
Originariamente Scritto da
axeUgene
purtroppo, la realtà strutturale è che la condizione delle donne è una funzione di due cose che cambiano lentamente;
una è il grado di sofisticatezza del sistema produttivo, che il vero parametro che genera produttività; cioè, le competenze tue, di efua, Vega, ecc... in un sistema avanzato e "ricco" che compete su prodotti di punta, vi remunererebbe almeno il doppio e tutelerebbe i vostri diritti di conseguenza;
questo perché se Vega può essere decisiva come ricercatrice farmaceutica, non ha senso che stia a casa coi bambini, né che la legge la penalizzi se è lesbica, straniera, magari scura di pelle, ecc... fanno tutti a cazzotti per prendersela e per investire sulle potenziali Vega di domani;
l'altra è la demografia; se le persone sono poche, il contributo intellettuale delle donne cresce di importanza; in Cina e India, nonostante siano potenze che competono, sono talmente tanti che ancora si possono permettere società variamente misogine; in India la cosa è abbastanza atroce;
poi, ci sono le società che vivono di rendita da risorse naturali, e allora è la morte, perché lì non c'è alcun bisogno di industriarsi e mobilitare, far leva sulle capacità in competizione; quindi le donne restano l'ammortizzatore sociale che consente di tener buoni gli ultimi - maschi - che almeno comandano in casa;
quindi, chi volesse cambiare le cose, dovrebbe - non è molto intuitivo, in effetti - battersi per l'istruzione di alto livello e per far arrivare in Italia grandi capitali di investimento di settori di punta - insomma, non le lavatrici o il tessile da battaglia - e farla finita co' sta strunzat' che la piccola impresa è tanto bella;
la piccola impresa, per definizione, investe poco, non ha capitali, quindi produce poco profitto, paga poco, ma occupa uno spazio di mercato che una grande farebbe fruttare meglio, con retribuzioni maggiori;
secondo me, quando uno va a votare, dovrebbe farlo con queste cose ben presenti; uno che le spiega benissimo, tra l'altro, è tuo concittadino, purtroppo interista; nessuno è perfetto; ma se ti capita di leggere Cottarelli, lui è bravissimo a spiegare concetti complessi in modo molto sintetico e facile.