Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
come dividi le due cose in un mondo in cui ci si relaziona in tanti modi ?
per dire: ti realizzi nel lavoro, no ? è un tuo bisogno ? ma se non incontri l'apprezzamento di chi fruisce del tuo lavoro, come ti realizzi ?
anche se fai il pecorino zen sulle colline della Tuscia qualcuno lo dovrebbe voler comprare e mangiare;

certo che se si parte da un'impressione di sfruttamento unilaterale, l'immaginario dei bisogni tende a contrapporre; ma non è che sia una regola, anzi; di solito le persone tendono a prendere le distanze alle prime avvisaglie di iniquità nello scambio;


beh, sì; se lo pensi come un accessorio fungibile, in astratto, ci sta tutto;

quando è una persona in carne ed ossa, può essere poco più di un vibratore, oppure un universo che ti ispira dei modi di essere che ti fanno sentire meglio, farti piacere di più a te stessa, ti rivela a te stessa e in modi e per aspetti che non avevi preventivato;
oppure no, può essere un rompicoglioni che si appropria del tuo tempo e ti vincola; spesso le tre cose insieme

forse l'equivoco sta nel pensare la persona come sostantivo della realizzazione, ché se la poni così, ovviamente non è;

il senso è che quello può essere un catalizzatore, il detonatore di una potenzialità che hai già e si manifesta perché si determina quella circostanza; esattamente come potrebbe succedere che si ammala il regista e tu lo devi sostituire, e magari avevi delle idee; pensi:
non avrei mai creduto di poterlo fare, e invece lo fai e ti piace, funziona;

certo che nella coppia-progetto di due persone che sanno quello che vogliono di solito c'è poco spazio per vedere al di là del preventivabile, e molto per restare delusi.
Si ma tu stai facendo un po' un minestrone.
E' ovvio che nelle circostanze della vita il feedback degli altri rispetto a quello che fai è utile per accrescerti. Che sia positivo o negativo, aiuta. Così la critica della regista su come stai costruendo il personaggio, l'elogio del direttore per come hai affrontato un argomento, ecc. Ma un conto è imparare dagli altri a come fare meglio le cose, un conto è aspettarsi che un partner debba tirarti fuori dei talenti.
E non è questione di considerarlo un vibratore. Per carità.
Semplicemente, è un compagno di viaggio. Che magari può incoraggiarmi nel perseguire i miei obiettivi, e anche stare al mio fianco mentre li perseguo. Ma non certo mi serve che tiri fuori miei "talenti nascosti". Per me non è quello che mi porta a desiderare di avere una data persona vicino o meno.
E' la sua capacità di supportarmi, semmai, di stare al mio passo, di percorrere con me un pezzo di strada.
E soprattutto, tendenzialmente cerchiamo chi sappiamo, seppure inconsciamente, che potrebbe soddisfare dei nostri bisogni, perché è così che funziona l'attrazione.
Per dire, io ho questa persona con cui ho una forte attrazione mentale (che dopo che ci siamo rivisti, è diventata anche attrazione fisica). Ma perché mi piace? Se analizzo la cosa dal punto di vista psicologico, perché in come vive lui vedo come vorrei vivere io, vedo uno stile di vita che mi ha sempre affascinato. Lui ha vissuto in diversi Paesi e ama stare all'estero, e questa cosa si sposa bene con la mia voglia di andarmene dall'Italia. Mentalmente siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ci capiamo al volo, ecc. E questo risponde al bisogno di comunicazione che in una coppia c'è.
Ovviamente sono meccanismi inconsci, ma una volta che sai come funziona, riesci anche a individuarli su te stesso.