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Risultati da 31 a 38 di 38

Discussione: Ignoranza

  1. #31
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Se cito il paradosso Di Epicuro sull'esistenza del male, se Dio non vuole che esista, faccio bella figura?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  2. #32
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Perdonami King Kong ma siamo partiti dal tuo dire che è sbagliato e scoretto far presente che esistono molte divinità e religioni.
    No e poi no. Non riesco a capire questo frainteso che si trascina per tutta la discussione.
    Io ho affermato ben altro.
    Ho contestato il sillogismo: esistono tante religioni, tante divinitá E QUINDI Dio non esiste, Dio é imperfetto, Dio si deve spiegare meglio ...
    Se gli appartenenti alle varie religioni si rompono la testa fra di loro, questo non é da ricercare nella esistenza o meno di un essere superiore, dalla chiarezza del suo messaggio, dalla possibilità o meno di provare la sua esistenza, ma esclusivamente dalla incapacità degli uomini di risolvere le loro questioni altrimenti.

    Delle molte critiche che si fanno a cono, quella di voler mettere in discussione Dio per il motivo che esistano più religioni e più esegesi è la più sciocca, scorretta e ignorante.

    Questa era la mia affermazione iniziale.
    Stiamo parlando di sapere e di conoscenza: è il sillogismo che non funziona.
    Aut hic aut nullubi

  3. #33
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Il problema dell'indimostrabilità dell’esistenza divina.
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Aggiungo che dimostrare che la dimostrazione di una affermazione sia erronea , non prova l'erroneità dell'affermazione, né, tantomeno la veridicità del suo contrario.
    Esempio concreto per spiegare questo charabià: é stato pluridimostrato che l'argomento ontologico non sia "prova" dell'esistenza di Dio. Ma da questo non deriva "la prova" dell'inesistenza di Dio.
    Il problema dell'indimostrabilità dell’esistenza divina resta, per quel che mi riguarda, irrisolto e, onestamente, irrisolvibile, dal momento che la dimostrazione ha come scopo quello di soddisfare la ragione, mentre il tema (Dio) rientra nella sfera dell'irrazionale.

    Treccani
    Irrazionale: agg. [dal lat. irrationalis, comp. di in-2 e rationalis «razionale»]. – 1. a. Nel linguaggio com., non dotato di ragione: gli esseri, le creature i.; non conforme a ragione, che non procede o non è dettato da ragione, irragionevole: impulsi i.; contrario alla razionalità, alla funzionalità, non idoneo o poco idoneo a soddisfare certe esigenze pratiche...

    Quindi il sapere resta legato ad una utilità pratica anche quando é solo un pensiero alla base della morale o della descrizione dei fenomeni; per la Sapienza credo che sia soddisfacente la definizione già data ... La conoscenza è un valore in sé stessa, a prescindere dalla sua utilità pratica o dalla sua utilità per l’acquisizione di ulteriore conoscenza e quale che sia l’oggetto della nostra conoscenza.
    Aut hic aut nullubi

  4. #34
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    È la conferma imho, che il problema non é la trasmittente, ma la ricevente.
    Delle molte critiche che si fanno a cono, quella di voler mettere in discussione Dio per il motivo che esistano più religioni e più esegesi è la più sciocca, scorretta e ignorante
    è solo un errore di formulazione;

    bisognerebbe dire: non esiste quel dio che si pretende abbia voluto rivelarsi e dotato delle capacità e razionalità antropomorfe per farlo;

    detto questo, a che caxxo serve un dio che non enunci in modo univoco una morale, laddove è più che inteso che i vari fan-club invece lo additano quale ispiratore e garante di quella Legge ?

    ovvio che non si può dimostrare che non c'è la teiera di Russell in orbita, ma agli esseri umani interessa "Dio" se se non può almeno desumere un precetto morale; altrimenti lo chiami caso, o destino, o sarchiapone, e stigranca...
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #35
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    A me L'insostenibile leggerezza dell' essere non piacque e dopo lessi L'ignoranza , che invece mi interessò di più, per diversi motivi e perché spiega nel suo, più o meno intellegibile, sottotraccia certi meccanismi.

    Uno dei brani più belli, per me, e più famosi è:

    In greco “ritorno” si dice nòstos. Álgos significa “sofferenza”. La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnolo dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall’impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O in tedesco Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l’islandese, distingue i due termini: söknudur: “nostalgia” in senso lato; e heimfra: “rimpianto della propria terra”. Per questa nozione i cechi, accanto alla parola “nostalgia” presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d’amore ceca: stỳskà se mi po tobě: “ho nostalgia di te”; “non posso sopportare il dolore della tua assenza”. In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar (“provare nostalgia”), che viene dal catalano enyorar, a sua volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell’ignoranza.

  6. #36
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    No e poi no. Non riesco a capire questo frainteso che si trascina per tutta la discussione.
    Io ho affermato ben altro.
    Ho contestato il sillogismo: esistono tante religioni, tante divinitá E QUINDI Dio non esiste, Dio é imperfetto, Dio si deve spiegare meglio ...
    Se gli appartenenti alle varie religioni si rompono la testa fra di loro, questo non é da ricercare nella esistenza o meno di un essere superiore, dalla chiarezza del suo messaggio, dalla possibilità o meno di provare la sua esistenza, ma esclusivamente dalla incapacità degli uomini di risolvere le loro questioni altrimenti.

    Delle molte critiche che si fanno a cono, quella di voler mettere in discussione Dio per il motivo che esistano più religioni e più esegesi è la più sciocca, scorretta e ignorante.

    Questa era la mia affermazione iniziale.
    Stiamo parlando di sapere e di conoscenza: è il sillogismo che non funziona.
    Dici a chi tira fuori le molte religioni e dottrine in seno alla stessa religione che sbaglia, ma tu stai dando per scontato, che per forza, debba essere il ricevente e non chi trasmette in errore.
    Se c'è una posizione debole, scusami, ma mi pare la tua. Hai anch chiesto di far finta che un dio esista e ti sei trincerato dietro l'idea che non sia la divinità a avere un qualche deficit di comunicazione e di interventi.
    Sinceramente mi sembra normale e logico far notare sia le molteplici religioni che i tanti problemi che hanno causato e causano.
    Se questa è per te ignoranza, non so che dirti.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #37
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    A me L'insostenibile leggerezza dell' essere non piacque e dopo lessi L'ignoranza , che invece mi interessò di più, per diversi motivi e perché spiega nel suo, più o meno intellegibile, sottotraccia certi meccanismi.

    Uno dei brani più belli, per me, e più famosi è:

    In greco “ritorno” si dice nòstos. Álgos significa “sofferenza”. La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnolo dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall’impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O in tedesco Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l’islandese, distingue i due termini: söknudur: “nostalgia” in senso lato; e heimfra: “rimpianto della propria terra”. Per questa nozione i cechi, accanto alla parola “nostalgia” presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d’amore ceca: stỳskà se mi po tobě: “ho nostalgia di te”; “non posso sopportare il dolore della tua assenza”. In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar (“provare nostalgia”), che viene dal catalano enyorar, a sua volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell’ignoranza.
    @Bauxite

    Meraviglioso, me lo salvo.

  8. #38
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    None...
    Non sto discutendo di chi ha ragione e chi ha torto.
    Sto affermando che il teorema "esistono tante religioni, allora Dio non può essere unico, o Dio non esiste, o Dio non é stato chiaro abbastanza, o ..." è un teorema debole.
    A cono lascio quel che é di cono.
    ...e Cono ti dice, solamente, grazie!
    Le tue riflessioni sono state allo stesso tempo chiare e profonde.

    Un caro abbraccio.

    Claudio.
    amate i vostri nemici

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