Originariamente Scritto da
doxa
Ciao Carlino, a volte in modo ironico dici a fratel Cono che sei ignorante: ignori un determinato argomento.
Mo “vassapé” come stanno le cose.
Il dizionario informa che il sostantivo "ignoranza" deriva dal latino "ignorantia", formato dal privativo in e dalla radice del verbo (g)noscere (conoscere) quindi letteralmente "mancanza di conoscenza") è la condizione che qualifica l'ignorante, colui che ha trascurato la conoscenza di determinate cose che si potrebbero o dovrebbero sapere.
L'ignoranza può essere sia un difetto, soprattutto quando induce a diventare arroganti e presuntuosi pur di non ammettere di non sapere;
l’ignoranza può anche essere l’inizio del ravvedimento quando con umiltà si ammette di non conoscere un determinato argomento e si ha la motivazione per avere informazioni.
Non basta. L’ignoranza può essere assoluta, relativa o dotta.
L’ignoranza assoluta è stimolo e presupposto per la conoscenza;
l’ignoranza relativa è assenza di ciò che si sa. “E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?”, disse Socrate;
la dotta ignoranza, invece, è il perno della dottrina della conoscenza. Essa pone al proprio centro la finitudine della conoscenza umana, quindi la sua inadeguatezza per formulare un concetto adeguato sia dell’infinità del divino sia della verità delle cose finite.
La dotta ignoranza invita a cercare la verità oltre i confini del noto.
Io ho detto la mia. Se vi va dite la vostra per continuare questo thread.