Le relazioni dopo i 40 anni

[axeUgene]

"I 40 anni sono i nuovi 20", dicono.

a Roma c'era una scritta sul muro:
il culo è la fica del 2000
così, fuer die Wissenschaft

[efua]

RdC, banale e ignorante lo hai esteso per caso pure a me?
Ben ri-trovato!
Occhio pero’ che se il bicchiere di latte e’ olandese
E’ diverso

[restodelcarlino]

RdC, banale e ignorante lo hai esteso per caso pure a me?

Il post, rara avis, é strettamente autobiografico. Quindi, nun t'allargà (traduzione per i sud-gariglianici : manco p'a capa )

Occhio pero’ che se il bicchiere di latte e’ olandese
E’ diverso

Non so. E non mi rivolgero' certo al riconosciuto esperto gustatore mattiniero di latte olandese. Primo, non mi risponderebbe o lo farebbe a pene di segugio. Secondo, ho ben compreso "l'avvertimento" di non sfruculiare chi "non si deve sfruculià". E mi adeguo.

[Kanyu]

Mah, io sarò anche un cretino, però alla fine di tutta questa storia delle "relazioni dopo i 40" non ci ho più capito un ca@@o, mi e sfuggito il senso della discussione.
Comunque sono d'accordo con quello che ha scritto RdC anche se ha specificato che è tutto strettamente "autobiografico".
Credo sia così.
Alla fine ognuno la vive a modo suo.
Non vuol dire nulla l'età, siamo completamente diversi gli uni dagli altri, tutti un mondo a parte.

[axeUgene]

Mah, io sarò anche un cretino, però alla fine di tutta questa storia delle "relazioni dopo i 40" non ci ho più capito un ca@@o, mi e sfuggito il senso della discussione.

se di riffa e di raffa a quell'età si è capito meglio come funziona, oppure no;

risposta semplice, mia: sì, ma solo se uno ha fatto davvero tesoro delle esperienze, tiene gli occhi aperti e non si è ingarellato in interpretazioni consolatorie del passato.

[dark lady]

Permettete che ritorni ab ovo?
Innanzitutto, so' 'gnurant e de coccio: confondo abitualmente la coppia Freud-Jung con quella Fred-Ginger



quindi i miei pensieri so' tèra-tèra.
Arrivato alla quarantina (che, ridendo e scherzando é la metà della speranza di vita del masculo europeo occidentale ), non penso di essere al bis del secondo ventennio (non quello fassista, ma il periodo 21-30 anni). Proprio no. Ed in effetti, relazioni ed approcci sono diversi dal passato. Non solo quelli "affettivi" (quale possa essere il significato, più o meno esteso, da dare al termine), ma tutte le relazioni. Sia interpersonali, che rispetto agli eventi. Le conoscenze sono evolute, ed in particolare, quella di me stesso (senza scomodare Socrate, iscrizioni a Delfo etceterà etceterà). Quindi, sono "diverso" e reagisco in maniera "diversa". Meglio o peggio? La domanda é priva di senso. Con più o meno coerenza con me stesso? (domanda corretta). Si. Senza ombra di dubbio. Devo dire, per correttezza, che facevo lo stesso ragionamento (più o meno) a trentanni....a venti....e forse anche a dieci. Vassapé..vattarricordà
Le "relazioni" con l'altro sesso? Nel quadro dell'evoluzione del vissuto, che ho esposto, nulla é fondamentalmente cambiato rispetto al decennio precedente.
In perfetto accordo col concetto dell'albionico-pisana, ero e sono convinto che non vale la pena prendere una vacca per qualche bicchiere di latte, né avere sempre tra i piedi una gallina per un ovetto al giorno.
Eh, si: sono banale. E 'gnurant.

Io condivido il tuo pensiero banale/ignorante.

[dark lady]

a Roma c'era una scritta sul muro:
il culo è la fica del 2000
così, fuer die Wissenschaft

I romani sono dei poeti!

[axeUgene]

I romani sono dei poeti!

la versione fiorentina, sempre intrisa di spirito politico antagonista da centro sociale, era: sesso anale contro il capitale mi sa che la scritta c'è ancora, su una cabina elettrica accanto alla fermata del tram

[Bauxite]

Quindi avete sdoganato l'ognuno a casa sua, ci si vede solo per scopi ludici?
Innovativi!

[restodelcarlino]

Quindi avete sdoganato l'ognuno a casa sua, ci si vede solo per scopi ludici?
Innovativi!

Ho detto che: "Non vale la pena prendere una vacca per qualche bicchiere di latte, né avere sempre tra i piedi una gallina per un ovetto al giorno".
Quindi, la decisione (mutua e coscientemente condivisa) di convivenza (quale possa esserne la struttura legal-giuridico-formal-religiosetceterà), con tutti gli annessi e connessi, dipende da una barcata di altri fattori. Primo fra tutti (per me), la conoscenza di se stessi. Nel senso di sapere chi si é e quello che si vuole ( senza tirare in ballo, come detto, Socrate, Delfo e compagnia cantante). Vale per entrambi i membri della coppia.
Ripeto, scanso equivoci, che non "pontifico": é vissuto autobiografico puro e semplice. Si, "rara avis". Proprio cosi'.

[dark lady]

Sapere chi si è e quello che si vuole, secondo me, dovrebbe essere condizione sine qua non, prima di intraprendere una relazione. Peccato che invece la maggior parte della gente cerca invece queste cose proprio nella coppia. E di qui, le relazioni finiscono per naufragare.
Anch'io, ovviamente, parlo per mia esperienza. Ho sempre saputo chi fossi e cosa volessi dalla vita. Il mio ex, al contrario, non lo ha mai saputo. Lo hanno sempre disturbato le mie consapevolezze, la mia carriera, la mia sicurezza. Io ho avuto le mie colpe: mai più con una persona irrisolta.

[efua]

Io ho capito che:

-Un giorno gli altri diventeremo noi
-Guardare come tratta la madre, dato che il moBBBile passera’ a te
-Osservare se e’ anche solo semplicemente participe delle cose che ti riguardano
-Constatare se e’ persona capace di empatia, o e’ uno che procede nella vita per negazione ed evitamento
-L’attitudine sessuale la lascio a discrezione del singolo

E’ sempre meglio un bel rustico carciofi ricorda e mozzarella
Che uno sfigato tra i piedi

[Kanyu]

Così, per dire...

[Bauxite]

Ho detto che: "Non vale la pena prendere una vacca per qualche bicchiere di latte, né avere sempre tra i piedi una gallina per un ovetto al giorno".
Quindi, la decisione (mutua e coscientemente condivisa) di convivenza (quale possa esserne la struttura legal-giuridico-formal-religiosetceterà), con tutti gli annessi e connessi, dipende da una barcata di altri fattori. Primo fra tutti (per me), la conoscenza di se stessi. Nel senso di sapere chi si é e quello che si vuole ( senza tirare in ballo, come detto, Socrate, Delfo e compagnia cantante). Vale per entrambi i membri della coppia.
Ripeto, scanso equivoci, che non "pontifico": é vissuto autobiografico puro e semplice. Si, "rara avis". Proprio cosi'.

Ma non ho mica scritto che non condivido, semmai che non è una cosa nuova.

[axeUgene]

Sapere chi si è e quello che si vuole, secondo me, dovrebbe essere condizione sine qua non, prima di intraprendere una relazione.

questo funziona, certamente se vuoi comprare un'auto, una cucina; già con la vacanza, hai l'incognita del tempo
[quote] Peccato che invece la maggior parte della gente cerca invece queste cose proprio nella coppia. E di qui, le relazioni finiscono per naufragare.[7quite]
sicura sicura ?
secondo me, la maggior parte delle persone - nonostante le grandi palle fusionali sull'ammmooooreeee, nella coppia cerca proprio un'automobile, una cucina o una lavatrice; o la vacanza; poi, se piove tutta la settimana, cita l'agenzia viaggi per truffa

io credo che le relazioni finiscano nel momento in cui si assestano su quel "contratto" iniziale, interiorizzato ognuno a modo suo, e una delle parti, o entrambe, si accorgono che lo sforzo non vale la candela;
o meglio, quelle relazioni sarebbero iniziate in quel momento, se la rinuncia fosse risultata accettabile;

in caso contrario, non è mai iniziata davvero; ci si sente "truffati" per il prezzo troppo alto, ma anche umiliati per aver preso il pacco, per l'ingenuità;

non è mica una cosa strana; è l'ordinario, per come siamo educati; non dovremmo dare le capocciate contro il muro;

Anch'io, ovviamente, parlo per mia esperienza. Ho sempre saputo chi fossi e cosa volessi dalla vita. Il mio ex, al contrario, non lo ha mai saputo. Lo hanno sempre disturbato le mie consapevolezze, la mia carriera, la mia sicurezza. Io ho avuto le mie colpe: mai più con una persona irrisolta.

io credo che siamo tutti "irrisolti"; il culo è solo di accorgersi di come lo si è, e poi non chiudere troppo la porta a chi, magari insospettabilmente, porta delle cose sue compatibili, nell'imperfezione;
forse è la stessa cosa che dici tu, con altre parole;
però un po' di consapevolezza ci vuole pure delle proprie nevrosi, oltre che del proprio valore: che ci fa quello di bello con me ? posso essere una presenza gratificante nel mio modo di essere ?

efua fa il pentalogo:

-Un giorno gli altri diventeremo noi
-Guardare come tratta la madre, dato che il moBBBile passera’ a te
-Osservare se e’ anche solo semplicemente participe delle cose che ti riguardano
-Constatare se e’ persona capace di empatia, o e’ uno che procede nella vita per negazione ed evitamento
-L’attitudine sessuale la lascio a discrezione del singolo

se lo fa pure l'altro, siamo sicuri di aver capito chi siamo ai suoi occhi ?

e poi ci so' le sorprese; io sarei altro che rdc; sto tanto bene da solo; però ho dato una sbirciatina dall'altra parte, e se capita un incastro sul buon umore, persino uno geloso dei suoi spazi è riuscito a stare bene in due in 50 mq con un bagno solo.