Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
Scusami, a scanso di equivoci, ma tu fai riferimento soprattutto alla parte classica della psicanalisi sui sogni?
beh, è una domanda che ha poco senso:
non esiste una teoria "forte" sul senso dei sogni, come sembreresti pensare; il sogno è un evento fenomenico - come, c'he so, l'umidità - che, date determinate circostanze di un paziente può, oppure no, corroborare determinate diagnosi;

poi, esiste una prassi cumulativa di osservazione in cui quell'osservazione ha individuato meccanismi tipici e ricorrenti, ridondanti, coi quali, date certe premesse, nel sogno si manifestano reazioni strutturate tipicamente a processi nevrotici, rimozioni, sostituzioni, sublimazioni;

ma non ci sono meccanicismi deterministici, le tabelline tipo Cono, ecc...
nessun professionista si pronuncerebbe sul fenomeno singolo "sogno" senza avere il paziente in analisi;
poi, fatta questa precisazione, alcuni meccanismi sono talmente tipici e ricorrenti che si sono infiltrati anche nella cultura dell'uomo della strada, esattamente come la nozione di lapsus per la veglia;
per questo non c'è nemmeno una distinzione netta tra teorie, ma un continuum di prassi di osservazione;

in via generale, dopo un secolo, i punti controversi di queste discipline vertono su due cose: differenze tra scuole sull'origine dei vincoli che generano patologie e livelli di anomalia comportamentale che richiedono interventi terapeutici; ma non sono questioni che in qualche modo possano essere influenzate da valutazioni sull'hardware biologico, nel caso del sogno; e questo proprio perché l'osservazione integra un cumulo di riscontri teoreticamente forti, nel loro insieme.