A Roma, nel teatro Golden, dal 9 al 19 maggio scorsi c’è stata la rappresentazione della commedia titolata “Tris di cuori”, con l’attrice Paola Barale ed altri attori.


Simone Montedoro, Paola Barale, Mauro Conte

La recensione dello spettacolo mi dà l’opportunità di argomentare sulla stanchezza del legame nel rapporto di coppia e si cercano altre opportunità…


La trama. Maria “e” Teresa (due persone in una, interpretate da Paola Barale) scrittrice di romanzi rosa, porta alle estreme conseguenze la sua incapacità di scegliere tra due partner.

Maria è la moglie di Giorgio (l’attore Simone Montedoro, docente di matematica “vecchio stampo” con sfumature decisamente noiose), nel contempo, per tre giorni a settimana è Teresa, moglie di Danny (l’attore Mauro Conte, musicista squattrinato ma di belle speranze, influenzato dai consigli dello sciamano Jim Morrison).

Due mariti, e la certezza che la felicità si raggiunge in tre, il numero perfetto.

Teresa spiega all’amica editrice Sara (Ilaria Canalini) che ciò che non troviamo in un partner induce l’insoddisfazione e la voglia, di colmare quelle mancanze cercando rifugio tra le braccia anche di un altro uomo.

Ma accadono gli imprevisti, come la gravidanza, che la costringe a fare i conti con un’altra realtà. Da lì la situazione tra comico e il tragico precipita con numerosi colpi di scena.

Ovviamente è una situazione fantasiosa, costruita sulla continuità dell’amore nel rapporto di coppia. La commedia fa ridere ma offre anche momenti di riflessione.


In un’intervista alla rivista “Vanity Fair” Paola Barale ha detto:

“Spesso non basta una persona sola per avere un rapporto di coppia perfetto. È forse per questo che i rapporti a due, quelli esclusivi che sogniamo tutti, oggi sono sempre più rari. Non conosco nessuno, me compresa, che non abbia subito tradimenti o che non abbia tradito. Nella mia mente resta solo il rapporto tra i miei genitori, insieme da 60 anni. Io, però, non li ho mai visti litigare. Il loro è sempre stato un rapporto rispettoso, ma d’altri tempi. Una volta quando si rompevano le cose, si tentava di aggiustarle. Oggi si buttano. Ma attenzione: restare insieme a ogni costo è sbagliato. Quando due persone non hanno più niente da dirsi, devono avere la possibilità di lasciarsi”.

E continua: “A me è capitato di essere corteggiata, e dopo di vedere sparire l’entusiasmo. Ma una relazione non la puoi abbandonare, non la puoi dare per scontato. Succede che ci si abitua, e spesso se ci sono i figli si resta. Io sono sempre andata via. E, forse alla luce del mio passato, adesso sto valutando l’idea dei due uomini. In passato preferivo l’esclusività, ma oggi credo che riuscire ad avere due situazioni in contemporanea voglia dire avere dei rapporti onesti e molto elevati. Finora non mi è mai capitato, ma non lo escludo”.

Paola al momento è single: “quello che vorrei mi sembra che non esista - dice - Vorrei un uomo che abbia tempo per me. Di solito devono sempre scappare, e io non ho voglia di correre dietro a nessuno. Fortunatamente non credo che sia necessario avere per forza un uomo vicino, mi basto da sola. Non ho figli e sono abbastanza forte per affrontare le separazioni. Non resto quando non ne ho voglia. E non mi accontento. È una questione di coerenza nei confronti di me stessa. Ho imparato da piccola l’indipendenza”.

Dai Cono, scatenati, dai voce a chi non la pensa come Paola Barale.