*****. Grande King Kong!
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amate i vostri nemici
Rifletti bene: se chi prescrive "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e il Prossimo tuo come te stesso" è Dio, la cosa non può lasciare l'uomo indifferente.
Se chi proibisce "Non uccidere, non rubare, non commettere adulterio " è Dio, idem.
Voglio dire che il ruolo, il compito, la Missione della Religione è fare da tramite fra Dio e l'Uomo. Annunciare la Parola di Dio al mondo intero!
Se fossero solamente prescrizioni e divieti umani, ti darei ragione.
Il tema di fondo rimane l'esistenza di Dio.
amate i vostri nemici
Che ci sia questa voglia di emanciparsi dalla vita, dalla realtà, il rifiuto della propria realtà materiale e caducità ok, che le religioni vadano verso una verità universale inafferabile ed indescrivibile direi di no, vista la dovizia di particolari. Tappano un buco.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
neanche per idea;
questo è così per te, che hai bisogno di formalizzare in modo antropomorfo quel dio che ti prescrive cose; e che ti può anche punire;
ma se uno non crede in una retribuzione, pensa che morirà e basta, ma lo stesso evita di adottare comportamenti analoghi a quelli che eviti tu, perché precettati da Dio, il risultato materiale è lo stesso;
ma la psicologia che trasmetti è quella del bambino intimorito, mentre quella del non-credente è da adulto responsabile; per questo il papa dice che Dio perdona...
e per lo stesso motivo Lutero ci dava per predestinati, volendo adulti, e non bambini; e così Kant e poi ogni morale smantellata dal premio del Babbo, una cosa pagana; se ti comporti male, Giove, o Manitù, o quello che ti pare, ti fulmina..... brrr.... che paura !
questa è davvero una condizione umana di degrado, altro che la libertà che ti spaventa tanto.
c'� del lardo in Garfagnana
non è sbagliato, anche se rimuove parecchio; però sono d'accordo;
uno psicanalista direbbe che la funzione di una morale - in genere, religiosa o meno - è quella di sacralizzare dei vincoli, che servono - oltre ad un'agibilità sociale - all'agibilità stessa del desiderio, che è la pulsione vitale:
al contrario del celebre passo di Dostoevskij - se Dio non esiste, allora tutto è possibile, la libertà totale nell'amoralità - se Dio, o qualsiasi altro imperativo categorico - non esiste, niente è possibile;
e questo perché il desiderio, non incontrando vincoli, non si può soffermare su niente, non può essere agito, e prevale un istinto di morte;
se dai 50 euro a un bambino per comprarsi un giocattolo, quello è felice; se è stato educato ci pensa un po', valuta; magari è impulsivo, sceglie, si pente e impara;
ma se gli dessi una facoltà infinita di spesa e un negozio grande quanto 10 campi di calcio, dopo un po' l'iniziale felicità si trasformerebbe in angoscia, perché sarebbe incapace di soffermarsi su qualsiasi oggetto/progetto, perché accanto ce ne sarebbe immediatamente un altro possibile che gli ostacola la scelta;
ogni libertà ha un prezzo; se sei felice a fare le vasche nel corso impregnato di dopobarba Patrichs broccolando ragazze che ti schifano in attesa di tornare per il contrappello, forse la tua vita ideale è la naja con gli amici, chissà...
c'� del lardo in Garfagnana
Vedo il problema da un altro punto di vista. Le religioni si sono ricoperte di uno strato di patina più o meno spesso, tale da nascondere anche ai propri adepti la ragione essenziale del loro essere. Per alcune è più facile scoprire i colori originali, per altre risulta un’impresa impossibile.
Aut hic aut nullubi
questa però è una lettura piuttosto esoterico-iniziatica; se tu ti poni da esterno ad un sistema e devi capire di che si tratta, dovresti partire da elementi oggettivi, no ?
se io vedo Pippo che va allo stadio tutte le domeniche, potrei pensare che gli piace il calcio;
ma se poi lo vedo spalle rivolte al campo ad incitare i cori col megafono devo dedurre gli piaccia altro dalla partita;
quindi, in effetti, in base a quale dato definisci ?
c'� del lardo in Garfagnana
Esiste qualcosa di più grande dell'essere liberi dalla paura della Morte? Dio fa questo, Axe. Ci rende liberi davvero!
L'Uomo infatti, pecca per la paura che ha della Morte. Ora: noi crediamo che esiste Uno che la Morte l'ha vinta. Uno che è la Verità fatta Persona: Gesù Cristo! Un pensiero da bambini? Chi crede questo (solo qualche miliardo...) può essere accomunato a chi crede a babbo natale?
"Io sono la Via, la Verità e la Vita"
"Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. Liberi davvero!". (Giovanni 8)
amate i vostri nemici
cono: mi dispiace dirlo ma hai una tale confusione in testa che ci vorrebbe un T.S.O. domanda: se la cacciata dal paradiso avvenne, per quanto scritto nella genesi, a causa della volontà da parte di dio che adamo ed eva non mangiassero del frutto della "vita eterna", mi spieghi allora perché gesù cristo, anziché portare a compimento quanto dio aveva voluto, cioè impedire che gli uomini fossero immortali, introdusse invece i concetti di "vita eterna" e salvezza? non dovrebbe esserci una sostanziale coincidenza tra ciò che Dio padre e Dio figlio vanno dicendo e affermando?
no, cono. l'uomo pecca perché a volte la vita ti pone davanti a prove insuperabili. insomma è la vita stessa che ti conduce al peccato, e questo perché scegliere di volta in volta di compiere il "bene" anziché il male è qualcosa che neanche un santo saprebbe fare. la morte spesso è una liberazione. "sincronizzati fratello: SINCRONIZZATI".
il processo mentale è lo stesso. qualcuno diceva che la verità è nei bambini e nei pazzi. e qualcun altro ha detto che "si diventa pazzi per servire dio". vedi un po' tu. altra cosa: chi vince la morte sono anche i cc.dd. "non morti" i quali rivivono dopo una morte apparente. in romania in secoli passati ce ne erano talmente tanti che la chiesa non sapeva più come fare a giustificare fenomeni del genere davanti al popolo bue. addirittura si adottò la prassi, peraltro primitiva e malvagia, di inserire un mattone nel cavo orale del soggetto, sperando così di evitarne la resurrezione, ovviamente senza risultati di rilievo.
questo vuol dire che era intenzione di cristo di fondare una nuova religione. quando gesù nel corso dell'ultima cena afferma di essere la "Via", vuol dire che chi riesce a calarsi nello spirito del Cristo può in qualche modo, ricevere la "iniziazione", che consente di attingere all'"Assoluto" e in ciò Cristo non differisce da Pitagora. "verità" Cristo dice di essere in quanto per elevarsi spiritualmente occorre aderire ad un culto, e infatti intenzione del buon jeshua era di crearne uno. "Vita" indica la vita eterna che tutti coloro che aderiscono a dottrine esoteriche come quella elaborata dal buon jeshua, possono ottenere: la immortalità. niente di nuovo sotto il sole. e fattene una ragione.
eh, capisco;
la questione sarebbe che se ognuno ha diritto alle proprie opinioni, lo stesso non si può dire coi dati:
se io vedo che quasi sempre le religioni si coniugano con (la morale di) un potere costituito, e in quelle rarissime occasioni in cui ciò non avviene è in vista di quell'obbiettivo, una spiegazione o un costrutto li devo formulare.
c'� del lardo in Garfagnana
Il dato che cerchi lo trovi facilmente senza il mio aiuto.
Inizia una pratica religiosa costante (che non è una dichiarazione di appartenenza o di simpatia) di tua scelta.
Il tuo tema preferito di istanze morali è ancora meno di un effetto collaterale, meno del dito che indica la luna.
Aut hic aut nullubi
L'eterna lotta fra Bene e Male, fra Vita e Morte è il succo di tutta la Rivelazione biblica, Axe: altro che roba da TSO. Insieme all'azione di Dio, esiste una Potenza in grado di ingannare e soggiogare gli uomini....
Questa potenza è in grado di stravolgere le parole di Dio all’umanità e promette che mangiando dell’albero vietato non si morirà (cf. Gen 3,4). Ecco allora nascere la paura della morte che diventa il movente profondo della tentazione: il Maligno fa una promessa illusoria ma potente e seducente che dischiude la possibilità di vittoria sulla morte nella via della autoaffermazione, del possesso, dell’accaparramento, della voracità, del consumo. Così l’uomo e la donna compiono un itinerario che va dalla non accettazione del limite – mangiare i frutti di tutti gli alberi eccetto uno – alla paura della morte fino alla elaborazione di una contro-verità in cui il desiderio di vita, di immortalità, di onnipotenza produce una nuova visione del mondo: il mondo appare preda, oggetto da carpire, da possedere, da dominare.
La paura della morte – “regina delle paure”, come la chiama il libro di Giobbe – induce l’uomo a preservare con qualsiasi mezzo la propria vita, a possedere per sé i beni della terra, a dominare sugli altri. Così l’uomo pensa, consapevolmente o meno, di assicurarsi vita abbondante, di poter combattere e lottare contro la morte anche senza gli altri e contro gli altri. Come risultato di questa paura della morte, c’è nell’uomo una tendenza egoistica che la tradizione cristiana chiama “philautía” (amore di sé) che spinge a contraddire ogni via di comunicazione e di comunione e a far regnare come “tramite”, “inter-mezzo”, il demonio.
Così la Lettera agli Ebrei esplicita questo legame tra paura della morte e male: «Gesù è diventato partecipe del nostro sangue e della nostra carne per rendere impotente, attraverso la morte, colui che ha il potere della morte, cioè il diavolo, e liberare quelli che per paura della morte sono alienati, soggetti a schiavitù per tutta la vita» (Ebr 2,14-15).
amate i vostri nemici
ho capito; ma in questo caso ti potrei anche dire di fare pratica di uno strumento musicale seguendo le teorie di Gurdjieff, e allora il connotato "pratica religiosa" diventa fungibile con altro, troppo altro;
se parliamo di "religione", io devo identificare un oggetto inclusivo ed esclusivo, una categoria aristotelica; altrimenti si parla di cose diverse, senza capirci.
c'� del lardo in Garfagnana
ma questo lo diceva anche Zarathustra, cono. più o meno nella stessa epoca in cui avvenivano le vicende narrate nella bibbia. poi guarda che ti sei confuso: non sono Axe ma Sandor.
e no. questo lo dice Dio parlando al "pluralis maiestatis" dopo la cacciata dal paradiso, che in definitiva denota un forte egoismo da parte Dio nei riguardi della propria creazione. Egli afferma che bisogna evitare che adamo ed eva mangino anche del frutto della "vita eterna" e diventino in tutto simili a delle divinità, e quindi "come Dio".
mi spieghi come si concilia la paura della morte con l'autoaffermazione? a me risulta che "per campare" occorra proprio tutto ciò che dici. se hai la pancia vuota Allora Dio serve "a poco".
ti ricordo che, sempre nella Genesi, Dio attribuisce all'uomo un "potere e signoria" assoluti su tutto ciò che esiste nel Creato. tai dicendo che per onorare Dio bisogna diventare "comunisti"?
darwin parla di "istinto di conservazione" e adduce spiegazioni molto motivate alle proprie asserzioni. non fa il raccontino del simbolismo biblico come farebbe un curato di campagna. e come fai tu.
ma quale demonio? l'amore di sé è ciò che induce l'uomo ad agire, a produrre a rendere il mondo "migliore". pensa se l'amor proprio non esistesse: saremmo tutti suicidi e invece no. non è questa la natura umana e non c'entrano le scritture. imho.
queste sono cazzate che gli ebrei per primi non ritenevano oneste. se tu cristiano della prima ora, scrivi una lettera agli ebrei, per insegnare loro chi era stato Cristo e perché era "morto", quando erano stati quegli stessi ebrei a condannarlo, allora sinceramente non so se ridere o arrabbiarmi. abbi pazienza.