Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
sui mille motivi, sfondi una porta aperta; però discutere, al di là degli slogan, ha senso solo se ci si pone delle domande isolando una variabile, coeteris paribus;
per esempio, io per diverso tempo ho accettato la spiegazione che si cambia;
tuttavia, l'osservazione mi lascia parecchio perplesso su questa cosa, al punto di ritenerla fondamentalmente sbagliata, se non in un lunghissimo periodo;

appena sveglio, prima del secondo caffè, sono stato sempre un orso - ora un po' meno, per via della pressione alta; mia madre, dopo decenni, insisteva a farmi grandi discorsi alle 08.00, nonostante la mia spiegazione del mio stato non era stupida mia madre, ma aveva un blocco su questa cosa;
è lecito dire che alle 09.00 ero cambiato ? poco, direi;

se hai una storia con Rocco, magari quello si innamora e per sei mesi tromba solo con te; ma quanto posso darti ragione se poi ti lamenti perché quello tromba anche le altre ? se hai una forte propensione all'esclusività, ma ti incaponisci su soggetti del genere, il problema è tuo, non loro;
e se ti fomenti con le amiche al bar sugli uomini traditori - egoisti, infantili, mammoni, ecc... - non ne cavi le gambe e, anzi, dai biada al cavallo che ti porta dove non vorresti andare;


sì, è umano, posto quanto sopra all'origine del "trauma";

se il tauma è che ti lascia, o che specularmente tu lasci lui, è normale per un po' di tempo, ma è abbastanza patologico il mismatch comunicativo che porta ad una rottura drammatizzata; se vai dal dentista ogni sei mesi, i denti non li perdi; succede se li trascuri, magari perché hai paura che quello ti trovi la carie e temi una moderata trapanazione . senza doppi sensi

ora, se devo cercare una spiegazione alla circostanza di una media insoddisfacente della condizione di coppia - posti i giusti rilievi sugli assetti iniqui del passato - nella mia esperienza quello che mi sembra di capire è che su 10 incontri che puoi valutare - e che potresti valutare in un'ipotetica ideale capacità di vedere bene l'altro - scremato un picco di indesiderabili, 8,5 di attesterebbe attorno alla carta "tre", e 1,5 magari al "cinque" o più:
come diceva la mia amica Fra in teatro, tipo sette e mezzo: con un bel cinque, sto; ma il sistema dei valori e delle probabilità lo devi aver presente, altrimenti col sette chiedi carta perché vuoi il re di denari, ti esce un due di coppe e poi ti lamenti col destino cinico e baro

se io avessi un figlio o una figlia 15enni - servirebbe a poco, lo so, ed è pure giusto che si rompano le corna da soli, perché le emozioni non si insegnano - un discorso sulla necessità di vedere una persona nei suoi bisogni, anche inespressi, e mettere in positum i motivi per cui la vorremmo, con tutte le conseguenze in termini di attenzioni e rispetto, di se stessi e dell'altro, lo farei;

è sbagliato ? è inutile l'educazione sentimentale ? forse;
ma se è utile, le stesse riflessioni sono valide pure a 30 o 40 anni, ché magari sei ancora in tempo per capire se un certo tipo di persona vale la pena in termini di disponibilità e benessere che verifichi in quotidiano;

sempre per farmi capire, anche se mi secca fare esempi personali, negli ultimi 30 anni le donne con cui ho avuto relazioni erano tutte:
a) persone buone e leali, non solo con me;
b) persone con un attuale o molto pronunciatamente potenziale amore per la vita, desiderio di star bene e capacità di innescare e muovere curiosità, scambio, ricettività;
c) bisogno di trovare in me una sponda per agire queste qualità ed essere apprezzate in una quotidianità fatta di queste cose; cioè, una mi diceva: vorrei andare a questa mostra - che a me non interessava troppo - a mangiare in un certo posto, al mare, oppure fare una donazione a tale ente benefico, tipo MSF, e a me la cosa piaceva e rispondevo alla battuta, come a tennis; a me faceva bene, e a loro pure, perché si sentivano capite e valorizzate;
a volte andava peggio, la comunicazione poteva essere più difficile;

ma a storia finita, io comunque ho fissato la meraviglia di tante cose; tendo a dimenticare e rimuovere tanto, e come tutti nel momento della rottura non sono esattamente felice; però quella personalità da "carta alta" non la posso rimuovere, ed è un gran bene, perché quelle persone mi hanno innescato processi che hanno valorizzato capacità migliori, che mi fanno star bene; fiducia, compassione, pazienza, gratitudine;

non credo di essere una persona particolarmente dotata in nulla, anzi; se è successo a me, è una cosa alla portata di chiunque, e si vive oggettivamente meglio.
Mah, questa è una tua visione, ma non funziona così nella maggior parte delle relazioni.
Ripeto, se la relazione finisce "in pace", ok, ma se finisce "in guerra", come nell'80% dei casi, non puoi pensare che uno possa pensare bene del proprio ex.
Certo, ovvio che se ci stai per anni, con una persona, ha ovviamente avuto degli aspetti positivi. Ma questi, nel momento delle rabbia, vengono offuscati da quelli negativi.
Io se tornassi indietro magari ci starei di nuovo, col mio ex, ma chiuderei la relazione al settimo anno, quando abbiamo avuto la prima crisi perché si era invaghito di una collega. Avrei dovuto capirlo lì, che tipo di persona era.
E bada, io non sono mai stata il tipo da sminuirsi, da pensare di stare con lui perché tanto non avrei potuto avere di meglio. Di occasioni ne ho avute a bizzeffe anche durante la mia relazione. Ma quando amo una persona, io le altre non le vedo neppure.