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Opinionista
Sua madre le aveva lasciato una piccola rendita e i genitori di Alberto gli avevano donato un appartamento come regalo di nozze.
La casa l’avevano arredata di comune accordo, con grande amore, avevano curato tutto l’arredamento fino a rendere l'appartamento un piccolo nido, così lo chiamava lei ogni volta che si assentava più di qualche giorno.
Ora invece questa casa le appariva estranea, ma comunque piena di misteri da scoprire, anche se il mistero più grande restava quello del perché Ghofferd, le aveva fatto questo dono.
La casa era veramente grande, le camere da letto sembravano in ordine, per un momento si pentì di aver dormito sul divano, in effetti, le doleva il collo.
Mentre girava per le camere decise che sarebbe rimasta qualche giorno in più, magari suo marito o suo padre l’avrebbero raggiunta.
Sentiva la voce di suo figlio che giocava con un’automobilina, per fortuna aveva portato alcuni dei suoi giochi preferiti.
Aprì l’armadio di quella che sembrava la camera del proprietario della casa, vi erano molti abiti, tutti da uomo e in perfetto ordine, come pure i cassetti, pieni di biancheria.
La cosa la stupì, forse Ghoffred pensava di tornare, desiderò sapere qualcosa in più di quell’uomo, trovare magari una foto o un indizio per capire qualcosa.
Per un istante venne colta da uno strano timore, pensò a sua madre, le venne il dubbio che potesse averle nascoste qualcosa.
Il dubbio durò solo pochi attimi, sicuramente a tutto ciò vi era un’altra spiegazione.
In quel momento squillò il suo telefono.
“Si “rispose
“Buongiorno signora De Lugis, sono il notaio Leaders.” ” Buongiorno, mi dica”
“Volevo solo comunicarle che a causa di un impegno, questa mattina non potrò accompagnarla in banca, ma se le va bene posso mandarle il mio assistente Ludvig, che sarà felice di accompagnarla, poi gli ho detto che è una bella ragazza italiana.”
“Non mi aduli signor Leader.” Disse lei ridendo.
“Mi perdoni, sul serio non so come scusarmi.”
“Va bene rispose lei, gli dica che alle undici sarò pronta.”
“Non so come ringraziarla…”
“Di nulla non si dia pensiero.”
Chiuse il telefono mentre con un occhio guardava il bambino, intanto il sole filtrava attraverso le finestre inondando le stanze di luce.
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