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Discussione: L'ultimo film che avete visto?

  1. #8011
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Sono uscite le candidature agli Oscar. Di seguito quelle per il miglior film e per il miglior film internazionale. Non c’è purtroppo “Vermiglio” la cui presenza dopo i Golden Globe sembrava scontata. Si è invece inserito un film d’animazione proveniente dalla Lettonia che dicono molto bello. “Emila Perez” (Francia) e “I’m still here” (Brasile ) sono presenti in entrambe le categorie.

    Miglior Film
    Anora, regia di Sean Baker
    The Brutalist, regia di Brady Corbet
    A Complete Unknown, regia di James Mangold
    Conclave, regia di Edward Berger
    Dune - Parte due (Dune: Part Two), regia di Denis Villeneuve
    Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard
    Io sono ancora qui (Ainda estou aqui), regia di Walter Salles
    Nickel Boys, regia di RaMell Ross
    The Substance, regia di Coralie Fargeat
    Wicked, regia di Jon M. Chu

    Miglior Film Internazionale
    Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard (Francia)
    Flow - Un mondo da salvare (Straume), regia di Gints Zilbalodis (Lettonia)
    Io sono ancora qui (Ainda estou aqui), regia di Walter Salles (Brasile)
    Pigen med nålen, regia di Magnus von Horn (Danimarca)
    Il seme del fico sacro (Dāne-ye anjīr-e ma'ābed), regia di Mohammad Rasoulof (Germania)

    Approfitto subito per dire due parole su due film con candidature.
    “Nosferatu” (2024) di Robert Eggers
    Il Conte desidera acquistare una casa semi distrutta in Germania e l’agente immobiliare viene invitato in Transilvania per concludere l’affare. In verità Nosferatu ha come obiettivo la moglie dell’agente con la quale ha già avuto dei contatti. Di Robert Eggers avevo visto anche i due precedenti (“The Lighthouse” e “The Northman”) che avevano la medesima cura tecnica ma una storia meno scontata. Consigliato per chi ama il genere fantasy con una spruzzata di horror.

    Nosferatu **

    “Sing Sing” (2023) di Greg Kwedar
    La recitazione come terapia per il recupero e la riabilitazione di detenuti. Inizialmente ci sono delle difficoltà a convincere i neo attori a lascarsi andare a recitare all’interno di una prigione, ma con l’andare avanti delle prove l’esperimento dimostra di riuscire. Storia accaduta realmente con gli attori del film quasi tutti gli stessi ex carcerati che avevano partecipato allora alla recita originaria.

    Sing Sing ***

  2. #8012
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    "Non sposate le mie figlie" ieri sera su rai movie: esilarante! Un'ora e mezza di risate. Se siete giù di morale ve lo consiglio caldamente, potete ritrovarlo su Raiplay
    amate i vostri nemici

  3. #8013
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    “A complete unknown” (2024) di James Mangold
    Il rock è una musica dove i grandi nomi hanno contribuito in egual misura. Ma se ce n'è uno che ha dato qualcosa in più questo è Bob Dylan. Dal nulla ha creato un genere, il folk,-rock e con i suoi testi, visionari e di protesta, ha dato voce a una intera generazione. Il film prende in esame il primo periodo della sua carriera musicale, quello che va dalla sua apparizione ai festival folk, sino al “tradimento” con l’accompagnamento di una rock band. Il film non è ancora iniziato che si sente cantare Woody Guthrie, il folk singer più celebre; dopo pochi istanti vediamo Pete Seeger, altro celebre esponente del mondo folk, che si difende in tribunale per via di un suo brano. Quindi è la volta di Joan Baez che suona in un locale del Greenwich Village di New York. In pochi minuti viene rappresentato interamente il mondo che sta alla base della musica e del pensiero di Dylan e che contribuiranno a decretarne il successo. Il fatto di essere considerato un mito, un esempio, un’influenza musicale senza eguali lo infastidiranno non poco. Da lì a poco si congedò temporaneamente dalle scene per liberarsi di quel mondo che lo stava stritolando. Venendo al film, non ho mai amato la recitazione di Timotheé Chalamet ma in questo caso, soprattutto nelle parti cantate e suonate aggiungo interamente in presa diretta, è straordinario. Sui titoli di coda parte “Like a rolling stone” e ho dovuto ascoltarla con attenzione per capire se fosse la versione originale di Dylan o quella rifatta da Chalamet.

    A complete unknown ***

  4. #8014
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    Questo non me lo perdo per nessuna ragione al mondo
    amate i vostri nemici

  5. #8015
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    Ho visto :
    "La zona d'interesse".
    Film che affronta il tema dell'Olocausto in maniera differente dal solito.
    La famiglia del comandante delle SS a comando del campo di concentramento di Auschwitz, vive accanto al campo di sterminio, divisi solo da un muro di cinta in giardino e portano avanti la loro vita e quotidianità felice senza ascoltare (o sentire?) volutamente gli spari, le urla e rumori di treni e fornaci provenienti dall'altra parte del muro che divide casa e campo.
    Il film atipico inizia con 5 minuti di schermo nero, come anche nella scena finale che chiude il film, dove si sentono solo suoni lugubri, che simulano urli o lamenti, tutto l'orrore che dev'esserci staito all' interno del campo.Poi il film inizia con la scena di una famiglia felice ai bordi di un corso d'acqua, in gita, voci basse in contrasto con le voci della natura attorno.
    Ci si sente proiettati all'interno del campo poco per volta in contrasto con quanto avviene al di fuori, e anche durante tutto il film non manca il sottofondo dei treni in arrivo in cui s'immagina l'arrivo dei deportati, le urla, gli spari e i camini che fumano.

    Vien da pensare come sia possibile che una famiglia possa aver vissuto la propria vita tranquillamente senza sapere cosa accadeva al di là del muro.
    Fra l'altro questa casa esiste davvero, il film prende spunto realmente dalla storia della famiglia Hoss che ha vissuto realmente in quella casa. I bambini sono cresciuti con l'immagine di un padre premuroso e affettuoso che in realtà al di là del muro era uno dei mostri dell'Olocausto.

    Ho visto poi anche il documentario che parla della vera storia della Zona d'Interesse, come definito il campo di sterminio e la zona attorno. Il comandante Hoss alla fine del conflitto viene catturato, e condannato a morte.
    Guardare il documentario dove protagonisti sono due figli sopravvissuti e anziani del comandante Hoss con le loro testimonianze e della figlia di una deportata nativa tedesca ma di origini ebraiche, allora ragazza, che si salvò dalle camere a gas solo perchè sapeva suonare il violino, mi ha fatto comprendere meglio la trama del film e sia poco credibile che la famiglia, i bambini non sentissero ciò che accadeva dentro al campo. O non vedessero il fumo, sentissero l'odore di bruciato.
    Probabilmente la realtà così sconvolgente deve aver fatto rimuovere certi ricordi che sarebbero stati troppo insopportabili, almeno lo si evince dal dialogo/l'intervista /testimonianza tra i due fratelli Hoss ormai anziani e l'incontro tra la vittima dell'Olocausto sopravvissuta e la sua discendente con il figlio del mostro e il nipote. Incontro emozionante.
    Dal documentario si comprende che, almeno a mio parere, che le vittime non sono solo i deportati dei campi ma anche i figli di quei mostri che si portano dietro come una tara per tutta la vita le colpe dei genitori e che comunque hanno segnato anche la loro esistenza, cosa che nel film non si capisce.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  6. #8016
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    Ho visto :
    "La zona d'interesse".
    Film che affronta il tema dell'Olocausto in maniera differente dal solito.
    La famiglia del comandante delle SS a comando del campo di concentramento di Auschwitz, vive accanto al campo di sterminio, divisi solo da un muro di cinta in giardino e portano avanti la loro vita e quotidianità felice senza ascoltare (o sentire?) volutamente gli spari, le urla e rumori di treni e fornaci provenienti dall'altra parte del muro che divide casa e campo.
    Il film atipico inizia con 5 minuti di schermo nero, come anche nella scena finale che chiude il film, dove si sentono solo suoni lugubri, che simulano urli o lamenti, tutto l'orrore che dev'esserci staito all' interno del campo.Poi il film inizia con la scena di una famiglia felice ai bordi di un corso d'acqua, in gita, voci basse in contrasto con le voci della natura attorno.
    Ci si sente proiettati all'interno del campo poco per volta in contrasto con quanto avviene al di fuori, e anche durante tutto il film non manca il sottofondo dei treni in arrivo in cui s'immagina l'arrivo dei deportati, le urla, gli spari e i camini che fumano.

    Vien da pensare come sia possibile che una famiglia possa aver vissuto la propria vita tranquillamente senza sapere cosa accadeva al di là del muro.
    Fra l'altro questa casa esiste davvero, il film prende spunto realmente dalla storia della famiglia Hoss che ha vissuto realmente in quella casa. I bambini sono cresciuti con l'immagine di un padre premuroso e affettuoso che in realtà al di là del muro era uno dei mostri dell'Olocausto.

    Ho visto poi anche il documentario che parla della vera storia della Zona d'Interesse, come definito il campo di sterminio e la zona attorno. Il comandante Hoss alla fine del conflitto viene catturato, e condannato a morte.
    Guardare il documentario dove protagonisti sono due figli sopravvissuti e anziani del comandante Hoss con le loro testimonianze e della figlia di una deportata nativa tedesca ma di origini ebraiche, allora ragazza, che si salvò dalle camere a gas solo perchè sapeva suonare il violino, mi ha fatto comprendere meglio la trama del film e sia poco credibile che la famiglia, i bambini non sentissero ciò che accadeva dentro al campo. O non vedessero il fumo, sentissero l'odore di bruciato.
    Probabilmente la realtà così sconvolgente deve aver fatto rimuovere certi ricordi che sarebbero stati troppo insopportabili, almeno lo si evince dal dialogo/l'intervista /testimonianza tra i due fratelli Hoss ormai anziani e l'incontro tra la vittima dell'Olocausto sopravvissuta e la sua discendente con il figlio del mostro e il nipote. Incontro emozionante.
    Dal documentario si comprende che, almeno a mio parere, che le vittime non sono solo i deportati dei campi ma anche i figli di quei mostri che si portano dietro come una tara per tutta la vita le colpe dei genitori e che comunque hanno segnato anche la loro esistenza, cosa che nel film non si capisce.
    Se controlli i film del 2023 che abbiamo recensito in questa sezione, trovi anche questo film. A me aveva colpito, oltre a tutto il resto, che non ci fosse una scena crudele in tutta la proiezione, ma comunque l'effetto evocativo è terribile, forse più di quanto avrebbe fatto la realtà (i bambini che giocano coi denti d'oro rimasti dei deportati, ad esempio, ed appunto lo schermo nero coi suoni opprimenti ).

    Il senso di colpa se lo porta(va)no molti tedeschi, dopo il conflitto.

    Comunque io quest'anno mi sono ripromessa di non vedere nemmeno un film sulla Shoah, né al cinema né in tv, in segno di protesta e condanna della condotta di Israele nei confronti dei palestinesi.
    Ultima modifica di follemente; 27-01-2025 alle 20:59

  7. #8017
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    “A complete unknown” (2024) di James Mangold
    Il rock è una musica dove i grandi nomi hanno contribuito in egual misura. Ma se ce n'è uno che ha dato qualcosa in più questo è Bob Dylan. Dal nulla ha creato un genere, il folk,-rock e con i suoi testi, visionari e di protesta, ha dato voce a una intera generazione. Il film prende in esame il primo periodo della sua carriera musicale, quello che va dalla sua apparizione ai festival folk, sino al “tradimento” con l’accompagnamento di una rock band. Il film non è ancora iniziato che si sente cantare Woody Guthrie, il folk singer più celebre; dopo pochi istanti vediamo Pete Seeger, altro celebre esponente del mondo folk, che si difende in tribunale per via di un suo brano. Quindi è la volta di Joan Baez che suona in un locale del Greenwich Village di New York. In pochi minuti viene rappresentato interamente il mondo che sta alla base della musica e del pensiero di Dylan e che contribuiranno a decretarne il successo. Il fatto di essere considerato un mito, un esempio, un’influenza musicale senza eguali lo infastidiranno non poco. Da lì a poco si congedò temporaneamente dalle scene per liberarsi di quel mondo che lo stava stritolando. Venendo al film, non ho mai amato la recitazione di Timotheé Chalamet ma in questo caso, soprattutto nelle parti cantate e suonate aggiungo interamente in presa diretta, è straordinario. Sui titoli di coda parte “Like a rolling stone” e ho dovuto ascoltarla con attenzione per capire se fosse la versione originale di Dylan o quella rifatta da Chalamet.

    A complete unknown ***
    Chi ama questo genere musicale non si può perdere questo film!
    Dell'interpretazione di Chamelet mi ha colpito la freddezza con cui Dylan avrebbe affrontato un grande pubblico, quasi strafottenza, specie alla fine. Del resto Dylan non era andato nemmeno a ritirare il Nobel; mi pare solo più tardi , in forma quasi privata.

    Il film è tratto dalla biografia Dylan Goes Electric! di Elijah Wald.
    Ultima modifica di follemente; 27-01-2025 alle 20:58

  8. #8018
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    Adesso però ragazze non ditemi altro del film. Devo andare a vederlo a breve.
    amate i vostri nemici

  9. #8019
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    Se controlli i film del 2023 che abbiamo recensito in questa sezione, trovi anche questo film. A me aveva colpito, oltre a tutto il resto, che non ci fosse una scena crudele in tutta la proiezione, ma comunque l'effetto evocativo è terribile, forse più di quanto avrebbe fatto la realtà (i bambini che giocano coi denti d'oro rimasti dei deportati, ad esempio, ed appunto lo schermo nero coi suoni opprimenti ).

    Il senso di colpa se lo porta(va)no molti tedeschi, dopo il conflitto.

    Comunque io quest'anno mi sono ripromessa di non vedere nemmeno un film sulla Shoah, né al cinema né in tv, in segno di protesta e condanna della condotta di Israele nei confronti dei palestinesi.
    Ti capisco ma è una scelta comunque sbagliata. Come sbagliato a prescindere è fare di tutta un'erba un fascio.
    amate i vostri nemici

  10. #8020
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    Ho visto :
    "La zona d'interesse".
    Film che affronta il tema dell'Olocausto in maniera differente dal solito.
    La famiglia del comandante delle SS a comando del campo di concentramento di Auschwitz, vive accanto al campo di sterminio, divisi solo da un muro di cinta in giardino e portano avanti la loro vita e quotidianità felice senza ascoltare (o sentire?) volutamente gli spari, le urla e rumori di treni e fornaci provenienti dall'altra parte del muro che divide casa e campo.
    Il film atipico inizia con 5 minuti di schermo nero, come anche nella scena finale che chiude il film, dove si sentono solo suoni lugubri, che simulano urli o lamenti, tutto l'orrore che dev'esserci staito all' interno del campo.Poi il film inizia con la scena di una famiglia felice ai bordi di un corso d'acqua, in gita, voci basse in contrasto con le voci della natura attorno.
    Ci si sente proiettati all'interno del campo poco per volta in contrasto con quanto avviene al di fuori, e anche durante tutto il film non manca il sottofondo dei treni in arrivo in cui s'immagina l'arrivo dei deportati, le urla, gli spari e i camini che fumano.

    Vien da pensare come sia possibile che una famiglia possa aver vissuto la propria vita tranquillamente senza sapere cosa accadeva al di là del muro.
    Fra l'altro questa casa esiste davvero, il film prende spunto realmente dalla storia della famiglia Hoss che ha vissuto realmente in quella casa. I bambini sono cresciuti con l'immagine di un padre premuroso e affettuoso che in realtà al di là del muro era uno dei mostri dell'Olocausto.

    Ho visto poi anche il documentario che parla della vera storia della Zona d'Interesse, come definito il campo di sterminio e la zona attorno. Il comandante Hoss alla fine del conflitto viene catturato, e condannato a morte.
    Guardare il documentario dove protagonisti sono due figli sopravvissuti e anziani del comandante Hoss con le loro testimonianze e della figlia di una deportata nativa tedesca ma di origini ebraiche, allora ragazza, che si salvò dalle camere a gas solo perchè sapeva suonare il violino, mi ha fatto comprendere meglio la trama del film e sia poco credibile che la famiglia, i bambini non sentissero ciò che accadeva dentro al campo. O non vedessero il fumo, sentissero l'odore di bruciato.
    Probabilmente la realtà così sconvolgente deve aver fatto rimuovere certi ricordi che sarebbero stati troppo insopportabili, almeno lo si evince dal dialogo/l'intervista /testimonianza tra i due fratelli Hoss ormai anziani e l'incontro tra la vittima dell'Olocausto sopravvissuta e la sua discendente con il figlio del mostro e il nipote. Incontro emozionante.
    Dal documentario si comprende che, almeno a mio parere, che le vittime non sono solo i deportati dei campi ma anche i figli di quei mostri che si portano dietro come una tara per tutta la vita le colpe dei genitori e che comunque hanno segnato anche la loro esistenza, cosa che nel film non si capisce.
    Siamo punto e a capo sai Lady? Punto e a capo. Questo mondo, questo odio diffuso, fanno paura.
    amate i vostri nemici

  11. #8021
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    Se controlli i film del 2023 che abbiamo recensito in questa sezione, trovi anche questo film. A me aveva colpito, oltre a tutto il resto, che non ci fosse una scena crudele in tutta la proiezione, ma comunque l'effetto evocativo è terribile, forse più di quanto avrebbe fatto la realtà (i bambini che giocano coi denti d'oro rimasti dei deportati, ad esempio, ed appunto lo schermo nero coi suoni opprimenti ).

    Il senso di colpa se lo porta(va)no molti tedeschi, dopo il conflitto.

    Comunque io quest'anno mi sono ripromessa di non vedere nemmeno un film sulla Shoah, né al cinema né in tv, in segno di protesta e condanna della condotta di Israele nei confronti dei palestinesi.
    Non sono andata a vedere, ho postato il film e le mie impressioni perchè l'ho visto per la prima volta in questi giorni.
    In effetti non c'è una scena crudele nel film, nella banalità della quotidianità, tutto è rimandato all'immaginazione attraverso i suoni quotidiani che noi sappiamo essere legati ad immagini documentari e testimonianze di sopravvissuti di quello che accadeva al di là del muro, proprio in contrasto.

    Be' ognuno fa come vuole, come forma di protesta secondo me a non guardare film sulla Shoah non si fa un "dispetto" agli israeliani di oggi ma alle vittime ebraiche del tempo e ai pochi sopravvissuti ancora viventi.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  12. #8022
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    Siamo punto e a capo sai Lady? Punto e a capo. Questo mondo, questo odio diffuso, fanno paura.
    Cono non mi sorprende affatto, tutto è ciclico, tende a ripetersi nella storia, le guerre, l'odio ecc... è necessario continuare a ricordarlo e non cancellare i ricordi.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  13. #8023
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Glass Onion: Knives Out di Rian Johnson - 2022



    Non sapevo cosa guardare, lo avevo il lista

    film che ti riporta ad "Assassinio sotto il sole" "Asssassinio sul Nilo", soprattutto nelle parti dove gli investigatori corrono, per corridoi, per viali dei giardini...alla ricerca degli indizi , alla conferma dei sospetti

    Un bel film, che fa il suo lavoro di intrattenere sia con la storia che con la fotografia

    Film per una serata rilassante, non impegnativa, che ti fa alzare soddisfatta dal divano

    Simpatico Daniel Craig, qui impacciato e un poco pasticcione, addio 007
    ,

  14. #8024
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    Ti capisco ma è una scelta comunque sbagliata. Come sbagliato a prescindere è fare di tutta un'erba un fascio.
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    Non sono andata a vedere, ho postato il film e le mie impressioni perchè l'ho visto per la prima volta in questi giorni.
    In effetti non c'è una scena crudele nel film, nella banalità della quotidianità, tutto è rimandato all'immaginazione attraverso i suoni quotidiani che noi sappiamo essere legati ad immagini documentari e testimonianze di sopravvissuti di quello che accadeva al di là del muro, proprio in contrasto.

    Be' ognuno fa come vuole, come forma di protesta secondo me a non guardare film sulla Shoah non si fa un "dispetto" agli israeliani di oggi ma alle vittime ebraiche del tempo e ai pochi sopravvissuti ancora viventi.
    Questa è una scelta ponderata (da rispettare, Cono) che abbiamo fatto tra amiche che non cambierà alcunché, beninteso, me ne rendo conto. Ma non puoi ricordarti come vittima ed essere a tua volta carnefice di decine di migliaia di vittime.

  15. #8025
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono non mi sorprende affatto, tutto è ciclico, tende a ripetersi nella storia, le guerre, l'odio ecc... è necessario continuare a ricordarlo e non cancellare i ricordi.
    Vero. Però è assai triste

    Gramsci diceva che la Storia sarebbe un'ottima insegnante. Il guaio è che non ha scolari.
    amate i vostri nemici

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