Pagina 2 di 9 PrimaPrima 1 2 3 4 5 6 ... UltimaUltima
Risultati da 16 a 30 di 126

Discussione: Religione: storia di potere, non di verità

  1. #16
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,087
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    "Attrae"?
    Per forza dopo una settimana che ci hanno tempestato giorno e notte su tutti i canali, all'inizio a reti unificate, sulla vita morte e miracoli del pontefice che alternative c'erano?
    La guerra su Gaza?
    Il conflitto russo-ucraino?
    O le "sparate" di Trump?
    Il governo Meloni?
    O...gli omicidi in TV?

    Ha distratto le menti dalle brutture del mondo, dalla politica e dai problemi della vita.
    Ci hai letto solo quello? È stato solamente un diversivo? Milioni....miliardi di persone collegate in sintonia con Piazza San Pietro per giorni, solo per evadere dalla triste realtà che ci circonda? Nulla di più, Lady? Nulla di più profondo?
    Ti faccio ascoltare le parole di un comunista, di un non credente, di un ateo dichiarato. Domattina leggerò cosa ne pensi.



    https://www.facebook.com/share/1BFehUYcNb/
    amate i vostri nemici

  2. #17
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,200
    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Ho capito solo l’esempio del babà.
    ...
    …un nuovo improvviso impulso di abbracciare Wittgenstein 4.003
    “La maggior parte delle proposizioni e delle domande che sono state scritte su temi filosofici non sono false, ma insensate.”
    Una insensatezza che impregna prioritariamente ogni mia parola, sia ben chiaro
    verità assolute e postulati strutturalmente robusti sono cose rare, poco da forum;

    io sono partito da un'osservazione modesta: la capacità umana di astrarre uno sviluppo futuro complesso in termini di albero degli eventi, determina una complessa "economia del desiderio/sacrificio", che funziona per l'individuo, ma poi si interseca nel sociale;

    la prospettiva di una laurea in architettura - obiettivo o presupposto di un futuro appagamento - spinge la persona che senta una forte vocazione estetica o una passione per l'urbanistica a fare grande fatica per superare l'esame di analisi o statica;

    ma se l'obiettivo diventa fungibile da altri, in modo indifferenziato e illimitato, e la stessa persona si può immaginare nel cinema o nello sport, il momento dell'appagamento non può essere astratto in modo tale da creare quella tensione creativa del conseguimento in itinere;
    l'eventuale azione perde un suo legame con l'oggetto desiderato e diviene insensatamente faticosa;

    postilla psic: questo si osserva benissimo negli investimenti-feticcio, quando si lavora molto per un fine derivato e indiretto, per cui in effetti non si ama l'itinere, perché l'appagamento è troppo mediato: studio per fare un lavoro che non mi piace ma garantisce prestigio sociale e mi consente di corteggiare partner che nella mia fantasia sono necessariamente più desiderabili, o anche un determinato partner reale;

    i meccanismi che presiedono all'investimento nel sacro riguardano un sapiens che grossomodo ragiona e agisce in un contesto sociale modulato in questo modo, direi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #18
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    8,334
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ci hai letto solo quello? È stato solamente un diversivo? Milioni....miliardi di persone collegate in sintonia con Piazza San Pietro per giorni, solo per evadere dalla triste realtà che ci circonda? Nulla di più, Lady? Nulla di più profondo?
    Ti faccio ascoltare le parole di un comunista, di un non credente, di un ateo dichiarato. Domattina leggerò cosa ne pensi.



    https://www.facebook.com/share/1BFehUYcNb/
    Ho scritto forse: "solo per evadere...."?
    Il "di più " basti te a scriverlo.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  4. #19
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,200
    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Ho capito solo l’esempio del babà.
    ...
    …un nuovo improvviso impulso di abbracciare Wittgenstein 4.003
    “La maggior parte delle proposizioni e delle domande che sono state scritte su temi filosofici non sono false, ma insensate.”
    Una insensatezza che impregna prioritariamente ogni mia parola, sia ben chiaro
    verità assolute e postulati strutturalmente robusti sono cose rare, poco da forum;

    io sono partito da un'osservazione modesta: la capacità umana di astrarre uno sviluppo futuro complesso in termini di albero degli eventi, determina una complessa "economia del desiderio/sacrificio", che funziona per l'individuo, ma poi si interseca nel sociale;

    la prospettiva di una laurea in architettura - obiettivo o presupposto di un futuro appagamento - spinge la persona che senta una forte vocazione estetica o una passione per l'urbanistica a fare grande fatica per superare l'esame di analisi o statica;

    ma se l'obiettivo diventa fungibile da altri, in modo indifferenziato e illimitato, e la stessa persona si può immaginare nel cinema o nello sport, il momento dell'appagamento non può essere astratto in modo tale da creare quella tensione creativa del conseguimento in itinere;
    l'eventuale azione perde un suo legame con l'oggetto desiderato e diviene insensatamente faticosa;

    postilla psic: questo si osserva benissimo negli investimenti-feticcio, quando si lavora molto per un fine derivato e indiretto, per cui in effetti non si ama l'itinere, perché l'appagamento è troppo mediato: studio per fare un lavoro che non mi piace ma garantisce prestigio sociale e mi consente di corteggiare partner che nella mia fantasia sono necessariamente più desiderabili, o anche un determinato partner reale;

    i meccanismi che presiedono all'investimento nel sacro riguardano un sapiens che grossomodo ragiona e agisce in un contesto sociale modulato in questo modo, direi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #20
    Opinionista L'avatar di Adalberto
    Data Registrazione
    13/02/25
    Messaggi
    233
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    verità assolute e postulati strutturalmente robusti sono cose rare, poco da forum;

    io sono partito da un'osservazione modesta: la capacità umana di astrarre uno sviluppo futuro complesso in termini di albero degli eventi, determina una complessa "economia del desiderio/sacrificio", che funziona per l'individuo, ma poi si interseca nel sociale;

    la prospettiva di una laurea in architettura - obiettivo o presupposto di un futuro appagamento - spinge la persona che senta una forte vocazione estetica o una passione per l'urbanistica a fare grande fatica per superare l'esame di analisi o statica;

    ma se l'obiettivo diventa fungibile da altri, in modo indifferenziato e illimitato, e la stessa persona si può immaginare nel cinema o nello sport, il momento dell'appagamento non può essere astratto in modo tale da creare quella tensione creativa del conseguimento in itinere;
    l'eventuale azione perde un suo legame con l'oggetto desiderato e diviene insensatamente faticosa;

    postilla psic: questo si osserva benissimo negli investimenti-feticcio, quando si lavora molto per un fine derivato e indiretto, per cui in effetti non si ama l'itinere, perché l'appagamento è troppo mediato: studio per fare un lavoro che non mi piace ma garantisce prestigio sociale e mi consente di corteggiare partner che nella mia fantasia sono necessariamente più desiderabili, o anche un determinato partner reale;

    i meccanismi che presiedono all'investimento nel sacro riguardano un sapiens che grossomodo ragiona e agisce in un contesto sociale modulato in questo modo, direi.
    Con il permesso del tuo copyright, esordirei con… “non mi sono spiegato bene” con i babà totem ������.
    Ma torno subito serio, perché scherzare troppo confonde.
    la mediazione simbolica che avviene nel pensiero magico/religioso (animistico, primitivo, arcaico che dir si voglia, ma preesistente al salto cognitivo nella logica razionale in cui viviamo immersi da poche decine di secoli) ho l’impressione che sia diversa dalla mediazione che delinei con l’esempio dell’investimento-feticcio, dove la concatenazione delle motivazioni non solo mi appare come lineare, ma vede anche il soggetto piuttosto consapevole del meccanismo in essere, ovvero sa bene quanto il processo dipenda da lui stesso. Se così non fosse va dallo psicanalista per capire cosa non quadra in lui. E’ lui il soggetto responsabile.
    Passando all’altro tuo esempio, uno diventa architetto tramite la mediazione di esami e anche di autorità (superiori a lui solo nell’ambito contingente, non in assoluto).
    Alla fine ottiene solo una “abilitazione”, cambiando al massimo il proprio statuto professionale o sociale.

    In ambito sacro si ottengono “iniziazioni”, si cambia il proprio status simbolico, con ricadute anche sociali ovviamente.
    La mediazione avviene attraverso il confronto con il sacro, che – per quanto ne ho inteso nella mia inesperienza in materia essendo non credenta dai miei 15 anni- è un’esperienza umana fondamentalmente irrazionale. A livello primordiale si fonda all’emergere di emozioni di sorpresa inaspettata, di fascinazione, di mistero e anche di terrore. (con le religioni monoteistiche le narrazioni mitiche saranno rivestite di elaborazioni razionale di cui il nostro pensiero razionale è pure debitore)
    In sintesi il pensiero magico permette al soggetto di essere cose diverse, perché vive una realtà fatta di simboli, di cose che simboleggiano altro.
    Ecco che lo sciamano diventa lui stesso altro, attraverso il rito. I cacciatori si mascherano per essere loro stessi il loro animale totem, inteso come guida verso un mondo altro, per ottenere il permesso di accesso a ciò che non è loro, perché avvolto in una sacralità che li esclude, in assenza di specifiche ritualità.
    Semplificando, attraverso i riti loro chiedono il permesso per ottenere la fruibilità di qualcosa.
    Noi moderni compriamo (o rubiamo) per avere la proprietà di qualcosa.
    Visto con la nostra mentalità il pensiero magico/religioso è un sistema cognitivo che ignora (come dice RDC nell’incipit e io stesso concordo vivendo nella modernità)
    Invece, visto con gli occhi primitivi quel sistema è pur sempre un'attività cognitiva elaborata che produce sistema conoscenza primordiale e - in palese assenza di un alternativo sistema cognitivo – si può anche affermare che non erano affatto ignoranti.

    Ma non insisto su queste cose per affermare la correttezza di un pensiero (escludendo a priori il concetto di verità) bensì per capire se mi appare sensato mentre lo scrivo (primo test) e se tale può sembrare anche in chi lo legge (secondo test).
    Con la viva speranza che qualcuno, magari tu stesso mi auguro, mi dica dove fa cilecca. un grazie anticipato..
    ps forse avrei dovuto aspettare domattina per essere più lucido nell'esposizione ma una giornata lavorativa intensa mi attende, sob sob
    Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
    ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
    (Fosco Maraini)

  6. #21
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,200
    cerco di essere schematico e conciso, perché siamo sui "brevi cenni sull'universo":

    a) il sacro non è monopolio delle religioni, di qualsiasi tipo, le quali sono un interfaccia narrativo e simbolico di funzioni che si determinano anche senza religioni istituzionali; es: il principio di uguaglianza è un valore assoluto e arbitrario come quelli religiosi, altrettanto sacralizzato, sebbene con liturgie negative o molto sobrie;

    b) la religione in età moderna è un sistema mediato di emulazione della fede arcaica, poiché coesiste al sapere, come dato diffuso;

    c) alla base, ogni norma/assoluto espleta quella funzione poco apparente di organizzare il desiderio in modo da renderlo moralmente agibile, dove la materialità fornisce altri vincoli;

    d) la sacralizzazione, perciò, è un percorso che crea un corpo integrato di significanti. - regole, immagini, narrazioni, mitologia - che vengono assunti nell'identità individuale e collettiva e consentono una modulazione molto sofisticata delle azioni anche più complesse o onerose; il martire o l'eroe possono essere tali solo previo un potente apparato ideologico e mitopoietico, una sacralizzazione del valore per cui ci si immola;

    ma, a minor livello di intensità, il sistema precettizio connesso al sacro, consente l'elaborazione di un'identità desiderante agibile; un esempio:

    in un contesto di sacralizzazione del matrimonio, l'identità dell'adultero e sottoposta a un gravame che comprime quell'esperienza; in un contesto di sacralizzazione dell'amore romantico, la stessa esperienza è moralmente "autorizzata", magari come più autentica, etica in qualche modo, e si può agire anche a fronte d3lle remore residuali del contesto precedente e ordinariamente compresente;

    in questo, il sacro istituzionalizza delle solidarietà tra chi lo condivide, cioè puntella l'identità della persona come "lecita" in quel desiderio agito entro quell'insieme specificato; la persona di estrazione cattolica che ha elaborato un sacro animalista incontra una sensibilità diffusa che gli consente di organizzare un pensiero quando la sua chiesa di origine la censura per quella sovversione di valori;

    questo processo di rafforzamento identitario sotto pressione si può compiere nella percezione che molti altri "credono" allo stesso modo e creano una rete di fede/affidamento nell'affine identità altrui; tutte le comunità hanno codici sacralizzati, quanto più sono sotto pressione; persino i mafiosi, e spesso fino a sacrifici estremi, perché la perdita dell'identità che consegue all'apostasia può essere avvertita come peggiore della morte stessa.
    Ultima modifica di axeUgene; 19-05-2025 alle 21:18
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #22
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,700
    b) la religione in età moderna è un sistema mediato di emulazione della fede arcaica, poiché coesiste al sapere, come dato diffuso;
    A parte che così, cosa che riporti ogni tanto se capita l'argomento, non si capisce bene il fenomeno che si produce, quello del credere, e sembra che sia un far finta, un non vero credere. Sembra anche che non serva poi in maniera così drastica essere immersi nel sapere. Diciamo che spesso le nozioni di fisica, biologia, storia, politica, economia ecc...sono conosciute in linea generale poco, vengono capite poco, bistrattate o rigirate, adattate a credenze e rappresentazioni di come funzionerebbe il mondo (o si vorrebbe funzionasse).
    Il fenomeno del credere inoltre pare sia abbastanza complesso cognitivamente.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  8. #23
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,200
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Il fenomeno del credere inoltre pare sia abbastanza complesso cognitivamente.
    quello che ho scritto; solo che io ho studiato come funziona, tu no, e manifesti lo stesso funzionamento; cioè, rimuovi il dato fattuale che puoi osservare pur di mantenere un determinato giudizio;

    quante volte Cono ha modulato come "allegoriche" le narrazioni bibliche in cui dice di "credere" ? quando si interrogano presunti credenti sui dogmi e storie varie questa mediazione è lampante; ma lo è da sempre, visto che - solo per restare in ambito cristiano - da subito i teologi si ponevano in modo mediato;

    se tu avessi un minimo minimo di cultura, ti farei il nome di Tertulliano e immediatamente mi daresti ragione; ma sai 'na sega te di veste cose...
    è come ragiona' di sessuologia con uno che pensi che la su' fava è un muscolo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #24
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    65,087
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Ho scritto forse: "solo per evadere...."?
    Il "di più " basti te a scriverlo.
    Cito testualmente il tuo intervento:
    "Ha distratto le menti dalle brutture del mondo, dalla politica e dai problemi della vita."

    Insomma, come andare due ore al cinema, nulla più. Solo un po' di folklore. Niente di quel che sottolinea Bertinotti....
    amate i vostri nemici

  10. #25
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,700
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quello che ho scritto; solo che io ho studiato come funziona, tu no, e manifesti lo stesso funzionamento; cioè, rimuovi il dato fattuale che puoi osservare pur di mantenere un determinato giudizio;

    quante volte Cono ha modulato come "allegoriche" le narrazioni bibliche in cui dice di "credere" ? quando si interrogano presunti credenti sui dogmi e storie varie questa mediazione è lampante; ma lo è da sempre, visto che - solo per restare in ambito cristiano - da subito i teologi si ponevano in modo mediato;

    se tu avessi un minimo minimo di cultura, ti farei il nome di Tertulliano e immediatamente mi daresti ragione; ma sai 'na sega te di veste cose...
    è come ragiona' di sessuologia con uno che pensi che la su' fava è un muscolo.
    Credo quia absurdum?

    Ma Tertulliano o chi per lui, di sicuro, non credo possano competere con gli studi sulla mente relativi al perché crediamo, in senso più generale possibile, comprese per esempio le illusioni cognitive.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  11. #26
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,200
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Credo quia absurdum?

    Ma Tertulliano o chi per lui, di sicuro, non credo possano competere con gli studi sulla mente relativi al perché crediamo, in senso più generale possibile, comprese per esempio le illusioni cognitive.
    ma che c'entra ?
    mo' Tertulliano andrebbe capito, perché si rivolgeva ai colti, principalmente;
    ma se pensi a una figura narrativamente popolare come il S. Tommaso dei vangeli è ovvio che lo stesso centro di tutta la faccenda si proponeva ad un uditorio scettico, non credulone;

    fede e superstizione spesso convivono, ma sono due cose diversissime e non avere bene presente la differenza induce in errori colossali sul piano della comprensione, come scambiare un virus per un batterio.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #27
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,700
    Ribadisco quanto detto prima, le conoscenze e gli studi sui processi cognitivi possono dirimere la questione del "cervello credente".
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #28
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    23,200
    non credo possano competere con gli studi sulla mente relativi al perché crediamo, in senso più generale possibile, comprese per esempio le illusioni cognitive.
    questo appunto rileva se parliamo del contadino medievale che ha le apparizioni mariane oo vede "miracoli";
    ma il perno di tutta quella roba è che devi credere alla resurrezione, quando l'esperienza di qualsiasi adulto - un tempo 13, 15 anni - è che i morti, morti restano, dalla gallina al nonno, il babbo, qualche fratellino; un tempo si moriva come mosche;

    tutti, verso i 10 anni, ci domandiamo che c'è dopo la morte e, inevitabilmente, ricorrendo all'esperienza pensiamo che sarà qualcosa di analogo a quello che possiamo "ricordare" del prima di esser nati, ossia un pacifico nulla;
    è ovvio che per "credere" in qualsiasi cosa di diverso occorre una forzatura mediata culturalmente, che non ha nulla a che vedere con la superstizione, che invece è il tentativo di organizzare una spiegazione di ciò che si osserva come dato di fatto, ma che non si sa spiegare: la siccità = punizione divina, ecc...
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #29
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    16,700
    Non ho capito perché tiri fuori sempre la superstizione, quasi che tu rivolga e me il ribattere sul tasto come se avessi detto io chissà che.

    Il mondo non è un luogo uniforme e non tutti siamo pari a livello di condizioni e cultura.
    Pensi che da noi a qualcuno non venga in mente che qualche disgrazia la manda dio (Cono a parte e i segnali degli ultimi tempi)?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  15. #30
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
    Data Registrazione
    29/04/19
    Messaggi
    8,334
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Cito testualmente il tuo intervento:
    "Ha distratto le menti dalle brutture del mondo, dalla politica e dai problemi della vita."

    Insomma, come andare due ore al cinema, nulla più. Solo un po' di folklore. Niente di quel che sottolinea Bertinotti....
    Questa è l'interpretazione che gli dai tu.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato