Quella è una gran cosa, sorridere, e ogni tanto fare l'amore![]()
Sai perchè si cerca una persona nuova ? Perchè non ci conosce, perchè con essa non abbiamo ancora fallito, ci possiamo raccontare come vogliamo, ci possiamo inventare daccapo, possiamo continuare a mentire a noi stessi. Ma in breve tempo, sei mesi, un anno, le incapacità relazionali nascoste dalla passione tornano fuori, e siamo punto e daccapo.
Ha ragione Axe, bisogna lavorare spietatamente su se stessi, e chiedersi: "io cosa do? Io cosa posso dare?", invece tutti ci focalizziamo su quello che riceviamo.
Ma si deve dare in due, dare e avere, perché se no si crea uno squilibrio che dopo un po' fa saltare tutto. E non parlo di cose materiali, parlo di attenzione come essere umano.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Quello che dice Axe è quello che penso di me e per me da, boh, vent'anni.
Sono arrivata a comprendere che non è detto per nessuno di noi che si debba stare con qualcuno, ma semmai, dato che il tempo è poco, di trascorrerlo bene.
E alla fine io sono un' ottima amica, ma scelgo io per chi.
Molto vero questo. Lavorare su se stessi è assolutamente fondamentale.
Ma io farei anche un passo in più. Ossia, chiedersi: ma ne vale la pena? Perché è vero che in una relazione si deve dare e ricevere. Ma se poi ti ritrovi in una relazione in cui dai 100 e dall'altra parte ricevi, se va bene, 70, si creano appunto quegli squilibri che tu citi.
Il problema è che certe cose le realizzi col senno di poi. E quando ne esci, non hai certo voglia di rimetterti in gioco pensando a cosa puoi dare tu nella relazione, perché ti viene spontaneo pensare "Ma vaffanculo, ho già dato fin troppo". L'istinto di conservazione (e anche la psicologa, a dirla tutta) ti spinge ad essere egoista, a rimettere te stesso e le tue priorità al centro.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Sono pienamente d'accordo.
Ed è questo il succo, alla fine: non è obbligatorio stare con qualcuno. E questa è una consapevolezza che si acquisisce quando si impara a stare bene con se stessi.
E non è l'egoismo tanto additato da Cono, è imparare ad amarsi. Cosa che invece spesso quando si sta in una relazione si dimentica, perché si tende a mettere l'altro e le sue necessità al primo posto. Una tendenza di noi donne soprattutto, voglio specificarlo.
Dunque stare con qualcuno deve essere un valore aggiunto, deve portarci qualcosa di più, deve spingerci verso l'alto, altrimenti non ne vale assolutamente la pena, imho.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
beh, però c'è una circostanza oggettiva, se pure da prendere con le molle:
persino le nevrosi possono essere compatibili, e gli schemi non sono gli stessi con tutti; ognuno può esprimere qualcosa che è funzionale per Gin*, ma non abbastanza per Pin*, Lin* ecc... tutti cinesi![]()
alla fine, posti dei minimi sindacali, per me è determinante se quando lei si mette a ciacciare tra le mie cose mentre sto facendo altro ad un metro mi innervosisco e deconcentro, oppure no; se posso fare una battuta e ride, anche se vorrebbe polemizzare per altri motivi, se non ha paura o soggezione, e quindi rancore;
ste persone esistono, in cane ed ossa, così come esiste una maggioranza con cui non si sta così in pace; non è proprio detto che ogni relazione sia un gorgo di irresolubili psico-pippe e conflitti bergmaniani; magari un po' di noia o momenti di non-entusiasmo; ma se ci si è visti e riconosciuti un modo per farci due risate - e pure una trombatina - si trova.
c'� del lardo in Garfagnana
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .