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Discussione: Pensieri sparsi sotto il cuscino

  1. #1
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Pensieri sparsi sotto il cuscino

    Ci vuole coraggio per scegliere se stessi.
    Significa allontanarsi da un posto che ci rende felici,
    nella consapevolezza che probabilmente non è il posto per noi.
    Significa prendere in mano la propria vita.
    Significa respirare a tempo con le proprie emozioni.
    E lasciarle fluire.
    Per liberare spazio a emozioni nuove.
    Significa concedersi il tempo della riflessione.
    Spesso significa anche distruggersi,
    perché è l'unico modo per potersi ricomporre
    in una nuova evoluzione di sè.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #2
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    In tale spazio-tempo verso la propria libertà e l'autorealizzazione manca l'indicazione di un fattore determinante: il denaro ! Quel che si ha è sufficiente per mantenersi, in attesa del "compimento di sé" ? Chissà quando ! E' un progetto (o desiderio velleitario) a lungo termine.

    Di solito il denaro che si ha non basta, perciò si piega la testa al volere del fato e si continua a lavorare in un'azienda non gradita o a svolgere un lavoro che non piace per "guadagnarsi da vivere", per "sopravvivere"
    Ultima modifica di doxa; 11-06-2025 alle 21:09

  3. #3
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  4. #4
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    I miei sono solo pensieri sparsi, cose che scrivo quando mi sento di dover buttare fuori qualcosa.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  5. #5
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Non temo le tempeste. Non più.
    Perché ho capito che a volte servono per ripartire da zero.
    Perché se le affronti a testa alta
    possono insegnarti ad essere una persona migliore.
    Perché ricominciare è sempre difficile,
    ma stare fermo dove non c'è più nulla per te è soltanto deleterio.
    Perché la vita è sempre pronta a regalarti nuove sfide da affrontare,
    nuove avventure da vivere.
    Perché quando l'uragano spazza via tutto, resta un foglio bianco,
    dove puoi scrivere una nuova storia.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  6. #6
    E così mi rendo conto che ad oggi non ho nulla che dia un senso alla mia vita o che mi dia la forza di svegliarmi. Anzi, a volte, vorrei non svegliarmi proprio. È da un bel po’ di tempo che la mia vita non mi piace. Diciamo che ho sempre avuto tanti motivi per dire che non mi piacesse e ho sempre lottato per fare in modo di cambiarla. Fin da bambino. Ma quando le cose andavano per il verso giusto, o duravano poco o succedeva qualcosa che "macchiava" quel momento riuscito. Ho avuto anche momenti in cui mi sono sentito di appartenere ad un posto, a delle persone, sentirmi parte di qualcosa che avevo scelto. Questa è la cosa che mi ha dato una grande felicità, davvero profonda. Ed ero sempre impegnato, perché gli impegni me li creavo e si moltiplicavano da soli. Ero interessato a tante cose e le cose erano interessate a me. Ho creduto fortemente a delle idee, e ne sentivo il peso e la bellezza della responsabilità. Poi di nuovo quel malessere è riapparso. Non sapere in che direzione guardare, farsi trascinare dalla corrente. E quella non è mai una buona idea.
    E poi ecco arrivare inesorabile la caduta. Chi sono? Cosa ho fatto sino ad adesso? Non ho costruito e realizzato nulla, (niente di quello che volevo) dov'ero quando vivevo? Ho mai avuto dei desideri miei? Che senso ho e che senso ha tutto questo? Da lì niente è più stato lo stesso. Forse anche perché nel frattempo sono invecchiato, e sono invecchiate o morte le persone intorno a me. Mi sembra di essere ancora un bambino che invece di crescere, invecchia e basta. Sto tirando le somme e il risultato non solo non è soddisfacente ma è a tratti terrificante. Un incontro recente, che ancora non so decifrare, ha puntato le luci sulle mie ombre. Forse una speranza. Forse, solo, voler continuare a vivere dopotutto.

    (spero che Dark non se la prenda se ho preso un po' di posto sotto il suo cuscino, ma non sapevo dove mettere questi miei pensieri)
    "Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"

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