Il giornalista. Aldo Cazzullo: «Porto in tv la Bibbia, fonte di speranza»

Su La 7 in prima serata le quattro puntate de “Il grande romanzo della Bibbia” tratto dal suo bestseller . «E’ un testo sacro, la radice della nostra cultura e un capolavoro letterario»

"Mosè era balbuziente e Dio gli affida il compito di convincere il faraone. Dio molto spesso si affida a persone apparentemente deboli: Sara che è senza figli, Isacco che è cieco, Giacobbe che è zoppo, Giuditta che è una vedova, Davide che è un pastorello il più piccolo di 8 fratelli» ragiona il giornalista.
"Non voglio insegnare la Bibbia ai biblisti, io sono solo una persona che racconta delle storie. Ma dietro deve esserci un' idea, ed è che qualsiasi speranza dopo la morte non può prescindere dal Dio della Bibbia, del Primo e del Secondo Testamento. Il fatto che dica che siamo tutti fatti a immagine e somiglianza di Dio e che tutti siamo discendenti di Eva, significa che siamo tutti uguali e fratelli, e ciò è straordinario!
La Bibbia non tutti la conoscono, ma ti risveglia qualcosa dentro. Possiamo esorcizzare la morte, ma, come ha dimostrato il Covid, alla fine ci aggrappiamo a papa Francesco che prega da solo in piazza san Pietro per l’umanità (scena che faremo vedere ). Quella è l’unica speranza, che può passare solo dal Dio della Bibbia, non è la scienza che ci salverà".

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