Decisamente i linguaggi non sono il tuo, perché la tua è una traduzione infedele;
quello non dice: "sposatevi ...", ma "date una bussola al vostro desiderio" in un quadro di significato, che è - in concreto - molto diverso da quello della tua tradizione;
il rilievo critico ha senso; ma se la direzione fosse la tua, lo vedresti come tendenza spontanea, che invece è parecchio diversa.
c'� del lardo in Garfagnana
perché è vero; un modello sociale che non procrea, fallisce; io sono d'accordo;
ma questo non può voler dire - per Mattarella - sostenere il modello tradizionale, proprio quello fallito, ma dare forza a nuovi equilibri "fertili", come sottolineato nella risposta che ti è stata data;
la crisi che osserviamo è dovuta esattamente alle resistenze di quel mondo di cui ti fai portavoce, che non ha più la forza di imporsi, ma esercita una più facile ed efficace capacità di sabotare la transizione;
lo vedi pure qui: nessuno di noi è un mostro, odia la famiglia e i bambini, nessuno frequenta circoli di pervertiti o manifesta tendenze eccentriche, ma nessuno aderisce ad un'idea tradizionale e carismatica della famiglia, dei ruoli di genere, ecc... che fa cacare tutti.
c'� del lardo in Garfagnana
Mi spieghi la tua risposta cosa c'entra con quanto ho scritto io? Continui a tirare fuori concetti a caso.
Io, peraltro, non sono amante del futurismo nè del concetto "me ne frego". Parli della gente senza conoscere nulla della loro vita. Un bagno di umiltà ogni tanto non guasterebbe, sai?
In che girone stavano i superbi?
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Dunque Mi confermi di aver compreso che Mattarella nel suo discorso non esprime giudizi su quanto siamo tutti egoisti ed egocentrici?
Per quanto riguarda Galimberti mi affido a quello che ti ha risposto Axe, ho provato a leggere Galimberti in passato, non fa per me; in futuro magari mi capiterà di dire il mio pensiero in merito a Galimberti, Crepet e altri fenomeni mediatici, notevolissimo per carità il loro lavoro, nulla voglio disconoscere, non ne ho le competenze, ma...
ps, ho visto ora che occorre l'abbonamento per poter leggere, potrei andare a cercarlo on line in biblioteca, ma non ho tempo, credo profondamente nell'interpretazione data da Axe, ma non credo in dio, non credo proprio che esista un dio
https://www.margheritazorzi.it/post/...solo-se-stesso
ahahahah
allora è il pezzo postato da Cono di Galimberti
Ma oltre alla nevrosi narcisistica dovuta, come ci insegna Freud, a un arresto dello sviluppo psichico, oggi va sempre più diffondendosi una cultura del narcisismo, in cui viene a trovarsi ogni individuo cui è stato sottratto ogni orizzonte di senso che trascenda i limiti del proprio Io. Questa cultura soggettivistica, che ha le sue antiche radici nel cristianesimo, a cui si deve l’aver posto in primo piano l’individuo e la sua sorte ultraterrena, oggi si è diffusa in modo esasperato nella nostra età, governata dalla razionalità della tecnica
questi, a partire da Recalcati e più o meno anche gli altri, sono lacaniani o neo-lacaniani:
tutta la pippa è incentrata sul desiderio, come oggetto originariamente "impossibile", poiché in termini di linguaggio strutturale si verifica un continuo rimando ad altro; desiderio che però va, almeno provvisoriamente, identificato e specificato in un quadro simbolico strutturato, pena l'angoscia;
Cono individua quella struttura nella tradizione; niente di nuovo; si tratta solo di vedere se la cosa funziona; ma, su questo, nessun "esperto" propende al "sì"; quelli ti dicono solo che nel narcisismo non si gode, perciò conviene scegliere desideri agibili e di qualità, e investire in quegli apparati, invece di avvitarsi in una spirale di rimando feticista irrisolto.
c'� del lardo in Garfagnana
I "sogni, speranze eccetera (ti posso fare una lista di tre pagine, con i miei studi, erudizione e scienza)" sono una cosa, la "realtà"*, la vita conseguente alla "legge di natura", un'altra.
Liberissimo tu di vederci "Un piano divino che prevede la creazione di un uomo, messo alla prova, che fallirà, che sarà punito ad eternum finché non arrivi il redentore, dio anchesso, che si sacrifica per il perdono, eccetera eccetera. E tutto finirà tra poco. Ci saremo, probabilmente: ci sono i segni ed é scritto. Ed il fine ultimo della manifestazione di amore del creatore sarà raggiunto. I buoni in Paradiso. Ed i reprobi, all'inferno con una divintà oscura, il demonio."
, aggiungendo che questa storia ti da autorità etica. Da qui, le tensioni più alte ecceteraeccetera.
Mi va bene, cono. Idee tue. E di un sacco di altra gente degnissima. Io, e non mi ripeto, la vedo diversamente.
Vivere gestendo l'immanente: ti pare poco?
Non sai che vuol dire. Tutto li'.
La formica?
Il numero degli arti.
Ah...difficilmente una formica farebbe domande cosi intelligggggggenti.
* "realtà" : uso il termine nel signifcato usuale.
Ne parlero' diffusamente in una discussione in preparazione a proposito della materia ( e della realtà, quindi).
Nella sezione apposita. Per farmi pomodorare definitivamente.
Ultima modifica di restodelcarlino; 21-02-2025 alle 09:46
Questo lo si è capito da subito, Breakthru. Il punto non è la libertà che abbiamo di credere o di non credere in Dio, ma cercare di capire cosa valga di più nella vita fra IO e NOI. Cosa può portare uomini e donne alla felicità fra dire "me ne frego" e dire "me ne prendo cura". Non è un discorso religioso: ma esistenziale!
amate i vostri nemici