a me puoi raccontare quello che vuoi, per me stai in cassaforte;
io mi pongo il problema di quanto ti faccia bene raccontare a te stessa; poi magari dirò delle cazzate, e questo spetta a te valutare; però il mio discorso ha una sua logica; proviamo a declinarlo in astratto senza casi specifici:
Tizio è stato con Gina 10, 15, 20 anni, e alla fine della storia dice che Gina non vale nulla; io posso credere a Tizio, oppure no; è irrilevante; ci siamo ?
ma, a prescindere dalla mia opinione, i casi possono essere due, ma in entrambi quello che tizio si racconta va a suo stesso danno:
a) non è vero che Gina non vale nulla; Tizio è ferito, però in effetti per un buon numero di anni è stato mediamente felice, e ora è ancora sotto botta e vede nero;
nella logica di questa cosa, Tizio ha un momentaneo sollievo da quell'affermazione, ma se fai mente locale un momento, si sta rappresentando come un perdente netto, cioè 'nu scièm , quando non è oggettivamente vero; gli è utile ? gli fa bene ?
se io so' amico di Tizio, mi prendo il rischio del vaffa e gli faccio presente che malgrado il suo umore del momento, probabilmente in realtà ha fatto una sua vita più che decente;
è quello che fece il mio socio nelle settimane successive alla mia separazione; io non gli ho dato retta in quel momento, ma aveva ragione lui, e non gliel'ho mai potuto riconoscere, perché poi è morto, dopo una serie di circostanze paradossali;
b) è vero che Gina non vale nulla; in questa ipotesi, la domanda è: perché se davvero Gina non vale nulla Tizio se l'è puppata per tutto questo tempo ?
se le cose sono così radicali, il problema che si pone è perché Tizio si è agganciato ad una persona così svalutante; ma, soprattutto:
se Tizio si racconta - non racconta a me - come vittima, sta collaborando attivamente al sabotaggio di se stesso, perché - a torto o a ragione - quando si guarda allo specchio in fondo ved 'nu scièm, invece di elaborare qualcosa sul perché sia finito in quella situazione, quali bisogni sotterranei hanno agito a sua insaputa;
sul momento pensare che Gina non vale nulla gli dà un momentaneo sollievo, ma gli resta che quel nulla se l'è puppato lui, e che in fondo se lo è meritato; perché nella realtà poi è questo che elabora la psiche umana in queste condizioni;
mo' tu ora la puoi senti' come ti pare, figurati se dà fastidio a me; però tu n'n si scièm, e se la vedessi a bicchiere mezzo pieno, che sarai pure delusa, ma almeno il tuo istinto ti ha indirizzato su uno che non ti nega gli alimenti, quando su ste cose ci sono fior di delinquenti in giro, che non solo sono egoisti durante, ma minacciano, menano e non pagano, forse la tua autostima ne trae più benefici di quanto faccia lo status di vittima unilaterale;
sbaglio ? può darsi; ho cercato di esporre la cosa in modo lineare e opinabile;
se si tratta di amici, a me interessa solo che alla fine abbiano più forza e autostima, per come posso vedere io le cose nella mia esperienza.