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Discussione: Il sorriso di Caterina

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  1. #4
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    Cono ha scritto
    Che privilegio abitare a pochi km. dai luoghi di Leonardo!
    Grazie Doxa, comprerò il libro
    …, titolato “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo”.

    Ebbene caro Cono t’informo che il prof. Carlo Vecce ha recentemente pubblicato un nuovo libro, riguarda la biografia di Leonardo da Vinci: “Leonardo, la vita. Il ragazzo di Vinci, l’uomo universale, l’errante” (pagg. 659, euro 22, editore Giunti)

    Nel precedente testo l’autore rivelò le origini circasse di Caterina, la madre dell’artista. In questo volume dice di aver rinvenuto documenti mai “esplorati” o trascurati, riguardano i suoi manoscritti, le sue opere grafiche e figurative, contratti, lettere, cronache, dichiarazioni fiscali, denunce e processi, relazioni degli ambasciatori, taccuini di artisti e ingegneri, lodi di poeti, cortigiani e segretari dei potenti. Permettono anche di inquadrare meglio la figura di “ser Piero”, notaio, che aiutò il figlio, Leonardo, nelle prime attività della vita lavorativa nella bottega del Verrocchio, poi lo aiuta ad avere le prime commissioni.

    Dove non cita documenti di archivio finora sconosciuti, il prof. Vecce prende le note autografe dello scienziato, inventore e artista rinascimentale, per collocarle in una nuova luce: dall’atto di nascita (15 aprile 1452 ) fino al giorno della sua morte (2 maggio 1519).

    L’autore racconta la vita e i turbamenti di Leonardo, le preoccupazioni per il denaro, l’ingresso a Firenze nella gilda dei pittori, i primi lavori.

    Nell’Archivio di Stato di Firenze ha rintracciato un documento dell’anno 1500, nel quale c’è scritto che la regina di Francia, Anna di Bretagna, fece una donazione per far costruire l’altare nella basilica fiorentina della Santissima Annunziata, che prospetta sull’omonima piazza. E’ un santuario mariano dell’Ordine dei Servi di Maria, i Serviti. Per questa chiesa Leonardo aveva approntato un cartone con il gruppo della Sant’Anna, ma quest’opera viene considerata perduta.

    La descrizione che nel 1501 il carmelitano Pietro da Novellara diede del dipinto fiorentino a Isabella d’Este: “un Cristo Bambino di età circa un anno, che uscendo quasi de' bracci ad la mamma piglia un agnello e pare che lo stringa; la mamma quasi levandosi de grembo ad S. Anna, piglia il bambino per spiccarlo dall'agnellino” combacia con quella della tavola del Louvre, che eventualmente era una copia o una variante autografa dello stesso Leonardo, realizzata nel 1510 circa.


    Leonardo da Vinci, Sant’Anna, la Vergine Maria, il Bambino e l’agnello, olio su tavola, 1510 – 1513 circa, Museo del Louvre, Parigi


    Sant’Anna (la madre di Maria) è considerata patrona delle partorienti. A lei si rivolgevano per ottenere un parto senza problemi, il figlio sano e latte sufficiente per poterlo farlo vivere.

    Tornando al nuovo libro, il prof. Vecce riesce ad evidenziare in Leonardo il desiderio di conoscere: s’interrogava sul volo, detestava la guerra ma nel contempo progettava congegni bellici, si dichiarava “homo sanza lettere” ma si metteva da solo ad imparare la lingua latina, smontava e montava vari macchinari, e di nascosto andava a sezionare i cadaveri.
    Ultima modifica di doxa; 07-04-2024 alle 12:28

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