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Discussione: Fede e ragione

  1. #31
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    siamo nuovamente all'indimostrabile ma è qui che la fede si differenzia dalla sola ragione.

    Mi vengono in mente certe persone con una spiritualità talmente forte da ottenere contatti spirituali che si esprimono ad esempio in visioni o manifestazioni fisiche che la scienza non riesce a dimostrare.
    capisco bene, perché mia madre aveva più o meno le stesse idee, come tantissimi;

    ma il misticismo e l'intensità spirituale di una persona non testimoniano di cose particolarmente rilevanti, se rifletti un momento; quello che ha pilotato il 747 sulle torri gemelle era convintissimo di un'Aldilà premiante e verosimilmente era intriso di misticismo;

    per me la "fede" è interessante solo in relazione ai valori che ritieni sacri e non-negoziabili, ed è indipendente dal relazionarsi con un essere antropomorfo come un dio; qualcuno ha bisogno di sentirsi figlio di quell'essere, di obbedire ed essere premiato; altri si sentono più orfani e carichi di responsabilità;

    ma per me, quello che conta è il sentimento che leggo tra le righe quando mi dici: si deve fare in questo modo perché così è giusto ! poi, posso essere d'accordo o meno, devo comunque rispettare la tua persona, ma mi accorgo certamente se sei in buona fede o meno.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #32
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio


    Mi hai fatto venire in mente Franz Werfel....

    "Per chi ha fede nessun miracolo è necessario, per chi non ha fede nessun miracolo è mai sufficiente"
    Strano, perchè fra santificazione e beatificazione, nei miracoli ci sguazzate come paperotti.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #33
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    capisco bene, perché mia madre aveva più o meno le stesse idee, come tantissimi;

    ma il misticismo e l'intensità spirituale di una persona non testimoniano di cose particolarmente rilevanti, se rifletti un momento; quello che ha pilotato il 747 sulle torri gemelle era convintissimo di un'Aldilà premiante e verosimilmente era intriso di misticismo;

    per me la "fede" è interessante solo in relazione ai valori che ritieni sacri e non-negoziabili, ed è indipendente dal relazionarsi con un essere antropomorfo come un dio; qualcuno ha bisogno di sentirsi figlio di quell'essere, di obbedire ed essere premiato; altri si sentono più orfani e carichi di responsabilità;

    ma per me, quello che conta è il sentimento che leggo tra le righe quando mi dici: si deve fare in questo modo perché così è giusto ! poi, posso essere d'accordo o meno, devo comunque rispettare la tua persona, ma mi accorgo certamente se sei in buona fede o meno.
    Quando c'è violenza c'è errore.
    Gli integralisti hanno un concetto di Dio basato sulla violenza.
    La violenza non è mai giusta né con Dio né senza Dio.

    Il cane è amico dell'uomo,gli è fedele ed affettuoso ma per il fatto che alcuni cani hanno assalito e anche ucciso il padrone devo per questo ricredermi sulla fedeltà del cane?
    Così per gli errori di chi vede Dio non come puro Spirito ma come un essere padre-padrone a cui obbedire per paura o per convenienza,che aggioga con fardelli pesanti o che è soltanto una speranza,una garanzia,un'assicurazione per il futuro non può essere escluso un affetto sincero e disinteressato che è presente in molti fedeli.
    Certo dirai che chiaramente la fedeltà del cane è sperimentabile mentre l'esistenza e la presenza di un Dio no e in questo ti do ragione.
    Questo tipo di fede è al di fuori di una logica umana,è un sentire che certi hanno ed altri no.
    In effetti l'uomo non vive di sola ragione;sembra che sentimenti ed emozioni oscurino a volte il puro ragionamento.
    Quando si piange o si ha paura guardando un film pur sapendo che è finzione o si bacia la foto di una persona cara pur sapendo che è carta prevale l'emotività così può succedere nel guardare un'immagine sacra o nell'entrare in una cattedrale ma non è detto che Dio è tutto là.
    E' il concetto che ognuno ha di Dio che può fare la differenza,un concetto che è stato travisato dalle diverse religioni e che,essendo indimostrabile,non può essere uguale per tutti.
    Dirai che così ognuno ha la propria fede con una religione troppo individualista che può creare confusioni e incertezze ma,come dici tu ,il denominatore comune sono i valori morali che stabiliscono la via giusta di vita con un Dio che veglia(per chi ci crede) o senza(per chi non ci crede)

  4. #34
    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    il denominatore comune sono i valori morali che stabiliscono la via giusta di vita con un Dio che veglia(per chi ci crede) o senza(per chi non ci crede)
    Concordo pienamente.

  5. #35
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Strano, perchè fra santificazione e beatificazione, nei miracoli ci sguazzate come paperotti.
    Nella Chiesa beatificazioni e miracoli esigono sempre indagini rigorose Laurina. Processi lunghi a volte decine di anni....
    amate i vostri nemici

  6. #36
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Quando c'è violenza c'è errore.
    Gli integralisti hanno un concetto di Dio basato sulla violenza.
    La violenza non è mai giusta né con Dio né senza Dio.

    Il cane è amico dell'uomo,gli è fedele ed affettuoso ma per il fatto che alcuni cani hanno assalito e anche ucciso il padrone devo per questo ricredermi sulla fedeltà del cane?
    Così per gli errori di chi vede Dio non come puro Spirito ma come un essere padre-padrone a cui obbedire per paura o per convenienza,che aggioga con fardelli pesanti o che è soltanto una speranza,una garanzia,un'assicurazione per il futuro non può essere escluso un affetto sincero e disinteressato che è presente in molti fedeli.
    Certo dirai che chiaramente la fedeltà del cane è sperimentabile mentre l'esistenza e la presenza di un Dio no e in questo ti do ragione.
    Questo tipo di fede è al di fuori di una logica umana,è un sentire che certi hanno ed altri no.
    In effetti l'uomo non vive di sola ragione;sembra che sentimenti ed emozioni oscurino a volte il puro ragionamento.
    Quando si piange o si ha paura guardando un film pur sapendo che è finzione o si bacia la foto di una persona cara pur sapendo che è carta prevale l'emotività così può succedere nel guardare un'immagine sacra o nell'entrare in una cattedrale ma non è detto che Dio è tutto là.
    E' il concetto che ognuno ha di Dio che può fare la differenza,un concetto che è stato travisato dalle diverse religioni e che,essendo indimostrabile,non può essere uguale per tutti.
    Dirai che così ognuno ha la propria fede con una religione troppo individualista che può creare confusioni e incertezze ma,come dici tu ,il denominatore comune sono i valori morali che stabiliscono la via giusta di vita con un Dio che veglia(per chi ci crede) o senza(per chi non ci crede)
    :
    amate i vostri nemici

  7. #37
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    Nella Chiesa beatificazioni e miracoli esigono sempre indagini rigorose Laurina. Processi lunghi a volte decine di anni....
    Certo, per dimostrare l'indimostrabile e rinnovare il parco santi e beati, ce ne sono così pochi!
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  8. #38
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    Quando c'è violenza c'è errore.
    Gli integralisti hanno un concetto di Dio basato sulla violenza.
    La violenza non è mai giusta né con Dio né senza Dio.
    vedi, io capisco e apprezzo, ma in effetti in errore sei proprio tu; un sostenitore dei carismi di genere direbbe che in quanto donna manchi del talento per capire questioni "pubbliche" e dovresti occuparti di sentimenti; io la penso diversamente:

    la violenza non solo è inevitabile, ma indispensabile, come fondamento di qualsiasi giustizia, oltre che di ingiustizia;

    l'educazione è violenza, assolutamente necessaria; da bambina, alle elementari, certamente non rubavi la merenda alle tue compagne, benché istintivamente ne avresti potuto avere desiderio; però, in sé, la proprietà stessa si fonda su atti violenti, così come qualsiasi istituto etico e sociale: chi ha stabilito che quella terra è di tizio e della sua famiglia ? nessuno; quello se l'è presa e l'ha difesa con la forza, la violenza; fino a 3 o 4 secoli fa era perfettamente legittimo e accettato che se tu fossi stata una contadina, che so, di Pienza (Siena) fossi affamata e tuo marito avesse cacciato una lepre nell'immenso territorio dei Piccolomini, i famigli di quel principe lo avrebbero impiccato o gli avrebbero tagliato le braccia senza alcun processo;

    un regno, un sistema politico e sociale, si fonda spodestandone un altro con la violenza - in diritto si chiama fonte-atto;

    Dirai che così ognuno ha la propria fede con una religione troppo individualista che può creare confusioni e incertezze ma,come dici tu ,il denominatore comune sono i valori morali che stabiliscono la via giusta di vita con un Dio che veglia(per chi ci crede) o senza(per chi non ci crede)
    il problema delle religioni testamentarie nella Modernità - quel periodo storico che inizia circa 5 secoli fa - è che l'accorpamento al potere politico ne ha fatto emergere il positum dello stato etico; mi spiego meglio:

    il valore religioso, poiché fondato sul presunto - legittimo credervi, eh... - precetto divino, tende all'integralismo, e cioè a desiderare che tutta la società si conformi a quell'idea di Bene, piaccia o meno;
    tra i 5 e i 4 secoli fa, nell'ambito cristiano, si è verificata una frattura fondamentale, sostanzialmente tra i sostenitori della Chiesa quale intermediaria cui obbedire, e quelli che - come da cap. 9 della Romani di Paolo - sostenevano che Dio opera direttamente nelle coscienze di ognuno;

    si sono scannati per un secolo e mezzo tra diversamente cristiani, e in soli 30 anni - 1618/48 la sola Germania ha perso 4/5 della popolazione, da 24 a 4 milioni;

    alla fine di questo percorso - semplifico moltissimo - l'Europa del nord ha partorito la nozione per cui la fede è un fatto privato dell'individuo, e che lo stato incontra dei limiti nel dettare come gli individui debbano realizzarsi; mentre nella Cristianità del sud, ha prevalso la nozione opposta, tradizionale;

    tutto questo prologo per illustrare dove in effetti si producono i guai, e dove è richiesta di necessità estrema chiarezza su quei valori, sul giusto e l'ingiusto; un esempio:
    io riconosco il diritto di una persona a professare ed osservare la fede cattolica, con tutti i suoi vincoli dottrinari ? certo che sì; e riconosco il diritto di quella persona di adoperarsi nella vita civile perché quei valori vengano assunti anche dalle leggi civili che riguardano tutti ? e qui cominciano i problemi, perché certamente quello è un diritto;
    quello che è successo e succede, è che in effetti il valore religioso si impone, in modo diretto o surrettizio, sulla capacità di auto-determinarsi degli individui che non lo condividono, in nome di un Bene comune non condiviso;

    il credente e il non credente possono ben condividere Non uccidere, o Non rubare; ma se io sono un malato terminale e voglio disporre della mia vita, magari mi trovo un cardinal Paglia o un papa che si adoperano perché io soffra indefinitamente come farebbe un credente, nel suo inderogabile diritto; idem - il modo surrettizio - se io sono una ragazza di Enna, ho avuto un rapporto a rischio e nel raggio di 50 km non trovo un farmacista non-obiettore che mi venda la pillola del giorno dopo in nome della "Vita"; perché questo succede, e per questo io chiedo del merito, il momento in cui tutto si spiega in concreto, visto che siamo di fronte all'asimmetria etica capitale:

    se un credente vuol conformarsi ai dettami della sua dottrina cerco di consentirglielo, tutelando la sua libertà di non mangiare maiale, non bere alcol, non mangiare carne al venerdì e mandare i figli alle scuole confessionali, educarli alla fede, ecc...

    ma questo diritto incontra una necessaria violenza nel momento in cui vuole 4 mogli o pretende l'autorità paterna sulle scelte sentimentali di una figlia; e anche condizionare la mia libertà di disporre di me stesso, delle mie scelte esistenziali, sentimentali, famigliari, ecc... che è una violenza difensiva della dignità e della libertà dell'individuo;
    ma qui non si tratta di misura del fanatismo, così a occhio; quella che va risolta a monte è proprio la questione della libertà di un individuo di autodeterminarsi a fronte delle libertà altrui e quindi io capisco il senso del sentimento religioso della credente Rachele solo nel momento in cui parla la cittadina Rachele sulle questioni di merito.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #39
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    Quando c'è violenza c'è errore.
    Gli integralisti hanno un concetto di Dio basato sulla violenza.
    La violenza non è mai giusta né con Dio né senza Dio.

    Il cane è amico dell'uomo,gli è fedele ed affettuoso ma per il fatto che alcuni cani hanno assalito e anche ucciso il padrone devo per questo ricredermi sulla fedeltà del cane?
    Così per gli errori di chi vede Dio non come puro Spirito ma come un essere padre-padrone a cui obbedire per paura o per convenienza,che aggioga con fardelli pesanti o che è soltanto una speranza,una garanzia,un'assicurazione per il futuro non può essere escluso un affetto sincero e disinteressato che è presente in molti fedeli.
    Certo dirai che chiaramente la fedeltà del cane è sperimentabile mentre l'esistenza e la presenza di un Dio no e in questo ti do ragione.
    Questo tipo di fede è al di fuori di una logica umana,è un sentire che certi hanno ed altri no.
    In effetti l'uomo non vive di sola ragione;sembra che sentimenti ed emozioni oscurino a volte il puro ragionamento.
    Quando si piange o si ha paura guardando un film pur sapendo che è finzione o si bacia la foto di una persona cara pur sapendo che è carta prevale l'emotività così può succedere nel guardare un'immagine sacra o nell'entrare in una cattedrale ma non è detto che Dio è tutto là.
    E' il concetto che ognuno ha di Dio che può fare la differenza,un concetto che è stato travisato dalle diverse religioni e che,essendo indimostrabile,non può essere uguale per tutti.
    Dirai che così ognuno ha la propria fede con una religione troppo individualista che può creare confusioni e incertezze ma,come dici tu ,il denominatore comune sono i valori morali che stabiliscono la via giusta di vita con un Dio che veglia(per chi ci crede) o senza(per chi non ci crede)
    Guarda che siete voi a definire le caratteristiche della divinità, solo buona e brava, perfetta. E' ovvio che poi arrivino le contraddizioni soprattutto se la divinità è quella che ha creato tutto ed il funzionamento della creazione, universo, se ti piace di più, e di quello che ci sta dentro, non sempre positivo a quanto pare.

    Il cane è un animale, paragone sbagliato mi spiace, soggetto anche questo ad i suoi comportamenti aggessivi, paura ecc... per diversi motivi.

    Sono le solite tiritere che ripeti e ripetete in continuazione, nonostante si diano spunti di riflessione, confutazioni.

    Pare un giochino e basta quello di riportare ogni tanto le tiritere, il dio buono, l'uomo che non capisce, il perché/mistero delle catastrofi, la Natura che si ribella e così via.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  10. #40
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    vedi, io capisco e apprezzo, ma in effetti in errore sei proprio tu; un sostenitore dei carismi di genere direbbe che in quanto donna manchi del talento per capire questioni "pubbliche" e dovresti occuparti di sentimenti; io la penso diversamente:

    la violenza non solo è inevitabile, ma indispensabile, come fondamento di qualsiasi giustizia, oltre che di ingiustizia;

    l'educazione è violenza, assolutamente necessaria; da bambina, alle elementari, certamente non rubavi la merenda alle tue compagne, benché istintivamente ne avresti potuto avere desiderio; però, in sé, la proprietà stessa si fonda su atti violenti, così come qualsiasi istituto etico e sociale: chi ha stabilito che quella terra è di tizio e della sua famiglia ? nessuno; quello se l'è presa e l'ha difesa con la forza, la violenza; fino a 3 o 4 secoli fa era perfettamente legittimo e accettato che se tu fossi stata una contadina, che so, di Pienza (Siena) fossi affamata e tuo marito avesse cacciato una lepre nell'immenso territorio dei Piccolomini, i famigli di quel principe lo avrebbero impiccato o gli avrebbero tagliato le braccia senza alcun processo;

    un regno, un sistema politico e sociale, si fonda spodestandone un altro con la violenza - in diritto si chiama fonte-atto;


    il problema delle religioni testamentarie nella Modernità - quel periodo storico che inizia circa 5 secoli fa - è che l'accorpamento al potere politico ne ha fatto emergere il positum dello stato etico; mi spiego meglio:

    il valore religioso, poiché fondato sul presunto - legittimo credervi, eh... - precetto divino, tende all'integralismo, e cioè a desiderare che tutta la società si conformi a quell'idea di Bene, piaccia o meno;
    tra i 5 e i 4 secoli fa, nell'ambito cristiano, si è verificata una frattura fondamentale, sostanzialmente tra i sostenitori della Chiesa quale intermediaria cui obbedire, e quelli che - come da cap. 9 della Romani di Paolo - sostenevano che Dio opera direttamente nelle coscienze di ognuno;

    si sono scannati per un secolo e mezzo tra diversamente cristiani, e in soli 30 anni - 1618/48 la sola Germania ha perso 4/5 della popolazione, da 24 a 4 milioni;

    alla fine di questo percorso - semplifico moltissimo - l'Europa del nord ha partorito la nozione per cui la fede è un fatto privato dell'individuo, e che lo stato incontra dei limiti nel dettare come gli individui debbano realizzarsi; mentre nella Cristianità del sud, ha prevalso la nozione opposta, tradizionale;

    tutto questo prologo per illustrare dove in effetti si producono i guai, e dove è richiesta di necessità estrema chiarezza su quei valori, sul giusto e l'ingiusto; un esempio:
    io riconosco il diritto di una persona a professare ed osservare la fede cattolica, con tutti i suoi vincoli dottrinari ? certo che sì; e riconosco il diritto di quella persona di adoperarsi nella vita civile perché quei valori vengano assunti anche dalle leggi civili che riguardano tutti ? e qui cominciano i problemi, perché certamente quello è un diritto;
    quello che è successo e succede, è che in effetti il valore religioso si impone, in modo diretto o surrettizio, sulla capacità di auto-determinarsi degli individui che non lo condividono, in nome di un Bene comune non condiviso;

    il credente e il non credente possono ben condividere Non uccidere, o Non rubare; ma se io sono un malato terminale e voglio disporre della mia vita, magari mi trovo un cardinal Paglia o un papa che si adoperano perché io soffra indefinitamente come farebbe un credente, nel suo inderogabile diritto; idem - il modo surrettizio - se io sono una ragazza di Enna, ho avuto un rapporto a rischio e nel raggio di 50 km non trovo un farmacista non-obiettore che mi venda la pillola del giorno dopo in nome della "Vita"; perché questo succede, e per questo io chiedo del merito, il momento in cui tutto si spiega in concreto, visto che siamo di fronte all'asimmetria etica capitale:

    se un credente vuol conformarsi ai dettami della sua dottrina cerco di consentirglielo, tutelando la sua libertà di non mangiare maiale, non bere alcol, non mangiare carne al venerdì e mandare i figli alle scuole confessionali, educarli alla fede, ecc...

    ma questo diritto incontra una necessaria violenza nel momento in cui vuole 4 mogli o pretende l'autorità paterna sulle scelte sentimentali di una figlia; e anche condizionare la mia libertà di disporre di me stesso, delle mie scelte esistenziali, sentimentali, famigliari, ecc... che è una violenza difensiva della dignità e della libertà dell'individuo;
    ma qui non si tratta di misura del fanatismo, così a occhio; quella che va risolta a monte è proprio la questione della libertà di un individuo di autodeterminarsi a fronte delle libertà altrui e quindi io capisco il senso del sentimento religioso della credente Rachele solo nel momento in cui parla la cittadina Rachele sulle questioni di merito.
    D’accordo che la religione deve stare fuori dalla politica ma certi principi sono presenti anche in persone non religiose.
    Ci sono degli obiettori non religiosi ma per convinzione propria.
    Non è solo la religione che ostacola,intralcia determinate decisioni a fin di legge.
    Tante persone pensano che l’eutanasia possa,da volontaria, degenerare nell’eliminazione di chi pesa nella società(anziani, disabili)
    Un incapace di intendere e volere dipende dalla decisione altrui se vivere o morire,decisione che può essere giusta ma anche a volte interessata.
    Per l’aborto e il divorzio si parlava di casi eccezionali o di particolare gravità poi l’aborto è diventato la routine del “lo tengo o non lo tengo”come qualcosa di fastidioso da scegliere o no.
    Chissà se forse un giorno diranno anche del nonno”lo tengo o non lo tengo”8ma forse il nonno con la pensione si salva!)
    Per quanto riguarda il matrimonio civile risulta un contratto che sta perdendo il suo senso visto che i diritti e doveri delle coppie non sposate sono gli stessi di quelle sposate e la prospettiva di un eventuale divorzio sempre costoso è poco allettante
    Anche l’uso della pillola del giorno dopo richiede oculatezza perché potrebbe incentivare non regolarizzata e protetta o peggio atteggiamenti adolescenziali di ribellione nell’ambito familiare o sociale(del tipo”Faccio quello che voglio tanto….poi rimedio con l’uso di farmaci che hanno anche effetti collaterali e a lungo andare possono anche far male)
    Tutto ciò può essere una liberazione dalle responsabilità educative familiari e sociali che vengono sempre più a mancare.
    Senza dubbio la religione è stata ed è un freno che molti non vogliono ma la società(specialmente giovanile) necessita di qualche freno,lo richiede proprio anche se non in modo manifesto e,tolta la religione,è responsabilità della famiglia e dello Stato agire da frenante e da guida.
    La religione non ha impedito che ci fosse l’aborto o il divorzio e non impedirà altre leggi che regoleranno la futura società anche se ci saranno dei dissenzienti.
    Quando è stato tolto l’obbligo del servizio militare a tanti andava bene ad altri no e così per tutto ciò che riguarda la gestione di uno Stato.
    L’importante è che ci sia un miglioramento nella vita di una società.
    La violenza giovanile così com’è io non la vedo come una forma di progresso ma come un disagio sociale.
    Anche il Regno dei Cieli si conquista con la violenza(si legge nel Vangelo)ma è una violenza contro il male,contro le proprie passioni e i propri vizi che nulla ha a che fare con la violenza di piazza(e in questo Gandhi la vedeva lunga)

    Ho fatto delle constatazioni ma vedo che in quanto opinioni viaggiamo su due binari diversi per cui a commento dei tuoi discorsi posso solo dire con Gesù”Il mio Regno non è di questo mondo”
    Collaboro da cittadina com’è mio dovere(cerco di dare a Cesare quello che è di Cesare) ma in certi discorsi mi sento estranea.

  11. #41
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Certo, per dimostrare l'indimostrabile e rinnovare il parco santi e beati, ce ne sono così pochi!
    I primi ad essere consultati sono sempre medici e scienziati.....
    amate i vostri nemici

  12. #42
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Che non possono certo avallare, onestamente ed oggettivamente, un miracolo e che sia stato fatto dal quel santo o beato prima della santificazione.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #43
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    D’accordo che la religione deve stare fuori dalla politica ma certi principi sono presenti anche in persone non religiose.
    Ci sono degli obiettori non religiosi ma per convinzione propria.
    Non è solo la religione che ostacola,intralcia determinate decisioni a fin di legge.
    Tante persone pensano che l’eutanasia possa,da volontaria, degenerare nell’eliminazione di chi pesa nella società(anziani, disabili)
    Un incapace di intendere e volere dipende dalla decisione altrui se vivere o morire,decisione che può essere giusta ma anche a volte interessata.
    Per l’aborto e il divorzio si parlava di casi eccezionali o di particolare gravità poi l’aborto è diventato la routine del “lo tengo o non lo tengo”come qualcosa di fastidioso da scegliere o no.
    Chissà se forse un giorno diranno anche del nonno”lo tengo o non lo tengo”8ma forse il nonno con la pensione si salva!)
    Per quanto riguarda il matrimonio civile risulta un contratto che sta perdendo il suo senso visto che i diritti e doveri delle coppie non sposate sono gli stessi di quelle sposate e la prospettiva di un eventuale divorzio sempre costoso è poco allettante
    Anche l’uso della pillola del giorno dopo richiede oculatezza perché potrebbe incentivare non regolarizzata e protetta o peggio atteggiamenti adolescenziali di ribellione nell’ambito familiare o sociale(del tipo”Faccio quello che voglio tanto….poi rimedio con l’uso di farmaci che hanno anche effetti collaterali e a lungo andare possono anche far male)
    Tutto ciò può essere una liberazione dalle responsabilità educative familiari e sociali che vengono sempre più a mancare.
    Senza dubbio la religione è stata ed è un freno che molti non vogliono ma la società(specialmente giovanile) necessita di qualche freno,lo richiede proprio anche se non in modo manifesto e,tolta la religione,è responsabilità della famiglia e dello Stato agire da frenante e da guida.
    La religione non ha impedito che ci fosse l’aborto o il divorzio e non impedirà altre leggi che regoleranno la futura società anche se ci saranno dei dissenzienti.
    Quando è stato tolto l’obbligo del servizio militare a tanti andava bene ad altri no e così per tutto ciò che riguarda la gestione di uno Stato.
    L’importante è che ci sia un miglioramento nella vita di una società.
    La violenza giovanile così com’è io non la vedo come una forma di progresso ma come un disagio sociale.
    Anche il Regno dei Cieli si conquista con la violenza(si legge nel Vangelo)ma è una violenza contro il male,contro le proprie passioni e i propri vizi che nulla ha a che fare con la violenza di piazza(e in questo Gandhi la vedeva lunga)

    Ho fatto delle constatazioni ma vedo che in quanto opinioni viaggiamo su due binari diversi per cui a commento dei tuoi discorsi posso solo dire con Gesù”Il mio Regno non è di questo mondo”
    Collaboro da cittadina com’è mio dovere(cerco di dare a Cesare quello che è di Cesare) ma in certi discorsi mi sento estranea.
    Un'eccellente, cittadina! Una delle più belle Persone che abbia mai letto sul web.
    amate i vostri nemici

  14. #44
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Che non possono certo avallare, onestamente ed oggettivamente, un miracolo e che sia stato fatto dal quel santo o beato prima della santificazione.
    Non danno un giudizio di merito, medici e scienziati Laura: si limitano a constatare, a mettere per iscritto con tanto di timbro, ciò che vedono:

    "Inspiegabile coi mezzi di cui disponiamo"
    amate i vostri nemici

  15. #45
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Il lavoro sporco, il buco da tappare per forza, lo fate sempre voi insomma.
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