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Risultati da 1 a 15 di 38

Discussione: Ignoranza

  1. #1
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    Ignoranza

    Ignoranza: questo sostantivo deriva dal latino “ignorantia”, parola composta dal privativo “in” + la radice del verbo “(g)noscere” = conoscere.

    L’ignorante non conosce la “verità”, che invece potrebbe sapere se potesse o volesse.

    L’ignoranza allude sia alla mancanza di conoscenza di determinate cose, sia all’individuo che è ignorante perché privo di istruzione o di bon ton.

    Vi ricordate il film “Miseria e nobiltà” ? C’è la scena di Totò scrivano e la lettera che deve scrivere per un “cafone”, ignorante, perché non sa scrivere né leggere

    Cliccate sul link

    https://youtu.be/PL1rngwZ4z4

    Il rapporto Censis informa che troppi studenti arrivano al termine degli studi sapendo a mala pena leggere e far di conto.

    Il rapporto Ocse certifica che in Italia un terzo degli adulti è analfabeta funzionale: sa leggere e scrivere ma non capisce il significato in un articolo di giornale.

    L’ignoranza è un problema sociale: facile dare la colpa ai social, più difficile parlare di fallimento della scuola, ecc..

    Nell’antica lingua greca la parola “conoscenza” si traduceva con “gnosis”.

    La conoscenza gnostica si basa su quattro pilastri: scienza, arte, filosofia e religione.

    La gnoseologia è una branca della filosofia che studia la natura della conoscenza.

    Nell’ambito religioso la gnosi indica una forma speciale di conoscenza, che non procede da contenuti di fede ma si realizza con accesso diretto al divino mediante una sorta di “illuminazione” interiore” (in tal senso la fede di Cono è eloquente) che permette il raggiungimento della salvezza spirituale.

    Nel Qohelet o Ecclesiaste c’è la frase: “Qui auget scientiam, auget et dolorem” (= Chi accresce la propria sapienza, aumenta le proprie sofferenze).

    Commentando questa frase il filosofo Arthur Schopenhauer conferma che la conoscenza, da non confondere con il sapere astratto, quando perviene alla chiarezza e la “conscienza” si eleva , cresce nell’individuo anche il tormento.

    Invece per il filosofo olandese Baruch Spinoza il detto dell’Ecclesiaste è sbagliato: non è vero che “Chi aumenta la propria sapienza, aumenta anche le proprie sofferenze”, ma, al contrario, “Chi aumenta il proprio sapere accresce anche la gioia di vivere”.
    Ultima modifica di doxa; 20-12-2024 alle 21:20

  2. #2
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Ignoranza

    Nel Qohelet o Ecclesiaste c’è la frase: “Qui auget scientiam, auget et dolorem” (= Chi accresce la propria sapienza, aumenta le proprie sofferenze).

    Commentando questa frase il filosofo Arthur Schopenhauer conferma che la conoscenza, da non confondere con il sapere astratto, quando perviene alla chiarezza e la “conscienza” si eleva , cresce nell’individuo anche il tormento.

    Invece per il filosofo olandese Baruch Spinoza il detto dell’Ecclesiaste è sbagliato: non è vero che “Chi aumenta la propria sapienza, aumenta anche le proprie sofferenze”, ma, al contrario, “Chi aumenta il proprio sapere accresce anche la gioia di vivere”.
    È la conferma imho, che il problema non é la trasmittente, ma la ricevente.
    Delle molte critiche che si fanno a cono, quella di voler mettere in discussione Dio per il motivo che esistano più religioni e più esegesi è la più sciocca, scorretta e ignorante.
    Il derviscio, di fronte alla grandezza di Dio danza e canta, la monaca clarissa si ritira in clausura.
    E quindi?
    Due modi di interpretare, vivere, reagire ad una Verità che si realizza con accesso diretto al divino mediante una sorta di “illuminazione” interiore”

    Aut hic aut nullubi

  3. #3
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    Delle molte critiche che si fanno a cono, quella di voler mettere in discussione Dio
    Al solo fine di precisione: non critico (pesantemente, lo ammetto) cono per le idee che professa (e che é liberissimo di professare: diritto sacrosanto, che difendo....senza scomodare illuministi del '700), ma per il "modo": un comportamento manipolatorio ed irrispettoso.
    Per quanto riguarda il "merito" della discussione, credo che nel processo di comunicazione, i due componenti siano paritetici: é necessario cercar di comprendere e di farsi comprendere.

  4. #4
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Delle molte critiche che si fanno a cono, quella di voler mettere in discussione Dio per il motivo che esistano più religioni e più esegesi è la più sciocca, scorretta e ignorante.
    Dissento. D'altronde è questa una verità.
    In generale, se non fosse mai stato messo in discussione nulla, l'esistenza di divinità, le spiegazioni sul mondo, sull'uomo che le religioni ne danno, saremmo dove siamo oggi? Diventerebbe il solito un senso unico, guai a toccare chi crede e quello in cui crede, che afferma.

    Due modi di interpretare, vivere, reagire ad una Verità
    Quale verità? Al limite la loro, soggettiva però.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  5. #5
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Dissento. D'altronde è questa una verità.
    In generale, se non fosse mai stato messo in discussione nulla, l'esistenza di divinità, le spiegazioni sul mondo, sull'uomo che le religioni ne danno, saremmo dove siamo oggi? Diventerebbe il solito un senso unico, guai a toccare chi crede e quello in cui crede, che afferma.
    Si può mettere in discussione qualsiasi cosa, ma l'argomento che ho citato lo ritengo "debole".
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio

    Quale verità? Al limite la loro, soggettiva però.
    Era giá detto nel commento.
    Aut hic aut nullubi

  6. #6
    Opinionista
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    Bene ! Proseguiamo.

    Gnosis = conoscenza = sapienza = sapere ?

    Conoscenza = sapienza ?

    Nella lingua inglese knowledge deriva da To Know, in italiano è tradotto con il vocabolo conoscenza e non con sapienza.

    La conoscenza è un primo livello del percorso verso la sapienza.

    Il sostantivo sapienza, dal latino “sapientia”, allude al sapiente che ha ampia conoscenza e dottrina, derivanti dallo studio, dalla ricerca.

    La sapienza permette di comprendere, discernere, giudicare con saggezza e di agire con prudenza. Questa è la definizione più diffusa della sapienza, ma ha anche altri significati dipendenti dal contesto.

    Ad esempio, in ambito filosofico e teologico, la sapienza è una virtù che permette di conoscere e amare Dio, e di vivere in conformità alla sua volontà.

    Nella teologia cattolica la sapienza è uno dei sette doni dello Spirito Santo ed anche uno degli attributi di Dio.

    Messer Dante nella “Commedia”, terzo canto dell’Inferno, seconda terzina, scrisse:

    “Giustizia mosse il mio alto fattore:
    fecemi la divina podestate,
    la somma sapienza e ’l primo amore”
    (vv 4 – 6).

    (= Il mio alto fattore (Dio) fu mosso dalla giustizia:
    mi creò la potenza divina (il padre)
    la somma sapienza (il figlio) e il primo amore (lo Spirito Santo).

    La sapienza è distinta dal sapere: questo verbo deriva dal latino “sàpere” (= aver sapore). Dall’ambito gustativo è giunto in quello culturale con riferimento alle conoscenze o informazioni acquisite tramite lo studio, la pratica e l’esperienza. Il sapere non contempla la perfezione morale dell’individuo.

    Un aforisma attribuito a Martin Lutero dice: “La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori”. Pur col paradosso tipico dei motti sintetici, c'è in esso un'importante verità. Il sapere non è di per sé principio di certezza.

    C'è chi s'ammala per colpa di terapie non adatte; c'è chi si mette a studiare le scienze per capire, e c'è il teologo che traligna e crea sensi di colpa in altri o li fa sbandare lungo percorsi impervi. Proprio per questo, ferma restando la necessità della razionalità contro ogni irrazionalismo magico, contro cure da stregoni e contro devozionalismi visionari, è importante distinguere tra sapere e sapienza.

  7. #7
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    È la conferma imho, che il problema non é la trasmittente, ma la ricevente.
    Delle molte critiche che si fanno a cono, quella di voler mettere in discussione Dio per il motivo che esistano più religioni e più esegesi è la più sciocca, scorretta e ignorante.
    Il derviscio, di fronte alla grandezza di Dio danza e canta, la monaca clarissa si ritira in clausura.
    E quindi?
    Due modi di interpretare, vivere, reagire ad una Verità che si realizza con accesso diretto al divino mediante una sorta di “illuminazione” interiore”


    Io metto in discussione le sue affermazioni quando esprime verità che assolute non solo

    Se afferma che solo Gesù è morto e risorto contesto la sua affermazione

    Se dice che solo Gesù è morto per gli uomini nuovamente faccio presente che non è così

    Riguardo al modo in cui parla delle altre religioni spesso le riconosce tuttd con belle frasi altrettanto spesso, accidentalmente e probabilmente senza rendersene conto, utilizza aggettivi svilenti o denigratori che probabilmente manifestano meglio il suo reale pensiero del quale forse non è consapevole.
    Ultima modifica di Breakthru; 21-12-2024 alle 17:48 Motivo: Correzione

  8. #8
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    Si può mettere in discussione qualsiasi cosa, ma l'argomento che ho citato lo ritengo "debole".


    Era giá detto nel commento.
    Debole non direi visto che sulle differenti divinità ci son stati, e ci sono, diversi problemini fra i popoli e anche fra chi crede nella stessa.
    Forse se spieghi in che consiste questa debolezza, possiamo capire meglio.
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  9. #9
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Al solo fine di precisione: non critico (pesantemente, lo ammetto) cono per le idee che professa (e che é liberissimo di professare: diritto sacrosanto, che difendo....senza scomodare illuministi del '700), ma per il "modo": un comportamento manipolatorio ed irrispettoso.
    Per quanto riguarda il "merito" della discussione, credo che nel processo di comunicazione, i due componenti siano paritetici: é necessario cercar di comprendere e di farsi comprendere.
    Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
    Io metto in discussione le sue affermazioni quando esprime verità che assolute non solo

    Se afferma che solo Gesù è morto e risorto contesto la sua affermazione

    Se dice che solo Gesù è morto per gli uomini nuovamente faccio presente che non è così

    Riguardo al modo in cui parla delle altre religioni spesso le riconosce tuttd con belle frasi altrettanto spesso, accidentalmente e probabilmente senza rendersene conto, utilizza aggettivi svilenti o denigratori che probabilmente manifestano meglio il suo reale pensiero del quale forse non è consapevole.
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Debole non direi visto che sulle differenti divinità ci son stati, e ci sono, diversi problemini fra i popoli e anche fra chi crede nella stessa.
    Forse se spieghi in che consiste questa debolezza, possiamo capire meglio.
    Partendo dal presupposto, che credo sia chiaro, che in questo Thread non si sta riproponendo la perenne discussione Dio esiste/Dio non esiste e delle varie dottrine, la mia critica é un'altra.
    Nelle critiche a cono si é ripetuto spesso questo argomento (vado a braccio):
    "Se Dio si é rivelato doveva essere più chiaro, l'esistenza di più religioni, sette, dottrine é la prova che questo Dio così onnipotente non lo é".
    Si é arrivati a fare l'esempio del semaforo:
    "Se il semaforo é rosso significa che mi devo fermare ed é una regola chiara a tutti. Come mai le Sacre Scritture permettono alle varie confessioni, esegesi discordanti l'una dall'altra, tanto da essere causa di conflitti gravi?"
    É questo l'argomento "contro" che ritengo debole, nel senso che i conflitti non nascono alla fonte (Dio e le Scritture) ma dalla interpretazione degli uomini (=essere umani) che invece usano una ragione (un sapere, ha scritto doxa) che é fallace.

    Per tornare al semaforo, se all'incrocio due automobili provenienti da direzioni diverse si schiantano, nessuno si sogna di dare la colpa al semaforo...
    Aut hic aut nullubi

  10. #10
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ma il semaforo è chiaro, almeno nella o nelle società che lo usano. Dio, se fosse unico per tutti, no.
    Tutto il tuo discorso non toglie il fatto che esistano sia religioni diverse, che in seno alla stessa religione, tipo il Cristianesimo, dottrine diverse.
    Non mi sembra banale, nè scorretto e nè da ignoranti far presente questo dato di fatto.

    Perché se parli di problema del ricevente, staresti dando per scontato che un dio esiste e saremmo noi duri di comprendonio.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  11. #11
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Ma il semaforo è chiaro, almeno nella o nelle società che lo usano. Dio, se fosse unico per tutti, no.
    Tutto il tuo discorso non toglie il fatto che esistano sia religioni diverse, che in seno alla stessa religione, tipo il Cristianesimo, dottrine diverse.
    Non mi sembra banale, nè scorretto e nè da ignoranti far presente questo dato di fatto.

    Perché se parli di problema del ricevente, staresti dando per scontato che un dio esiste e saremmo noi duri di comprendonio.
    Difficoltà della comunicazione.

    esistono sia religioni diverse, che in seno alla stessa religione, tipo il Cristianesimo, dottrine diverse.

    e siamo d'accordo.

    Perché se parli di problema del ricevente, staresti dando per scontato che un dio esiste e saremmo noi duri di comprendonio.

    Ripeto che il problema non é ri-discutere se Dio esiste o no. La mia critica é agli argomenti di supporto.

    Ma il semaforo è chiaro, almeno nella o nelle società che lo usano. Dio, se fosse unico per tutti, no.

    Questo é il punto. Il semaforo ha una narrativa elementare: verde passi, rosso ti fermi. Difficile far confusione... eppure c'é chi passa con il rosso senza che il semaforo abbia alcuna colpa.
    Per Dio non é lo stesso. Ammesso (concedilo un attimo per amor di discussione) che un Dio ci sia, che la nostra ragione abbia dei limiti, che sia necessario un approccio più intuitivo che razionale... gli uomini (il genere umano) sono diversi, diversa la loro percezione e quindi normale che ognuno abbia un'idea o una descrizione diversa. Questo non toglie niente a Dio (una volta che teniamo in considerazione una sua esistenza anche solo teoretica). Succede lo stesso per ogni filosofia, ogni ideologia, ogni ricetta di cucina.
    I platonici non sono arrivati tutti alle stesse conclusioni; colpa di Platone?
    Gli eredi del marxismo si sono scannati fra di loro; colpa di Marx?
    C'è chi cucina la carbonara con la panna; colpa di chi l'ha inventata con il pecorino e non ha scritto NIENTE PANNA?
    Aut hic aut nullubi

  12. #12
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    Ma se affermi che la ricetta originale della carbonara è assolutamente con la panna e che quelli che non la mettono vaneggiano?

  13. #13
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    Se affermi che o sei di Dio o sei del Maligno posso ribattere che non credo a nessuno dei due?

    Hai mi notato che Cono è per le dicotomia? Don Tertiumnondatur? Nessun grigio che pure è così elegante, solo bianco o nero?

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Difficoltà della comunicazione.

    esistono sia religioni diverse, che in seno alla stessa religione, tipo il Cristianesimo, dottrine diverse.

    e siamo d'accordo.

    Perché se parli di problema del ricevente, staresti dando per scontato che un dio esiste e saremmo noi duri di comprendonio.

    Ripeto che il problema non é ri-discutere se Dio esiste o no. La mia critica é agli argomenti di supporto.

    Ma il semaforo è chiaro, almeno nella o nelle società che lo usano. Dio, se fosse unico per tutti, no.

    Questo é il punto. Il semaforo ha una narrativa elementare: verde passi, rosso ti fermi. Difficile far confusione... eppure c'é chi passa con il rosso senza che il semaforo abbia alcuna colpa.
    Per Dio non é lo stesso. Ammesso (concedilo un attimo per amor di discussione) che un Dio ci sia, che la nostra ragione abbia dei limiti, che sia necessario un approccio più intuitivo che razionale... gli uomini (il genere umano) sono diversi, diversa la loro percezione e quindi normale che ognuno abbia un'idea o una descrizione diversa. Questo non toglie niente a Dio (una volta che teniamo in considerazione una sua esistenza anche solo teoretica). Succede lo stesso per ogni filosofia, ogni ideologia, ogni ricetta di cucina.
    I platonici non sono arrivati tutti alle stesse conclusioni; colpa di Platone?
    Gli eredi del marxismo si sono scannati fra di loro; colpa di Marx?
    C'è chi cucina la carbonara con la panna; colpa di chi l'ha inventata con il pecorino e non ha scritto NIENTE PANNA?
    Ma a chi e quando la divinità avrebbe dato il messaggio per primo nell'umanità e chi avrebbe cominciato a capire male? E perché non interviene a chiarire?
    Capisci bene, che se vogliamo tenere un minimo in considerazione la logica, qui crolla tutto e non siamo in que sistemi di pensiero dove possono esserci questioni aperte e dove possono sorgere considerazioni diverse, evoluzioni.
    Anche ammettendo una sua esistenza, capisci bene che c'è sempre qualcosa di grosso che non torna.
    Inoltre, come detto prima, chi crede avrebbe più diritto e facoltà di esprimere il pensiero religioso mentre chi fa il contrario lo farebbe per ignoranza, scorrettamente. Non ti sembra che la bilancia così penda solo da una parte?
    Sinceramente mi sembrano problemi macroscopici il fatto che esista tutta questa varietà di credenze e divinità così come in nome di esseri invisibili si voglia spacciare verità che non lo sono ed influenzare la vita delle persone.
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  15. #15
    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    è importante distinguere tra sapere e sapienza.
    Tornando in tema.....(strano che proprio io, "offtopicista cronico, costituzionale e quasi-ufficiale" rivolga questo invito )

    IMHO, si tratta di due cose ben distinte, anche se "intrecciate".
    La "Sapienza" é una condizione, una "dote intellettuale", che sottintende discernimento e...ma non lo dico, "saggezza", perché poi dovrei definire il termine....e comincerei a mordermi la coda (....che ha un pessimo sapore, tra l'altro ).
    Il "Sapere" é un insieme di conoscenze acquisite.
    Si puo' essere "sapienti", con poco "sapere" ed avere "sapere" , senza essere "sapienti".
    O essere ignoranti (=senza sapere) e tuttaltro che sapienti: come il modesto giullare qui presente.

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