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Risultati da 1 a 15 di 45

Discussione: Art Nouveau

  1. #1
    Opinionista
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    Art Nouveau

    L’Art Nouveau è nota in Italia come “Stile Liberty”.

    Regina d’Autunno se non sbaglio mi sembra che a te piaccia. L’hai utilizzata anche per un tuo avatar. Allora oggi voglio dedicarti una litografia di Alphonse Mucha. La realizzò nel 1897. E’ titolata: “ Fantasticheria”.



    A Praga nel tardo barocco Palazzo Savarin c’è il museo dedicato ad Alphonse Mucha (1860 – 1939): pittore, disegnatore, figura-simbolo dell’Art Nouveau e della moderna grafica pubblicitaria.

    Raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle.

    E’ anche noto per i manifesti degli spettacoli della celebre attrice Sarah Bernhardt.

  2. #2
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Guarda che lo stile liberty piace anche ame, non solo a Regina.

    Di Mucha ho visto il museo a Praga ed una stupenda mostra a Monaco di Baviera.
    Anche nella mia città ci sono parecchi palazzi liberty.

  3. #3
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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    Stile Liberty?
    Presente!
    Mi sono regalata un calendario di quest’anno con tante belle signorine, come quella postata da Doxa
    Del Liberty ne adoro i colori, il calore che emanano
    Per non parlare delle stoffe
    Nel negozio Liberty in central London, rischiai l’incontinenza
    -Healthy body, clear mind, peaceful spirit-

    -Where there’s will there’s a way-

    -Work hard have fun & be nice-



  4. #4
    Opinionista
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    Gentili ladies che amate il Liberty stamane vi offro uno dei numerosi poster pubblicitari di Alfons Mucha. Disegnò manifesti per biciclette, saponette, cioccolata, birre , ecc..

    “Il nome del prodotto viene annunciato discretamente, mediante l'utilizzo di un'unica scritta, accompagnata da un aggettivo: il resto del manifesto, di un inedito formato verticale, è invece riempito da un sistema di motivi floreali e ornamentali composto da boccioli, viticci, simboli e arabeschi, al cui centro si staglia una figura femminile avvenente, ammaliatrice, leggiadra. Lo sguardo dell'osservatore, venendo catturato dalla bellezza della donna, sarebbe poi inevitabilmente caduto anche sul prodotto da essa retto, che ribadisce ulteriormente l'esistenza del bene pubblicizzato.

    L'intera composizione, in breve, ruota attorno alla figura femminile effigiata, che generalmente indossa un'elegante veste drappeggiata e presenta una capigliatura assai folta: Mucha giocava molto spesso sulle chiome delle giovani dee, che venivano raffigurate con i capelli liberi, scompigliati dal vento, oppure stilizzati sino a divenire fregi arabescati. Talvolta, per dare ulteriore risalto alle proprie figure muliebri, Mucha le adornava con degli sfarzosi gioielli.

    La preziosità dell'insieme, infine, è sottolineata dalla policromia degli ornamenti delle fanciulle e dallo sfondo carico di calore e di toni dorati, che suggeriscono un'atmosfera lussuosa e decadente, in perfetta sintonia con i canoni dell'Art Nouveau”.



  5. #5
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Ciao doxa, a Milano a breve sarà allestita una mostra sull'Art Déco.

  6. #6
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    Grazie Bauxite, Ci andrò a vederla. Vado spesso a Milano.

    Mi sento in colpa nei tuoi confronti. Non mi capita l'occasione per "dedicarti" uno dei miei post.

    Allora stamane ti offro l'immagine della "Casina delle civette".



    E' a Roma, in via Nomentana, nel parco di Villa Torlonia, luogo noto perché in altro edificio vi abitò Mussolini con la sua famiglia quando era presidente del consiglio.

    In questo museo ci sono belle vetrate Liberty.

    La sua storia:

    "La Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia jr. fino al 1938, anno della sua morte, è il risultato di una serie di trasformazioni e aggiunte apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che, collocata ai bordi del parco e nascosta da una collinetta artificiale, costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all'ufficialità della residenza principale.

    Ideata nel 1840 da Giuseppe Jappelli su commissione del principe Alessandro Torlonia, si presentava come un manufatto rustico con paramenti esterni a bugne di tufo ed interno dipinto a tempera ad imitazione di rocce e tavolati di legno.

    La Casina delle Civette
    I due edifici di cui consta oggi il complesso architettonico, il villino principale e la dipendenza, collegati tra loro da una piccola galleria in legno e da un passaggio sotterraneo, nulla o quasi hanno a che fare con il romantico rifugio di sapore alpestre ideato nell'Ottocento dallo Jappelli, se non per le strutture murarie dei due corpi di fabbrica principali disposti ad "L", per l'impronta volutamente rustica, per l'uso dei diversi materiali costruttivi lasciati a vista e per la copertura a falde inclinate.

    Infatti, già dal 1908, la Capanna Svizzera cominciò a subire una progressiva e radicale trasformazione per volere del nipote di Alessandro, Giovanni Torlonia jr., assumendo l’aspetto e la denominazione di "Villaggio Medioevale"; i lavori furono diretti dall'architetto Enrico Gennari e il piccolo edificio divenne una raffinata residenza con grandi finestre, loggette, porticati, torrette, con decorazioni a maioliche e vetrate colorate.

    Dal 1916 l'edificio cominciò ad essere denominato "Villino delle Civette" per la presenza della vetrata con due civette stilizzate tra tralci d’edera, eseguita da Duilio Cambellotti già nel 1914, e per il ricorrere quasi ossessivo del tema della civetta nelle decorazioni e nel mobilio, voluto dal principe Giovanni, uomo scontroso e amante dei simboli esoterici.

    Nel 1917 l’architetto Vincenzo Fasolo aggiunse le strutture del fronte meridionale della Casina, elaborando un fantasioso apparato decorativo in stile Liberty.
    L'impronta di Fasolo è riscontrabile nella scelta dei volumi che si aggregano e che si intersecano prendendo corpo in una grande varietà di materiali e particolari decorativi.Elemento unificante delle molteplici soluzioni architettoniche è la tonalità grigia del manto di finitura delle coperture, per il quale venne utilizzato la lavagna in lastre sottili, variamente sagomate, contrapposta alla vivace cromia delle tegole in cotto smaltato.

    Gli spazi interni, disposti su due livelli, sono tutti particolarmente curati nelle opere di finitura; decorazioni pittoriche, stucchi, mosaici, maioliche policrome, legni intarsiati, ferri battuti, stoffe parietali, sculture in marmo mostrano la particolare attenzione del principe per il comfort abitativo.

    Tra le tante decorazioni la presenza delle vetrate è così prevalente da costituire la cifra distintiva dell'edificio: le vetrate vengono tutte installate tra il 1908 e il 1930 e costituiscono un "unicum" nel panorama artistico internazionale, prodotte tutte dal laboratorio di Cesare Picchiarini su disegni di Duilio Cambellotti, Umberto Bottazzi, Vittorio Grassi e Paolo Paschetto.

    La distruzione dell'edificio iniziò nel 1944, con l'occupazione delle truppe anglo-americane, durata oltre tre anni.
    Quando nel 1978 il Comune di Roma acquisì la Villa, sia gli edifici sia il parco erano in condizioni disastrose.

    L'incendio del 1991 ha aggravato le condizioni di degrado della Casina, unitamente a furti e vandalismi.
    L'immagine odierna della Casina delle Civette è il risultato di un lungo, paziente e meticoloso lavoro di restauro, eseguito dal 1992 al 1997, che, con quanto ancora conservato e sulla base delle numerose fonti documentarie, ha permesso la restituzione alla città di uno dei più singolari e interessanti manufatti dei primi anni del secolo scorso".


    Ultima modifica di doxa; 13-02-2025 alle 10:54

  7. #7
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Grazie Bauxite, Ci andrò a vederla. Vado spesso a Milano.

    Mi sento in colpa nei tuoi confronti. Non mi capita l'occasione per "dedicarti" uno dei miei post.

    Allora stamane ti offro l'immagine della "Casina delle civette".

    Grazie, non l'ho mai vista prima d'ora.
    Il Liberty all'italiana prese delle strade stilistiche che non me lo rendono molto piacevole visivamente.
    Nessun senso di colpa, se vuoi ti dò una dritta su un artista che mi piace così ti adoperi

  8. #8
    Astensionista L'avatar di nahui
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    Anche Torino ha molti bei palazzi in stile Liberty, zona Crocetta e Precollina, principalmente. Io adoro in particolare i box windows con vetrate artistiche, dove immagino di leggere riscaldata dal sole invernale.

    https://www.guidatorino.com/liberty-torino-edifici/
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  9. #9
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    O. K Bauxite.

    Allora dai dammi la "dritta su un artista che mi piace così ti adoperi" ...

    In questi giorni sono un po' impegnato con eventi culturali a Roma. Stamane un archeologo ci ha condotti a piazza Navona per vedere alcuni resti dello stadio di Domiziano all'interno ma al di sotto della chiesa di Santa Agnese in Agone, nella cripta in cui la tradizione vuole sia stata uccisa la giovane Agnese per non abiurare la sua fede cristiana. La testa di questa santa è nella chiesa predetta, invece la parte rimanente del suo corpo è nella chiesa di Sant'Agnese fuori le mura, in via Nomentana. Sotto questa chiesa ci sono le catacombe di epoca romana.

    Comunque per vedere in modo più ampio alcuni resti di questo stadio (circus agonalis) l'ingresso è dalla parte di Tor Sanguigna (via Zanardelli). Il piano di calpestio era più basso di circa 5 metri rispetto al piano attuale.
    Ultima modifica di doxa; 15-02-2025 alle 18:06

  10. #10
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    Grazie anche a te nahui per le belle fotografie degli edifici in stile Liberty nella tua città. A Torino ci sono stato circa un mese fa per vedere il mercato a Porta Palazzo.

    Ultima modifica di doxa; 15-02-2025 alle 18:18

  11. #11
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Matisse.

    Sono stata diverse volte a Sant'Agnese, da bambina, penso di aver rimosso la visione della testa della poverina, ammesso che sia visibile in qualche modo.
    Intendo a piazza Navona.
    Ad ogni modo, le reliquie mi fanno impressione, visibili o meno.
    La sola idea delle medesime per me è inconcepibile.

  12. #12
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    L’Art Nouveau è nota in Italia come “Stile Liberty”.

    Regina d’Autunno se non sbaglio mi sembra che a te piaccia. L’hai utilizzata anche per un tuo avatar. Allora oggi voglio dedicarti una litografia di Alphonse Mucha. La realizzò nel 1897. E’ titolata: “ Fantasticheria”.



    A Praga nel tardo barocco Palazzo Savarin c’è il museo dedicato ad Alphonse Mucha (1860 – 1939): pittore, disegnatore, figura-simbolo dell’Art Nouveau e della moderna grafica pubblicitaria.

    Raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle.

    E’ anche noto per i manifesti degli spettacoli della celebre attrice Sarah Bernhardt.
    Non sbagli Doxa, questa immagine è stata uno dei miei avatar e mi piace l'Art Nouveau, perchè è come il mio stile disegnativo: molto decorativo!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

    La regina del sud sorgerà nel giudizio. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone (Matteo 12:42)

  13. #13
    Se si parla di Art nouveau, non dimentichiamo Bruxelles e la scuola di Horta per l'architettura
    lossy-page1-800px-Hortamuseum.tif.jpg

    E a Roma, il Quartiere Coppedé (corso Trieste/via Salaria)
    520px-Arco_Quartiere_coppedè.jpg

  14. #14
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Se si parla di Art nouveau, non dimentichiamo Bruxelles e la scuola di Horta per l'architettura
    lossy-page1-800px-Hortamuseum.tif.jpg
    ]
    Meraviglioso, sono rimasta entusiasta della sua casa.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di Adalberto
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    L'espansione urbanistica di Milano a inizio '900 ha abbracciato il Liberty come forma espressiva dell'affermazione dell'alta borghesia emergente. Ma non senza contrasti. Diede scandalo la costruzione di Palazzo Castiglioni in corso Venezia, già sede di dimore neoclassiche.
    Allegato 37001
    Interessante la scalinata interna in ferro battuto, che si può apprezzare entrando nella sede dell'Unione Commercianti
    La facciata che si vede nella foto non è più quella originale, che presentava due enromi sculture femminili, troppo discinte per l'epoca. Malgrado rappresentassero simbolicamente la Pace e l'Industria, furono rimosse per le proteste dei benpensanti e dopo che il palazzo fu soprannominato "Ca de' ciapp".
    Allegato 37002
    Attualmente le due statue adornano un'entrata secondaria di una grande villa di inizio '900, ora adibita a clinica, situata nella ex zona fiera. Mannaggia, non trovo la foto...
    In realtà la mia preferita è Casa Galimberti in via Malpighi, sempre nella zona della vecchia porta orientale dove si concentra buona parte del liberty milanese.
    Allegato 37001
    Ceramica, ferro battuto, decorazioni in cemento ecc. Quelli sì che erano "artigiani della qualità"!

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