Risposta più enigmatica della sfinge tebana sul Citerone
Vabbé
(il gesto l'ho capito, pero' )
ma-che-vuo-emoticon.jpg
la mia era una boutade;
il senso era che LW avrebbe escluso una definibilità caratteriale dei generi, ma ascoltata quella conversazione, avrebbe cambiato idea, analogamente a quanto avvenne col "gesto italiano", che gli pose l'eventualità di segni auto-significanti, senza relazione a complessi sistemi linguistici.
c'� del lardo in Garfagnana
C'è da dire che fra le caratteristiche delle donne preferite dagli uomini c'è la dolcezza, gentilezza, non aggressività, la femminilità. D'altronde serve qualcosa che smorzi l'aggressività fra due individui e nel caso di un rapporto di coppia ancora di più. Consideriamo anche il dimorfismo e la forza fisica differente. Anche la donna apprezza in un uomo gentilezza, dolcezza e anche l'intelligenza.
Nel bene e nel male, c'entra anche l'"evoluscion".
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Ovvio, ma ne consegue un modo di comportarsi....
La Donna che si impone, che detta lei le regole, che spadroneggia sull'Uomo, che vuole e pretende l'ultima parola su tutto....magari raggiunge le alte vette della scala sociale. Ma reca danno all'armonia: coniugale, familiare e di riflesso civile.
Idem l'Uomo che viene meno al suo carisma, alla sua missione di padre, marito, educatore delegando ogni cosa a lei, alla scuola, alla società.....
Tutto Dark ruota intorno a sottili equilibri. Toccarli, modificarli, addirittura capovolgerli, provoca guasti esiziali! Provoca solitudine, provoca smarrimento (soprattutto nei figli), provoca solitudine, alla fine.
amate i vostri nemici
Sbagli concettualmente.
Non è la donna che si impone e detta le regole. E' la persona che si impone e detta le regole a sbagliare. Uomo o donna che sia. Non c'è una missione dell'uomo e una della donna. Siamo persone e agiamo da persone. Con il nostro carattere e i nostri difetti. Il problema tuo è fare una distinzione tra "carismi" di uomini e donne. Che non esistono, se non in una ormai arcaica concezione sociale. Che per fortuna è superata.
Se una donna è di carattere forte e determinato, quello sarà il suo modo di procedere. Prevaricare no, è sbagliato, ma come lo è quando lo fa un uomo. Nella stessa identica maniera. Quindi non è accettabile puntare il dito contro "la donna che si impone". Vale da ambo le parti.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
10 libri più letti al mondo
La Bibbia (3900 milioni di copie)
Citazioni del Presidente Mao Tse Tung (820 milioni di copie)
Harry Potter (400 milioni di copie)
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https://www.studenti.it/i-10-libri-p...-al-mondo.html
amate i vostri nemici
Che cosa intende Gesù Cristo? Bacchetta forse qualcuno o indica all'Uomo e alla Donna uno stile di Vita?
"Cercate prima il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta...."
Noi invece tendiamo a mettere al primo posto i soldi e, se rimane qualcosa, riserviamo a Dio un posticino in fondo. Ma proprio laggiù in fondo in fondo eh.
amate i vostri nemici
Mi viene da piangere
Il pudore è una qualità assolutamente unisex, Laura. Oggi invece è considerato un difetto. Siamo partiti da lì, no? Oggi ciò che conta è prevalere, farcela, imporsi: costi quel che costi. Ed io ti dico no, ci sono costi troppo alti. Ci sono prezzi che la Famiglia, la Coppia e la Società stanno pagando amaramente!
Invece che la voce di Dio, stiamo ascoltando e assecondando la voce del Maligno.
amate i vostri nemici
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
tieni conto che partiamo da questa roba, testimoniata dalla scrittrice Rosella Postorino:
Una volta un uomo mi disse che non ero di buon comando. «Era una frase che usava mia madre per parlare di certi domestici che avevamo in casa: non sono di buon comando», mi spiegò. «Come te».
Una volta un uomo mi disse che i sampietrini erano fatti per costringere le donne a star zitte: troppo impegnate, con i tacchi, a non inciamparsi e cadere. E rise, perché portavo i tacchi pure io.
Una volta un uomo mi disse che lui e altri due uomini, la mattina dopo una serata letteraria, si erano telefonati per parlare di me. «È un cioccolatino», aveva commentato uno, «ma chissà se qualcuno di noi la scarterà».
Una volta un uomo mi disse, dopo che lo avevo rifiutato: «Sembri così sensuale, e invece». Non pensò di non essere abbastanza attraente o che non sopportassi l’odore delle sue ascelle. Pensò che fossi un po’ frigida, perché non volevo andare a letto con lui.
Una volta un uomo mi disse: «Complimenti, anche se io non leggo le donne. Ma mia moglie dice che è brava». Me lo dicono spesso, gli uomini: i medici che mi visitano, i sindaci che mi invitano a presentare i miei libri nei loro comuni, i presidi delle scuole dove le professoresse di italiano fanno leggere agli studenti i miei romanzi.
Una volta un uomo mi disse che non aveva mai letto Alice Munro perché parlava di temi che non lo riguardavano. «Tipo?» chiesi. «Tipo la maternità», rispose. «Ma tu non sei nato da una madre?» obiettai. Qualche anno dopo Alice Munro vinse il Nobel per la Letteratura, e non so se a quel punto lui l’abbia letta.
Una volta a una festa un uomo di potere guardò una mia coetanea e disse: «Puzza proprio di miseria». Dissi: «Chissà allora che odore emano io, secondo te, vista la classe sociale da cui provengo». «Che c’entra?», replicò. «Tu sei così sexy, sembri una squaw». E non si rese conto di quante categorie avesse insultato in una sola frase.
Una volta un uomo, un docente universitario seduto a cena accanto a me, mi disse che mangiavo in modo erotico. Il mio compagno mi sedeva di fianco. La mattina dopo il docente espresse il desiderio di viaggiare in macchina con me, verso il convegno all’estero che ci aspettava. Risposi che avrei viaggiato con il mio compagno. Durante il convegno, quel docente denigrò il mio romanzo, criticandolo davanti a studenti, professori e altri scrittori, senza averlo letto. Anzi, rivendicando proprio il diritto di criticarlo senza leggerlo. Poi, tornato in Italia, mi invitò a parlare di quello stesso romanzo nella sua facoltà: perché mi stimava molto, disse.
Ogni volta che non ho abbassato la testa davanti a ciascuno di questi uomini, loro mi hanno detto che ero aggressiva, arrogante, che qualche scappellotto da mio padre me lo sarei meritato, da piccola.
Potrei scrivere pagine intere sulla violenza delle parole che gli uomini rivolgono alle donne. Eccone una.
cioè, i discorsi tuoi arrivano a donne che hanno subito queste cose, nel mondo mio e tuo;
a te viene da piangere...
io mi vergogno, per tutti noi; anche se forse non sono così, questa merda ci è comunque rimasta appiccicata addosso, e l'ultima cosa di cui dovremmo preoccuparci è andare a fare le pulci alle donne che si auto-determinano in modi che possono non piacerci.
c'� del lardo in Garfagnana