La religione è uno sfogatoio e per chi crede, per timore di una condanna dopo la dipartita per salvarsi l'anima, ma stranamente dopo la così detta confessione si continua a peccare. I comportamenti fuori luogo tanto per usare un eufemismo vengono perpetuati sia dai credenti sia dagli atei e spesso da alcuni chierici. Per rimanere nell'ambito della chiesa nei primi anni del cristianesimo la confessione era pubblica davanti a tutta l'ecclesia, una donna confessò il suo adulterio mettendo in grande difficoltà chi rappresentava l'ecclesia, quindi fu stabilito che la confessione fosse esercitata nel segreto del sacramento. La citazione è stata ottenuta da degli storici e nello specifico nei volumi di storia D'Italia scritto da Indro Montanelli e Roberto Gervaso.