Beh, io da fanciulla insicura ho conosciuto più che altro persone controllantiL'insicuro tende a sopportare l'isopportabile, perché ha paura di rimanere solo e di non farcela da solo. Quando ero timiduccia, dolce e remissiva, ed era la tecnica che avevo sviluppato per sedurre, non ritenendomi particolarmente avvenente, secondo voi che tipi attiravo ? Tutto al contrario proprio
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Balla con me
Io fui ragazzina “fuori” dai canonici schemi di allora
Infatti andavano le mie amiche
A me non si avvicinava nessuno
Ogni tanto i traumi giovanili poi si ripropongono
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Originariamente Scritto da King Kong
D'ark(o) che aspetta il suo ex per un ultimo colloquio chiarificatore.
Non vale la pena sprecare pallottole per lui
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Da ragazzina anche io ero così.Balla con me
Io fui ragazzina “fuori” dai canonici schemi di allora
Infatti andavano le mie amiche
A me non si avvicinava nessuno
Ogni tanto i traumi giovanili poi si ripropongono
Stavo nel mio, un po' fuori dal mondo, non mi si avvicinava nessuno.
Non ero bella. Anzi, da adolescente ero decisamente brutta.
Eppure mai ho avuto scarsa autostima, perché tra tante cose che posso rimproverare alla mia famiglia, non c'è di sicuro quella di non avermi valorizzato. Mi hanno sempre idolatrata e portata in palmo di mano.
Quindi, per quanto fossi timida e insicura, non mi sono mai sentita meno degli altri. Queste sono cose che fanno la differenza. A mia sorella continuavano a dire che doveva essere come me, col risultato che io sono cresciuta ambiziosa e consapevole del mio valore, lei zero ambizione, poca autostima, ecc.
Quello che ci portiamo dietro dall'infanzia ci condiziona la vita. Almeno finché non ne diventiamo consapevoli e impariamo ad andare oltre.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
non è proprio un ragionamento arguto, eh...
qui, da secoli, constatiamo il funzionamento del modello tradizionale, con la donna che non studia perché non sia autonoma e non sfugga, con la sua dipendenza fisiologica dalla gestazione e dal puerperio, no ?
mo', stiamo parlando della crisi di questo modello; con la pillola e l'istruzione, la donna si libera;
ma il sistema/condizione psicologica per cui nella coppia funziona un potere di trattenimento, più o meno esplicito non è che scompare; quelle vulnerabilità che prima erano inevitabili e pure istituzionalizzate, si sono trasferite nel mercato (divenuto) libero dell'accoppiamento, con tutte le conseguenze e le asimmetrie del caso, laddove prima c'erano patti più o meno convenuti e/o subiti;
tipicamente, la reazione maschile all'asimmetria che per il momento non ha prodotto un assestamento dei codici è l'uso di un potere residuale che non è più pubblico - che è ciò di cui ha nostalgia Cono - ma si riversa nel privato, a diverse intensità, fino alla violenza;
oppure, quello che si decodifica come "disimpegno", essere carta velina, senza palle, cioè lo sciopero da quel terreno di scontro su cui ci vorrebbe Cono in un combattimento privo di senso, soddisfazione e piacere.
c'� del lardo in Garfagnana
Ma il tuo è il solito tentativo di girare la frittata. Dal soggetto insicuro di prima, per i suoi personali motivi ed esperienze, ora viri sul modello tradizionale della visione della donna e di famiglia.
Non attacca Axe, vedi di darci un taglio.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
ora mi è venuto in mente un caso concreto di quella che io avvertirei come sovrastruttura:
quando io ho raccontato di una realizzazione grazie a caratteristiche del partner che inducono all'emulazione, assimilazione e aprono spazi prima sconosciuti, modi di essere, tu istintivamente hai decodificato quell'associazione realizzazione-partner in un'accezione di vincolo/dipendenza, e da lì è partito tutto il discorso del posso essere realizzata anche senza un partner - che per me è ovvio - e la mia comparazione con le amicizie;
ora, sta cosa è oggettivamente un mismatch comunicativo, perché io l'ho pure spiegata nel mio caso: ho detto che ho avuto rapporti piacevoli e belli, dove stavo bene, ma con donne che nella loro autonomia emotiva sollecitavano poco un mio bisogno/nodo sulla mia attitudine alla responsabilità/essere degno di fiducia; non mancava loro nulla; solo che non avevano quel talento, ma ne avevano altri;
poi ho avuto altri rapporti in cui la partner invece ha fatto sponda creato spazio per affrontare quel nodo e scioglierlo; ma questa cosa non si traduce affatto in dipendenza, ma in gratitudine, perché il beneficio resta, pure se la storia è finita, e io mi sono realizzato anche grazie a loro, per loro talenti, caratteristiche infungibili, che altre partner non possedevano;
ora, se io mi fossi trovato al posto del tipo che si è tirato indietro e nel corso dei nostri incontri avessimo fatto sto discorso, mi si sarebbe accesa una spia rossa:
attenzione: dark mi piace, ecc... però ha questa sovrastruttora ideo-psicologica di diffidenza, che può avere tante spiegazioni; su questa cosa potrebbero venir fuori dei conflitti o un blocco, perché io potrei sentirmi limitato nella mia capacità di contribuire ed essere apprezzato; una cosa che genera sofferenza;
nel conismo c'è una gran confusione tra modello tradizionale e cronaca psicologica, per cui la sua contestazione ideologica al sacrosanto io sono mia dell'emancipazione femminile da un potere, finisce a traslarsi impropriamente nella coppia - pure paritaria - in termini di limitazione preventiva di cose che, per me, invece sono assolutamente essenziali, e si sono dimostrate tali proprio nel momento della gratitudine, pure a cose finite;
e si chiude il cerchio sul discorso, perché se questa cosa c'è stata poco o è mancata, se non si è individuato e riconosciuto quel talento speciale dell'altro, è facile che in retrospettiva il bilancio sia effettivamente piuttosto grigio o negativo, con strascichi polemici, se non peggio.
c'� del lardo in Garfagnana
obiezione stupiedella, come sempre non argomentata;
Ma il tuo è il solito tentativo di girare la frittata. Dal soggetto insicuro di prima, per i suoi personali motivi ed esperienze, ora viri sul modello tradizionale della visione della donna e di famiglia.
Non attacca Axe, vedi di darci un taglio.
ho solo sottolineato che nella coppia funzionano il potere ed il controllo; un tempo più istituzionalizzati; venute meno quelle limitazioni, la cosa resta sul piano privato;
ma tu non commenti questi fatti e ti limiti a sbertucciare;
sembri una 13enne col papà; ma io non sono tuo padre, e quello che conta è solo se le cose che scrivo hanno un senso oppure no; se rispondi in questo modo quando si espongono idee confutabili fai solo un torto alla tua intelligenza da adulta.
c'� del lardo in Garfagnana
Mi spiace, ma hai tirato in ballo gli esempi del tizio/a bruttarell/a, insicuri, l'adolescenza, che si sentono di poco valore, quindi prima stavamo parlando del singolo soggetto.
Non attaccano gli sbertucciamenti tuoi, Axe
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Ma allora solo io da ragazzino ero uno strafigo che addirittura la mia profe di italiano mi faceva il filo?
Ragazzino, per modo di dire, avevo 17 anni, quasi 18 ...
Poi andando avanti con l'età le cose sono cambiate e la sfiga l'ha fatta da padrona...
E va beh, in qualche modo ho sempre mantenuto un andamento "dignitoso"
Adesso...
meglio che lasciamo perdere
"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"
sempre dello stesso pattern si tratta: potere contrattuale: la coppia come luogo di negoziato e potere, che è un fatto evidente, con tutte le conseguenze;
tu hai da dire qualcosa ? non mi pare
c'� del lardo in Garfagnana
appunto; anche il controllante è un insicuro, e compatibile; cioè, in effetti si controllano a vicenda, in modi contortissimiBeh, io da fanciulla insicura ho conosciuto più che altro persone controllanti
l'altro modello tipico di coppia - quelli più "brillanti", la gente di successo, ecc... - è quello dei competitivi, che regge solo finché la competizione è in equilibrio.
c'� del lardo in Garfagnana
Che la coppia alla fine sia, in varia percentuale, un luogo di compromessi non è cosa non nuova, anche senza scomodare le ideologie sulla donna e la famiglia. Dipende poi dall'assortimento dei due e dove cadono i piatti della bilancia.
Abbiamo anche detto che ognuno ha il suo portato per quanto riguarda il vissuto, bisogni, aspettative. E' dura uscire da questo contenitore perché, banalmente, siamo fatti così.
In tutte queste pagine comunque abbiamo capito che l'unico competente, innamorato, beneficiario di pregevoli relazioni, sei stato tu!
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Sì, Axe, luce dei miei occhi, anche io ho avuto questa impressione, che ci ha messo tutte sulla difensiva: che tutte le nostre relazioni fossero nevrotiche e facessero cacare:
In tutte queste pagine comunque abbiamo capito che l'unico competente, innamorato, beneficiario di pregevoli relazioni, sei stato tu!
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Dimentichi il MaestroGiudice (consiglier-catechista)
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