I soliti noti oltreoceano.
I soliti noti oltreoceano.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Non hai capito la domanda. Io ho semplicemente chiesto quale sia l'unico paese che si è astenuto, senza pipette di contorno.
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Gli USA sono stati costretti ad astenersi alla votazione all' assemblea dell'ONU altrimenti sarebbero passati come complici se il governo israeliano occupa la striscia di Gaza con un inevitabile massacro dei palestinesi.
che senso aveva quella domanda, la cui risposta peraltro è la notizia del giorno ?
ma tu proprio amme' vuo' fa' passa' pe' fess' ?
"costretti" è una parola grossa per quelli, che non si fanno intimidire da nulla;
se l'opinione non fosse accecata dal colore e dagli umori, sarebbe relativamente semplice leggere il senso di tutta la questione, senza fare il tifo per questo o per quello, almeno prima di aver capito come effettivamente funzionano le cose; non c'è nemmeno bisogno di una laurea in storia diplomatica o dottrine strategiche; basta aprire gli occhi e usare il buon senso, previa una minima informazione di base.
c'� del lardo in Garfagnana
E per chi (oltre che de coccio) fosse umoralmente cecato da daltonismo da curva sud, disinformato e 'gnurant, e quindi analfabeta nella materia, non potresti fare un riassuntino (con parole semplici) di come vedi tu il senso di tutta la questione?
tenchiù verimacc, in anticipo.
Costretti da due motivi. Primo Biden non vuole prestare il fianco a Trump essendo tra non molto sotto elezioni. Secondo presumo che non sono esenti da attentati. Terzo non è la prima volta che con tutto il loro coraggio non abbiano subito delle batoste.
io non ti fornisco letture; al più, ti posso suggerire un metodo per ridurre gli errori di analisi, sempre che questo sia un tuo obbiettivo; se tu volessi capire una guerra commerciale nel settore automotive, ti servirebbero necessariamente alcune informazioni strutturali sugli attori coinvolti, i relativi processi decisionali, e i problemi connessi ad opportunità e rischi; magari un'idea del pregresso, possibilmente al netto delle simpatie/antipatie;
se sei disposto a fare questo - tu, non io al tuo posto - ha senso discutere di quello che succede;
ma se io dicessi che mi stanno antipatici i musulmani perché sono talebani e non mandano a scuola le bambine, difficilmente avrei strumenti per contribuire ad una discussione sensata; ti torna ?
c'� del lardo in Garfagnana
queste sono anche considerazioni giuste, ma troppo "instant" se perdono di vista i motivi e le strategie di fondo di tutti gli attori, sui quali, al contrario, impera generalmente una gran confusione e tantiiiiissima retorichetta, spesso inconsapevole;
nel 3d sugli ebrei d'Egitto, c'è un raffinato debunking di una mitologia proto-sionista, che mi trova piuttosto d'accordo; raffinato perché risale ad una storia di 3 millenni fa, parecchio farraginosa, e che richiede una certa capacità critica e di analisi, oltre che conoscenza;
tuttavia, sembriamo incapaci di liberarci di pre-giudizi evidentemente falsi che riguardano una storia molto più recente e documentatissima, volessimo vedere la realtà ; per esempio riguardo gli amerikani e il loro imperialismo, che c'è ma di cui i più non hanno capito una mazza, semplicemente perché ignorano, o vogliono ignorare la storia;
così per le questioni del Medio-Oriente, dove i più pensano agli arabi come vittime di un colonialismo che non c'è mai stato, ma in cui i più credono, semplicemente perché non hanno mai aperto un libro o avevano l'influenza il giorno della lezione di storia alle superiori;
qui parliamo di ignoranza crassa, di fatti macroscopici, tipo le circostanze nelle quali gli USA sono divenuti una superpotenza mondiale; una cosa che fino al 7 dicembre 1941 al di là dell'Atlantico non passava per la capa nemmeno al più matto dei ricoverati psichiatrici.
c'� del lardo in Garfagnana
boh... se mi dici cosa ti interessa sapere, può anche darsi che io possa evitarti la fatica di selezionare o ricordare informazioni;
personalmente, noto che su questioni di politica internazionale il più delle volte operano pre-giudizi importanti, che riconosco bene perché li avevo anche io prima di studiare;
posto che ti elencherei solo fatti e circostanze che potresti tu stesso facilmente verificare, non certo mie opinioni.
c'� del lardo in Garfagnana
a proposito di quello che fanno gli amerikani, o della questione mediorientale ?
comunque, sulla seconda, io non ho una "mia" lettura, che sarebbe una cosa parecchio presuntuosa; ti posso solo riportare quanto si dovrebbe acquisire dai fatti, eventualmente confutabili; personalmente, mi trovo sempre a far incazzare i fautori di entrambi gli schieramenti, ma così va, necessariamente; nello specifico:
a) gli ebrei, per un'infinità di motivi di cui potremmo dire, non sono un "popolo"; probabilmente non lo sono nemmeno mai stati; tuttavia
b) oggi esiste invece una "nazione israeliana", come dato di fatto;
c) una parte della propaganda sionista, in risposta all'accusa araba di "colonialismo" - una cazzata, credibile, ma impropria - risponde con una mistificazione speculare di appartenenza a quei luoghi; peraltro contraddetta dalla nozione di "unica democrazia del Medio-Oriente; ora, la democrazia non è una cosa che esce dal bussolotto del superenalotto, ma una precisa concezione del rapporto tra individuo e società /stato, una cosa euro-americana, e in particolare originata in una antropo-cultura di quella fascia costiera che circonda il Mare del nord, Scandinavia, Hansa, Olanda, Normandia e Inghilterra, poi Stati Uniti, che sono stati creati da quelle genti, ecc...
pertanto, Israele è effettivamente un elemento "alieno" nella regione; e questo spiega molte cose;
d) i "palestinesi" non esistono; sono arabi di Palestina, quella è la loro "nazione", assieme ai giordani, irakeni, arabi propriamente detti; solo che la struttura tribale di quelle società li ha fregati e sacrificati, perché nessuno vuole la Grande Nazione Araba; soprattutto, avessero voluto uno stato di Palestina, la ris. ONU del 1948 era pronta; ma non hanno voluto riconoscere Israele e procedere per l'annientamento;
e) noi immaginiamo un conflitto tra soldati blu e pellerossa, perché da buzzurri quali siamo vediamo gli arabi "baluba" e crediamo che siano stati colonizzati dal kattivo Occidente; niente di più falso; gli arabi hanno per secoli colonizzato; in tutto il Nord-Africa si parlano varianti dell'arabo, dal Marocco all'Egitto; poi, lo scettro dell'Impero è passato agli Ottomani, fino alle porte di Vienna;
quindi, ci beviamo un piagnisteo arabo e - più vastamente - musulmano non-arabo, che punta il dito verso gli occidentali;
f) la realtà è che quelle sono società in grandissima crisi - quelli bravi dicono "di modernizzazione" - perché hanno modelli di autorità , economia e convivenza che non reggono nel mondo globalizzato;
immagina cosa pensano le donne - e i loro uomini tradizionalisti - di tutta la fascia che parte dalla Turchia, Iran, Irak, Golfo, sauditi, Yemen, ecc... - Giordania un po' a parte - Palestina, Egitto, quando vedono le soldatesse israeliane che prendono il sole in bikini col fucile accanto e magari comandano da ruoli politici;
in Iran magari ti ammazzano se non porti il velo, e ti impiccano se protesti;
perché in effetti lo sa anche il maiale che le questioni di terra e confine si risolvono sempre; ma qui l'irriducibilità è dovuta al fatto che Israele-vetrina-dell'Occidente è indigeribile per tutti gli assetti di potere dirimpettai; tra Fallaci e Houellebecq, la cosa è abbastanza comprensibile a chi vuole intendere;
g) l'isolamento e la narrazione di tutta la questione a confronto Israele-Palestina impedisce di comprendere il senso strategico quasi secolare della questione:
dal 1948 i nemici di Israele hanno razionalmente perseguito una strategia di logoramento, il cui senso, dichiarato, è:
una guerra convenzionale ogni tot anni, un po' di terrorismo, un po' di rivolte, e rendiamo la vita impossibile a questi invasori; il resto lo farà la demografia;
è abbastanza inevitabile che in questa prospettiva gli israeliani, dai primi 80 in poi, si siano affidati alla massive retaliation strategy, si chiama così in dottrina; mutatis mutandis, è quella roba inventata dai francesi nel 1964, quando hanno puntato i loro missili nucleari sulle città sovietiche;
il senso è: non ci facciamo logorare come intendereste fare; se ci attaccate, vi costerà molto di più del vantaggio che pensate di conseguire, sia come reazione militare, sia come occupazione di territori; Israele ha l'atomica...
quello che penso io è che è una situazione disgraziata e, per il momento, irresolubile; se io fossi stato il dio della storia, avrei evitato di creare un paese proprio lì; ma la storia va per conto suo, al contrario di quanto crede qualcuno, e se la Polonia si è spostata ad Occidente per centinaia di km, ci sta pure questa cosa sgraziatella;
in un mondo ideale, uno stato ebraico per chi ci fosse voluto andare, sarebbe dovuto essere da qualche parte tra Polonia, stati baltici e Germania, o un po' più a sud, magari in Galizia; ma in un mondo ideale non ci sono Stalin e la Guerra fredda;
mo', ca' vulimm' fa' ?
p.s. se qualcosa non è chiaro o di dubbia veridicità , elencare punti e questioni
c'� del lardo in Garfagnana
"Troppa grazia, sant'Antonio"...come disse il contadino dell'aneddoto
Non ti offendere, ma sulla questione mediorientale la vedo...come te.
mo', ca' vulimm' fa' ?
Niente. Ci sono state delle occasioni (= delle "persone giuste") di progresso verso una possibile soluzione. E sono sfumate. Ed ora 'a funnicella è corta e 'o strummolo è a tiritéppola.
La domanda, ovviamente da monellaccio provocatorio trolleggiante, era riferita alla/alle sceneggiata/e delle risoluzioni del consiglio di sicurezza delle (i)NU(tili) E più o meno retorica
Grazie, senza ironia, della rispostissima
mah, sul diritto internazionale e accessori è facile, quasi inevitabile, restare delusi;
noi associamo istintivamente la parola "diritto" alla nozione di cogenza; mentre nel caso del diritto internazionale - al netto di alcune utopie durate pochissimo - si tratta di un diritto pattizio - tipo diritto civile - in cui gli aspetti multilaterali si fondano su percorsi di suasion, tipo forasacco, dove ogni sfumatura serve per dire a nuora, ecc...
nel caso in questione, direi che al 75% è una pantomima, ma al 25 un avvertimento ai successori di Netanyahu, ché si sbrighino a farlo fuori;
intendiamoci: non perché stia facendo quello che fa, beninteso; ma perché l'amm. Biden ha bisogno di mostrare una capacità e un'influenza;
mo', io vengo da una cultura molto anti-americana; personalmente, a parte alcuni luoghi, non vivrei mai lì, per un'infinità di motivi; tuttavia, con la frequentazione, l'esperienza e lo studio, ho dovuto constatare che noi europei abbiamo introiettato una serie di stereotipi sbagliati, soprattutto in politica;
l'apparente affinità di "occidentali" ci ha fatto fraintendere tanto, troppo, un po' come è difficile capire, che so, i giapponesi;
noi siamo iper-machiavellici, leggiamo tutto tra le righe e immaginiamo secondo i nostri stereotipi di potere; quelli sono parecchio pragmatici, ma metodici; noi abbiamo immaginato per quasi un secolo una specie di piovra amerikana, che è la caricatura di come noi abbiamo vissuto la politica di potenza ai tempi delle dittature;
a quelli non importa una cippa o poco più di come noi regoliamo i conti internamente, se non andiamo a mettere troppo i bastoni tra le ruote; pesano tutto col bilancino, leggono tutto, ci credono e fanno il loro conto;
come ideologia e sentimento, fino alla guerra non passava nemmeno per l'anticamera del cervello del più scemo di fare la superpotenza mondiale e ordire golpe in Italia; avevano la loro dottrina Monroe, per cui era cosa loro quello che stava di fronte e attorno, esattamente come per i giapponesi, Mussolini, ecc...
solo che sono un paese immenso e, soprattutto, con risorse e una manodopera qualificata immense; per cui, quando hanno iniziato ad aiutare i britannici, il loro sistema produttivo si è attestato su una scala che alla fine della guerra poteva solo essere mantenuta diventando i fornitori di tutto l'Occidente, con il relativo carico di presenza militare nel confronto coi sovietici;
ma da lì hanno iniziato ad invischiarsi in situazioni perdenti e a combinare un sacco di pasticci; ma è sbagliato pensarli come interventisti senza se e senza ma;
una grande maggioranza si accontenta di tenere distanti i guai e periodicamente viene fuori l'isolazionismo, che è il vero umore primario; è a noi arlecchini che la cosa fa poco comodo, come si vede ora; se stai a Minneapolis ti importa il giusto se Putin invade l'Ucraina; vuoi che l'HD esterno continui a costare poco, e quindi ti interessa Taiwan, ma certamente non vuoi la guerra coi cinesi; i quali, a loro volta, vanno per una strada parallela e in parte compatibile, se non devono sacrificare troppo; sul mercato si tratta e ci si mette d'accordo;
i guai del mondo provengono da quei poteri statici - tipo Putin o Iran - che vivono di rendite e non hanno prospettive di distribuire dividendi crescenti ai loro popoli; perciò, per evitare percorsi centrifughi e spodestamenti, fanno la guerra, senza vie d'uscita;
è inutile indulgere in cazzate à la Sant'oro, tipo che la Nato è aggressiva... fa ridere; la Nato era in crisi terminale prima dell'Ucraina; il punto è che a Minsk vedono quanto guadagna un operaio tedesco, e adesso anche polacco: il primo 6 (sei) volte il loro potere d'acquisto, il secondo 3 o 4; e la tentazione di passare dall'altra parte viene loro; non è la Nato che avanza...
e dopo Minsk la cosa arriva anche al malcontento interno, e sollecita la concorrenza potenziale di altri aspiranti puttini, visto che per fare quel lavoro basta la forza; siccome cadere dalla poltrona del Cremlino non è esattamente come perdere le elezioni di mid-term per un riccone tipo Trump, ne va della vita propria e di tutta la cerchia, figli, ecc... idem per i pasdaran e imam di Teheran;
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