la "cultura", nel senso antropologico di somma di nozioni ed esperienza ponderate dall'intelligenza, dovrebbe sfrondare; e, in effetti, mediamente lo fa; se qualcosa ti interessa davvero in termini di acquisizione di competenza, ti attivi; altrimenti, il pregiudizio è sufficiente e funzionale; senza essere necessariamente efficiente;
la trust vs truth è il meccanismo che dovrebbe presiedere allo sfrondamento; non sai se il dentista o l'avvocato è davvero laureato, ma ti affidi ad un controllo sociale incrociato; anche l'intelligenza va economizzata, come i sensi; quando si guida ci si concentra sugli oggetti in movimento, e gli ostacoli valutati come "fissi" sono economizzati in termini di attenzione;
forse fare degli esempi di mismatch informativo potrebbe essere utile a vedere come, in effetti, non dovremmo essere in via di principio tanto sprovvisti;
poi, il pregiudizio è un'altra cosa, da valutare a parte, posto che, comunque, gli sviluppi di vicende molto complesse sono prevedibili solo per pochissimo tempo, come il meteo; pertanto, "sapere" aiuta fino ad un certo punto a scegliere nel modo "migliore", in termini di congruenza tra fini e mezzi.