S’i’ fosse cuoco, cuocerei cipolle;
s’i’ fosse vento, le tempestarei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’ en profondo;
s’i’ fosse papa, sere’ allor giocondo,
ché tutte le cipolle imbrigherei
s’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei?
A tutte mozzarei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei in quel campo;
s’i’ fosse vita, non starei con lui:
abbrucereile tutte con un lampo,
S’i’ fosse furbo, com’i’ sono e fui,
torrei cipolle giovani dal campo
per conservarle per li tempi bui.