Non sono bravo a gestire situazioni con troppe contraddizioni. Quindi direi qualche volta. Una così fugace che sarà durata una settimana, l’altra più lunga, ma me la sono permessa perché sapevo che avrei venduto l’azienda a breve e quindi non me ne importava più molto di tenere insieme i rapporti lavorativi, che per me sono sempre stati prioritari.
Un’ultima volta ho fatto società con la mia compagna e quindi il dipendente che avevamo magari capiva la “maretta” periodica, ma gli toccava abbozzare.
Sono importanti da valutare i ruoli professionali che hanno i due componenti della coppia, palese o clandestina che sia.
Comunque trovo che si tratti di un mix relazionale troppo complesso da gestire senza pagare un qualche prezzo. L’ideale sarebbe il caso di una piccola azienda, o un piccolo reparto, in cui i rapporti sono amicali, quindi con bassa conflittualità e massima comprensione. Ma in tal caso non scriveresti qui, suppongo…
Non ci sono consigli, solo due spunti di riflessione qualora la contraddizione diventasse invivibile.
1. Meglio difendere il rapporto primario e non attendere troppo a mollare il secondario, per evitare logoramenti.
2. Se si rendesse necessario che uno dei due interrompesse il rapporto lavorativo…attenzione, attenzione! Dovrà essere la persona più forte professionalmente a cercarsi un altro lavoro.
Se invece quest’ultima accampasse scuse del tipo “ho troppe responsabilità qui, ti aiuterò a cercare un altro impiego..” oppure “ in questo momento senza di me l’azienda perderebbe contatti importanti… conosco un’azienda che assumerà di certo” e altre palle del genere scoprirai che:
a) non ti vuole bene
b) non vale la pena frequentare gente pavida. Molla.
In bocca al lupo.