Il sole era ancora incerto su quale lato del cielo schierarsi quando Frate Zelo da Fanatìa, detto l’Inesorato (Maestro e Giudice, nonché copista emerito) uscì dalla porticina secondaria del convento tra i monti dell'empolese.
Aveva appena terminato le sue abluzioni dell’anima, consistenti lettura ad alta voce dell'ultima intervista di Galimberti e una sobria colazione a base di pescetti di liquerizia e maionese battuta recitando Recalcati a mo' di rosario.
La bocca gli sapeva di trasgressione redenta.
Gli occhi? Due carboni ardenti inquisitori.
Il cuore? Gonfio di una misericordia velenosa.
Scese con passo risoluto verso il villaggio di Discuterepuntoit.
Incontrò per primo Ale, che si allenava sulle salite del Colle Martirio in sella alla sua bici da 3.000 euro, sudato, muscoloso nella tutina attillata da "Lago dei cigni" e con lo sguardo libero come solo quelli del Nord-Est sanno essere.
"Figlio del quadricipite e del carboidrato, ascolta il tuo giudice e redentore! Troppo ti abbandoni alle danze e alle pedalate, mentre il tuo spirito si dimena nella perdizione dell’endurance mondano. Ti ordino dunque: smonta! Lascia la bicicletta ai porci e i tuoi scarpini alle vedove. Da domani andrai scalzo, danzando per penitenza i Proverbi su ogni sagrato d’Italia. Ogni volta che sorriderai, un brano di Siracide. Se ridi: due. Se ti muovi con grazia, flagellati con il deragliatore shimano."
Ale sussultò, poi si asciugò il sudore con la dignità. Guardò verso l’alto e mormorò:
«Ma non potevo semplicemente fare un fioretto....tipo, solo mezza ombra all'ape?"
Ma il Monaco già procedeva.
Sulla panchina accanto al vecchio pozzo, Reginad’Autunno stava leggendo : "Bellezze nascoste di Bisceglie" sorseggiando thé ai fichi e lavanda. Una pennellata lieve d’umanità. Il Monaco si fermò e sibilò.
"Tu, decorosa effige del sentimentalismo femmineo, sei in preda alla vanità della parola dolce, dell'acquerello e di una bella borsa estiva colorata. È tempo di morire… alla tua volontà! Abbandona il calore del focolare, rinnega le minestre pugliesi, sorelle, nipoti e parenti tutti. Ti è assegnato un nuovo cammino: sarai oblata tra le Orsoline Silenziatrici, convento sui monti della Basilicata.
Ricamerai col filo spinato versetti apocrifi e, ogni sabato, dovrai rilegare la Summa Theologiae a mani nude.
L’arte è finzione, la poesia è peccato, la famiglia… è idolo.
Taglia i tuoi capelli con lo scalpello e prendi nome: Suor Rassegnata del Cuore Chiuso."
Lei non pianse. Posò il libro e rispose con voce vellutata:
"L’importante è che il convento abbia glicini"
Il Monaco non udì: aveva già avvistato Bumble.
Lo trovò a lucidare i suoi soldatini napoleonici in giardino, mentre chiacchierava con tre donne diverse su tre diverse app di messaggistica. Sorriso seduttore, sguardo da Cielo d'Alcamo, camicia aperta sul petto maschio e villoso, con una pesante catena d'oro, come una poesia palermitana.
"O fuoco di Sodoma travestito da galanteria! Sciupafemmine da sacrestia, è tempo che il tuo spirito venga bruciato sul rogo dell'autopurificazione. Smetti le tue conversazioni affabili e i tuoi doppi sensi cavallereschi. Da domani, sarai silenzioso!
Voto di mutismo totale. Comunicherai solo tramite codici Morse battuti sul legno di una croce di faggio.
E i tuoi soldatini? Fusi in reliquiari. Il tuo nuovo passatempo sarà la catalogazione dei santi martiri annegati in Passito di Pantelleria.
Vade retro, Bumble!"
Bumble si toccò il petto, poi sospirò: "Ma pensavo bastasse avere fede in Santa Rosalia e Santa Lucia"-
Una sirena dal porto grande, lo chiamo' a gran voce, nello stridio dei gabbiani -" Scusasse, reverendissimo, ma il supertanker mi chiama. Sa, é caffé...per... " Chi-sa-Lei "
Sulla panca di pietra che dava verso il tramonto, Kanyu sedeva in silenzio. Accanto a lui, un taccuino chiuso, una penna, e una rosa appassita poggiata sopra. Non scriveva. Guardava lontano, dove il cielo si faceva viola.
Il Monaco, passando, rallentò. Fiutò quella calma come un segugio fiuta il dubbio. Si avvicinò.
"E tu… sei quello che pensa. Che non urla, che non recita. Il malinconico composto. Il riflessivo silenzioso. Una trappola peggiore degli altri. Dimmi, figlio di Verona, cosa cerchi in quel cielo? Risposte? Speranza? Per caso… senso?"
Kanyu voltò il capo con lentezza. Il suo sguardo era limpido e senza sfida.
"Cerco solo di capire come si vive senza diventare duri. Come restare fedeli a ciò che si è, anche quando fa male. E se c'è un posto, o qualcuno, dove l'amore non è una debolezza."
Il Monaco arricciò il naso, come se quell’onestà lo infastidisse più della bestemmia.
"Domandi, rifletti, dubiti... e intanto Satana ti accarezza il mento. Il tuo romanticismo è veleno travestito da virtù.
È debolezza con la sciarpa. Basta!
Da oggi rinnegherai le emozioni. Niente più tramonti, niente più lettere scritte e mai spedite. Basta domande notturne, basta gentilezze.
È ora che il tuo pensiero venga incanalato. D'ora in poi, ogni dubbio sarà sostituito da un aforisma precompilato.
Ti consegno un rosario digitale che emette frasi tipo: "Dio sa", "Non domandare", "Chi sei tu per giudicare?".
Indurirai il cuore con tisana di alloro concentrata e ti eserciterai a rispondere “non mi interessa” almeno dieci volte al giorno. Brucerai i ricordi, e dormendo penserai solo a regolamenti condominiali. La tua nuova vita sarà la seguente: moderatamente felice, priva di poesia e approvata dal vescovo."
Kanyu lo ascoltò senza muoversi. Poi disse, con voce piana:
"Monaco Giudice,… io ho già sofferto. Ma non ho mai voluto odiare per proteggermi. Se devo perdere l’anima per piacere a qualcuno… non mi interessa nemmeno il paradiso."
Il Monaco ebbe un fremito. Gli si piegò il sopracciglio, muto, si voltò e se ne andò : l'anima sincera lo disturbava più dell’eresia.
Dietro una tenda di glicine, LadyPojana aveva già capito tutto. Sorseggiava un caffé appena fatto, occhi fissi sul Monaco, come a dire: "Avanti, prova". Lui si avvicinò, armato di sentenze.
"Tu, donna di logica e senso pratico, sei forse il peggiore dei nemici. Tu che distingui il male dal peggio con lucidità, confondi gli animi dei deboli. Smettila! Da domani, diventerai visionaria irrazionale. Parlerai solo in metafore, e cucinerai a caso con ingredienti simbolici. Fai spazio al caos! L’equilibrio è idolatria! Scrivi sui muri le previsioni del tempo e grida ogni giorno: "Nulla è reale!"
LadyPojana gli sorrise:
"Ti ringrazio, monaco Giudice saggio e misericordioso(non seppe trattenere un sorriso ironico)... Era ora che qualcuno mi desse il permesso di impazzire serenamente.Non manchero' "
All’improvviso, il cielo si rabbuiò. Una voce senza corpo sussurrò:
"Zelo da Fanatìa", tu che, vestito da maestrogiudice (e copista), condanni, chi ti ha detto che sei giusto?
Chi ti ha nominato pastore degli spiriti liberi?
Ricorda: ogni imposizione è una bestemmia mascherata da zelo.
E ogni zelo è spesso solo paura."
Il Monaco, per un istante, tremò.
Poi si rincamminò verso il convento, borbottando:
"Maledetta Moderatrice. Sempre a rovinare le conversioni."