Pagina 2 di 4 PrimaPrima 1 2 3 4 UltimaUltima
Risultati da 16 a 30 di 56

Discussione: Imparare a vivere

  1. #16
    Chi ha un perché per vivere sopporta ogni cosa, così diceva Nietzsche. Cioè, quando si ha un obiettivo o una ragione significativa per vivere, si diventa più capaci di affrontare le difficoltà e le sfide della vita. Ma ci vuole un "perchè".
    Imparare a vivere a prescindere è impossibile. La vita si guadagna e si impara ogni giorno.
    Come ha già scritto RdC, quando sei arrivato alla fine e "pensi" di aver imparato è tardi perchè per vivere bene bisognerebbe imparare a morire.

  2. #17
    Opinionista L'avatar di Ninag
    Data Registrazione
    05/03/24
    Messaggi
    104
    Il tempo, mi ha fatto una frase di Epicuro" “quando ci siamo noi non c’è la morte e quando c’è la morte non ci siamo noi”. Poiché ciò è vero ed inconfutabile perché la gente continua ad averne paura?" Forse per il tempo è la stessa cosa.

  3. #18
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,085
    Nell'imparare a vivere è già stato pensato e scritto sul forum in modo speculare. La ricerca del benessere del buon vivere credo che sia la base fondamentale nell'affrontare l'esistenza che giorno dopo giorno ci mettiamo alla prova. Sappiamo che l'antagonismo può essere un motivo che tende a creare un minimo di preoccupazione e può generare una contrapposizione sulla ricerca di un proprio equilibrio interiore che già di per se stesso una percezione di giovialità, ma è l'aspettativa e la speranza di riuscita nei propri intenti che crea la forza e la creatività che ci prepara alla successiva verifica. La prova ultima come ha riportato Kanyu è la più enigmatica.

  4. #19
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,668
    Durante ha scritto

    La ricerca del benessere del buon vivere credo che sia la base fondamentale nell'affrontare l'esistenza che giorno dopo giorno ci mettiamo alla prova.
    Buongiorno Durante, stamane ti offro una poesia sul tema del vivere.


    “Spesso il male di vivere ho incontrato:
    era il rivo strozzato che gorgoglia,
    era l’incartocciarsi della foglia
    riarsa, era il cavallo stramazzato

    Bene non seppi, fuori del prodigio
    che schiude la divina Indifferenza:
    era la statua nella sonnolenza
    del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato”.


    (Eugenio Montale)

    In questa poesia scritta nel 1924, pubblicata nel 1925 nella raccolta "Ossi di seppia", l'autore fa notare di aver subito varie volte il dolore dell'esistenza, che scorre come un ruscello ma a stento fluisce nelle strette sponde: la vita era allora senza vigore come una foglia secca e bruciata dalla calura, era come un cavallo crollato a terra morto.

    Il bene dell'esistere raramente mi è stato donato per miracolosa concessione da una Divinità indifferente alle cose umane, simile a una statua nel torpore di un silenzioso pomeriggio, simile a una nuvola o al volo di un falco.

    L’atteggiamento del poeta al male di vivere è la “divina indifferenza”: “bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza”, l'unico rimedio è l’atarassia, la capacità di distacco dalle delusioni che si ricevono durante la vita e l’accettazione delle avversità, senza farsi coinvolgere dalla disperazione.

    Fratel Cono dove sei ?

    Lo so che per te la “divina indifferenza” significa distacco “dal mondo, dalla carne e dal diavolo”: “Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!” (Gv 1, 15 – 17). Cono tu rimani in eterno !

    Cristo ti invita, con il suo amore e il suo affetto, a sopportare insieme a Lui le tue sofferenze. “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Matteo 11, 28). Egli conosce le tue sofferenze. Dice che ha assunto la tua sofferenza. “Vassapé”, direbbe Carlino.
    Ultima modifica di doxa; 25-03-2024 alle 22:12

  5. #20
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    62,236
    Conosce le sofferenze di tutti, Doxa, le lacrime e i dolori di tutti! Avrebbe dato la Vita anche per salvare solamente te...
    Rispondo brevemente alle domande che mi hai fatto:

    1) Sono un laico, non un monaco . Ho Moglie, Figli e un Nipote, dedico al web un paio d'ore al giorno.
    2) "...e il settimo giorno si riposo'" Credo sia importante staccare dal lavoro, dalla routine e dalle attività consuete.
    3) In Parrocchia lavoriamo in team, con molte altre Coppie, con altri volontari o semplici fedeli. Ci vediamo anche fuori dal contesto ecclesiale. Con uno ci vado addirittura allo stadio.
    amate i vostri nemici

  6. #21
    Invidio Cono ed il suo modo di procedere, le sue iniziali maiuscole dove non servono e la sua fede incrollabile in qualcosa che per me non esiste.
    Vive sicuramente meglio di me e probabilmente lui, per com'è, ha effettivamente imparato a vivere.
    La realtà rende difficile procedere nella vita di ogni giorno, alla fine meglio i sogni e le favole, aiutano a vivere meglio.
    Però è pericoloso... la pensano forse allo stesso modo (giusto per dirne una) gli assassini della sala concerti di Mosca? La fede incrollabile nel loro dio?
    Tutto è concesso affinché il proprio sogno si avveri?
    C'è poi così tanta differenza tra un Papa che tace e un affiliato dell' Isis-K, che taglia la gola ad un'infedele o provoca un incendio assassinando donne e bambini?
    Comunque siano andate le cose, francamente non lo so.

  7. #22
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,085
    E' vero la fermezza nella fede di conogelato è coinvolgente, benché la penso in maniera opposta essendo un materialista e come tale la sua sincera schiettezza come osservante religioso, stimola la ricerca costante del perché e conseguentemente di una risposta, nella mia consapevolezza spiritualmente non la ho mai trovata perché il confronto l'ho sempre avuto con la natura nel suo insieme, questo mio modo di pensare mi aiuta a interagire con il prossimo anche se concettualmente mi trovo quasi esclusivamente in minoranza, nonostante tutto con le persone che contatto personalmente salvo alcune spigolature da smussare ho un buon rapporto. Penso che il mio atteggiare sia da relazionare a un confronto della natura, se si osserva con attenzione è maestra di vita sia nella sua brutalità sia nella sua creatività. Quello che è certo che in ogni essere vivente coabita il lato positivo che negativo, poi quelle che prevale è determinato dall'indole personale, poi dai condizionamenti di varia specie tra cui educativi, ambientali, da frequentazioni, culturali nelle più varie sfumature. Presumo che una componente del vivere derivi anche da questo. Le persone come conogelato sono lo spunto di creatività perché sono i presupposti del confronto degli opposti ed appunto dalle differenze di vedute e opinioni che nascono l'estro e e la creatività, ciò che è omogeneo è sinonimo di sterilità, la natura insegna.

  8. #23
    Opinionista L'avatar di Ninag
    Data Registrazione
    05/03/24
    Messaggi
    104
    Citazione Originariamente Scritto da Ninag Visualizza Messaggio
    Il tempo, mi ha fatto ricordare una frase di Epicuro" “quando ci siamo noi non c’è la morte e quando c’è la morte non ci siamo noi”. Poiché ciò è vero ed inconfutabile perché la gente continua ad averne paura?" Forse per il tempo è la stessa cosa.
    Pardon refuso.

  9. #24
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    66,323
    Parliamo di "imparare a vivere", ma chi può dire quale sia davvero il modo giusto?
    Ognuno di noi ha un suo modo di procedere, e nessuno può dire se sia o non sia valido. Credo che la ricetta sia cercare di vivere nel miglior modo possibile per se stessi. Il resto, è retorica.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  10. #25
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    62,236
    Kanyu e Durante.... grazie di cuore!
    Chi ci insegna a vivere, in realtà, è la Vita stessa. Far tesoro di tutto ciò che accade: dentro e fuori di noi. Partendo dal concetto-base che niente avviene per caso.

    Un caro abbraccio a tutti e due.

    Claudio
    amate i vostri nemici

  11. #26
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    15,640
    Però Cono, se la vita è anche che fatti non foste per viver come bruti ecc..., come ripeti spesso, virtute e canoscenza ogni tanto mancano, soprattutto la seconda. Dire che è la vita stessa che insegna se poi, quello che la vita contiene, fai finta di non vederla ed è come funziona.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  12. #27
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,085
    Il modo di vivere varia in base alle circostanze del momento, non esiste una costante; dipende con si interloquisce e della tematica che affrontiamo e che piega prende. Già di per se stesso non siamo del medesimo umore da un giorno all'atro e questo inficia notevolmente nello stato d'animo. Coloro che dicono che sanno come vivere è normale pensare che mentano, perché l'iter della nostra esistenza è come un diagramma e rientra nell'ordinario che sia così. Uno dei metodi di trovare un determinato equilibrio interiore almeno per quello che mi riguarda è di elaborare le situazione più difficoltose o almeno tentare. Ognuno troverà il suo metodo più congeniale per attenuare le tensioni.

  13. #28
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,668
    Fratel Cono ha scritto

    Sono un laico, non un monaco . Ho Moglie, Figli e un Nipote.
    Caro Cono, lo sappiamo che sei laico e impenitente. Ma il tuo “fanatismo religioso” è tale da meritare “honoris causa” la nomina di “chierico in sacris”. Non importa sapere di quale Ordine o congregazione. A giorni alterni ti immaginiamo “prete” con la talare, “frate” con il saio, “monaco” con la tonaca e la cappa. Perché non vuoi concederci questa illusione ? E' suscitata dall’ostinato coraggio di Vega che cerca di redimerti, di farti riflettere, ma inutilmente.

    Inutili sono anche le contestazioni da parte di altri. Sei irremovibile nelle tue convinzioni ultramondane. E fai bene ! Perché capisco la tua esigenza di credere nelle favole, nei miti. Senza di loro ti sentiresti smarrito. Perciò io evito di argomentare con te di religione. Sarebbe inutile !

    Però possiamo parlare di tante altre cose e andare al bar insieme per berci un caffè.

    In Parrocchia lavoriamo in team, con molte altre Coppie, con altri volontari o semplici fedeli. Ci vediamo anche fuori dal contesto ecclesiale. Con uno ci vado addirittura allo stadio
    La tua frequentazione allo stadio mi preoccupa, perché so che in te “alberga” la doppia personalità: quella del santo e quella dell’omicida, sei un emulo del dottor Jekyll e del signor Hyde.

    T'immagino sugli spalti mentre gridi parolacce all’arbitro "cornuto", specie quando l’Empoli gioca con la Fiorentina. Ti trasformi, diventi un violento, ti metti a petto nudo nella curva dello stadio riservata agli ultras, inciti alla rivolta quando la tua squadra del “cuore” perde. Dicci la verità in questi ultimi anni quante volte hai ricevuto il “daspo” dalla polizia ?

    Ora è giunto il momento di riavvicinarmi al tema del thread, perciò prima di accomiatarmi dal “palcoscenico” offro alla tua riflessione alcune strofe del leopardiano “Canto notturno di un pastore errante in Asia”.

    […]

    Dimmi, o luna: a che vale
    Al pastor la sua vita,
    La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
    Questo vagar mio breve,
    Il tuo corso immortale?

    [...]

    Nasce l’uomo a fatica,
    Ed è rischio di morte il nascimento.
    Prova pena e tormento
    Per prima cosa; e in sul principio stesso
    La madre e il genitore
    Il prende a consolar dell’esser nato.
    Poi che crescendo viene,
    L’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre
    Con atti e con parole
    Studiasi fargli core,
    E consolarlo dell’umano stato:
    Altro ufficio più grato
    Non si fa da parenti alla lor prole.
    Ma perché dare al sole,
    Perché reggere in vita
    Chi poi di quella consolar convenga?
    Se la vita è sventura,
    Perché da noi si dura?
    Intatta luna, tale
    È lo stato mortale.
    Ma tu mortal non sei,
    E forse del mio dir poco ti cale.

    Pur tu, solinga, eterna peregrina,
    Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
    Questo viver terreno,
    Il patir nostro, il sospirar, che sia;
    Che sia questo morir, questo supremo
    Scolorar del sembiante,
    E perir dalla terra, e venir meno
    Ad ogni usata, amante compagnia.
    E tu certo comprendi
    Il perché delle cose, e vedi il frutto
    Del mattin, della sera,
    Del tacito, infinito andar del tempo.
    Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
    Rida la primavera,
    A chi giovi l’ardore, e che procacci
    Il verno co’ suoi ghiacci.


    […]

    Ultima modifica di doxa; 26-03-2024 alle 17:04

  14. #29
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    15,640
    Inutili sono anche le contestazioni da parte di altri.
    E' proprio un problema mondiale!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  15. #30
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    22,152
    Citazione Originariamente Scritto da Durante Visualizza Messaggio
    E' vero la fermezza nella fede di conogelato è coinvolgente, benché la penso in maniera opposta essendo un materialista e come tale la sua sincera schiettezza come osservante religioso...
    hmm... sicuro ?

    tutto può essere ma, secondo me, chi ha davvero fede è un campione di serenità, sorride ed è indulgente e comprensivo;
    Cono trasmette angoscia e paura, paura e censura di tutto ciò che sfugge al suo controllo; non c'è niente di male, eh... tutti abbiamo problemi; ma questi non sono indizio di fede;

    pensati in un ristorante; hai scelto il tuo piatto preferito, diciamo le linguine allo scoglio; non guardi cosa c'è nei piatti degli altri per criticare la loro scelta; magari chiedi, ma sei sicuro delle tue linguine;
    se di fronte al ristorante c'è un McDonald's, i ragazzi che ci vanno ti fanno tenerezza, non stizza o censura; un giorno apprezzeranno il pesce;

    questo fa la fede; produce benessere e serenità; se attrae, è per questo motivo;
    al contrario, angoscia e paura, censura e sguardo su quello che fanno e godono gli altri, sono repulsivi, perché connotano infelicità, uno stato d'animo che nessuno vuole emulare;

    se al ristorante di pesce per un motivo qualsiasi hai ordinato le stelline in brodo col formaggino e guardi quelli con grigliate e fritture, difficilmente hai un'espressione soddisfatta, e se critichi, quelle fritture, cosa credi penserà chi ti ascolta ?
    c'� del lardo in Garfagnana

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato