quegli esploratori; poi vedi un sacco di strumenti ottici, nature morte raffinatissime, con studi accuratissimi dei riflessi, della luce.