Originariamente Scritto da
axeUgene
sì, è che entrambe le cose me le spiegò da bambino mia madre - figlia, nipote e pronipote di medici
certo; ma la spiegazione difficilmente la realizzi se scotomizzi dei pezzi importanti del puzzle;
Freud è universalmente ritenuto un genio - nel senso proprio del termine, non colloquiale un tanto al kg - perché a partire da pochissimi elementi clinici ha ipotizzato un quadro che ancora oggi, con alcune correzioni, si dimostra molto robusto:
lui partiva più da elementi eziologici del comportamento e da considerazioni culturali generali; ora, se ti interessa davvero vagliare l'ipotesi, quello che puoi fare è considerare un acquis scientifico della filiera, che opera in modo clinico-sperimentale; quindi hai:
a) la tua biologia, poi la neurologia, l'osservazione clinica dei comportamenti e lo studio dei percorsi cognitivi; dopodiché, hai
b) la psicologia clinica e solo dopo
c) la psicanalisi, le cui ipotesi vogliamo discutere; ok ?
ma se ti fermi qui, sei evidentemente in un vicolo cieco, perché il vaglio dell'ipotesi omette l'eziologia, che nel nostro caso viene mostrata dall'antropologia culturale, dalla cultura e da un secolo di prassi;
tu hai dubbi sul fallo come perno simbolico; ma poi dei fare i conti con tante cose che lo riportano al centro delle rappresentazioni simboliche, esplicite o negate:
le statuette della fertilità, variamente accoppiate a quelle di madri opulente ?
è il culto della fertilità, niente di particolare; ok
ma poi hai i braghettoni secenteschi che coprivano le fave mosce nella cappella sistina; mi dirai:
eh, è la censura sessuofobica della Chiesa...
però io ti mostro immagini medievali - l'epoca della stessa chiesa al potere - con gli alberi dei cazzi, allegramente esposti; transeat...
a questo punto, una te marziana intelligente dovrebbe chiedersi: però, che strani questi umani: censurano l'attività riproduttiva e i relativi organi, ma non, che so, le rotule o le scapole; perché mai ?
uno dice: la censura... ma questa non è una cosa che cade dall'alto, o estratta dal bussolotto; e allora uno approfondisce ancora:
io spero che il tuo compagno sia più dotato delle statue greche, ma forse anche un po' meno dei dionisiaci rappresentati su certi vasi, con delle fave come avambracci; poi, non so...
non t importa una sega dell'antropologia, o hai dimenticato nozioni di storia dell'arte ? resta quello, che è un fatto: i greci attribuivano cazzi minuscoli ai soggetti deputati ad incarnare virtù apollinee e civiche, come segno di temperanza delle passioni, ma esageravano sul dionisiaco; resta che quella fava è un significante potente, ben prima della Chiesa;
vogliamo parlare dei progenitori romani ? nelle ville pompeiane, belle esposte nelle sale, figurano rappresentazioni erotiche, pure quelle con fave spropositate; non è che quelli non sapessero dipingere; evidentemente, per un maggiorente romano dell'epoca quella rappresentazione rispondeva a codici simbolici consolidati;
e poi tutto il resto, fino ai braghettoni e al pudore - che Cono ritiene "naturale
- e, oggi, alla pornografia;
Freud traccia un retta tra i meccanismi di elaborazione delle pulsioni, poi riviste alla luce della scienza propria, e si propone - tra l'altro - di spiegare come si arriva a produrre una rimozione/sublimazione o esaltazione di significanti nel quadro dell'espletamento di funzioni primarie legate alle pulsioni;
giusto ? sbagliato ? per ora, nel complesso operativo, gli indizi cumulativi nella prassi sembrano dargli ragione;
in effetti, la psicanalisi in quanto tale - almeno quella freudiana, nello specifico - trova un limite, che non è però quello del vero/falso sul terreno della prassi, ma di opportunità:
se si è dimostrato uno strumento efficace, e pure in tempi relativamente rapidi, nella terapia di picchi nevrotici - tipo le ossessioni compulsive e altre anomalie invalidanti - su nevrosi a minore intensità rischia di avere l'effetto di una chemio per un tumore benigno, almeno in una valutazione "laica";
tu puoi avere una vita solo moderatamente nevrotizzata, ma anche l'interesse culturale per capire le tue cose; però magari 12 anni di analisi freudiana ribaltano quel tuo equilibrio in un modo che alla fine dei conti non ti aiuta, né ti cura da niente che doveva essere curato; infatti la corrente freudiana ammette che, più che una terapia in senso stretto, si tratta di insegnare a convivere con la nevrosi;
queste non sono competenze specifiche dell'analisi, ma del cognitivismo, e, a latere, pure della linguistica strutturale, ecc... devi far riferimento a quelle discipline e al loro terreno sperimentale proprio.