La paura della morte è radicata nell’inconscio umano, dove l’istinto di sopravvivenza domina ogni pensiero. La coscienza della propria finitezza genera angoscia, un terrore primordiale che la psiche tenta di reprimere o eludere. Quindi sì, si può dire che l’uomo è “fatto male” nella misura in cui è diviso tra la spinta alla vita e la consapevolezza dell’annientamento inevitabile. Questo conflitto può impedire di vivere pienamente il presente, perché la mente si aggrappa al tempo che fugge. Ma forse la soluzione è abbracciare la tensione, riconoscere la dialettica vita/morte senza lasciarsi paralizzare. "Wo Es war, soll Ich werden" – "Dove era l’Es, io devo venire": ovvero, solo portando alla luce ciò che temiamo potremo goderci veramente il vivere.Originariamente Scritto da Kanyu
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