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Discussione: Una sacra reliquia: Il torsolo della mela di Eva

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  1. #7
    Il silenzio che avvolgeva il monastero fu spezzato da un suono anacronistico: il fruscio ritmico di ruote da ciclobalneazione su sterrato e la voce squillante di Ale, in salita. Eccolo sbucare dal sentiero abbarbicato sul crinale.
    Indossava una tutina tecnica decorata con motivi trentini-slavi, gocciolante di sale e sudore. Sul telaio della bici, una borsa isotermica e una sacca piena d’alghe."Tranquilli, è solo allenamento! Quota-mare-quota, ventiquattro chilometri, danza e nuoto a ogni sosta. Protocollo olimpico-slavo-dionisiaco pre-ape e tour geriatrico."
    Ale poggiò la bici accanto alla cappella e si asciugò il sudore con una foglia d’olivo.

    Dietro di lui, aggrappata alla parte posteriore della sella come una polena su un galeone, c’era Dark. Elegante nonostante la corsa e l’andatura traballante, si reggeva con una mano sulla spalla del ciclista e con l’altra impugnava la microcamera.
    Indossava, come da copione, il nero integrale, Mantide irreligiosa ricamato in verde sulla schiena, capelli rosso fuoco raccolti in una treccia che garriva come un gran pavese (ogni riferimento ai pavesini é, tristemente, voluto).
    Scese dalla bici con disinvoltura, puntò l’obiettivo e attivò la registrazione."Live da Empoli, monastero dimenticato. Una reliquia presunta. Un monaco furente. Un gruppo eterogeneo di pensanti. E io. La voce di Cremona, per voi "

    Il monaco sgranò gli occhi. "Ancora carne in movimento! Ancora spettacolo! Addirittura la figlia dei fiori di cactus ! La più pericolosa!"
    "Corretto," rispose Dark, attivando il microfono direzionale. "1-2-3 prova...siete a distanza di coltello....vai ! Continuate pure."

    Dal lato ombroso del monastero, emerse Vega. Vestita sobriamente, zaino scientifico, taccuino da campo e lo sguardo di chi ha sezionato più mitocondri che sogni.
    Dietro di lei, con passo composto e sguardo vigile, avanzava Breakthru, in tailleur grigio grafite, codice civile nella borsa e sarcasmo nella tasca interna.

    Vega fu la prima a parlare, senza preamboli:
    "Quello non è un reperto. È materiale organico fossilizzato, in condizioni di conservazione francamente discutibili. Un esemplare privo di valore genetico o informativo."
    Il monaco trasalì. " Mi fai piangere! Bestemmia biologica! È il torsolo della Prima Mela! Non quella di Branduardi, quella della caduta, del peccato! La prova per tutti gli scettici eretici!"

    Breakthru alzò un sopracciglio:
    "Maestrogiudice, se è prova, allora va registrata come corpo del reato. Da chi è stata raccolta? Quando? È stata redatta una catena di custodia? L’ha autenticato un notaio divino? E poi, anche se fosse autentico, questo oggetto sarebbe prova solo di un racconto, non del crimine in sé. Lei non ha una confessione giurata di Eva, né un verbale notarile."

    Kingkong intervenne con compostezza:
    "Tecnicamente è una reliquia fluida: significato e forma si sono separati nel tempo. Ciò che resta è un involucro ideologico con pelle di frutto. Ne potrebbero aver parlato i Veda ed i poeti persiani"
    Kurono annuì: "Come certi proverbi giapponesi. Suonano antichi, ma nessuno li ha mai detti davvero."

    Vega girò attorno alla teca.
    "Il problema non è il torsolo. È ciò che ci si vuole vedere. Un residuo diventa minaccia solo se lo si santifica."
    Breakthru, secca (ancor più del torsolo): "E in uno stato laico, le reliquie non fanno giurisprudenza. Al massimo folklore."

    Fu in quel momento che sbucò Bauxite, trafelata, profumo d’arancio, sandali consunti e una voce da epilogo in cerca di prologo, con un rotolo di pergamena nella cintura e una strana luce negli occhi.
    "Avete visto Calaf? Principe mezzetinte, sguardo obliquo, mente come labirinto?"
    KuronoTuriga si inchinò lievemente. "Non so...qui c'é solo un torsolo."
    "Un torsolo?" fece lei, avvicinandosi come ipnotizzata. "È questo il suo ultimo indizio? Un frutto mangiato da altri e lasciato a marcire? Ah, Calaf…"

    "Un torsolo millenario," rispose KuronoTuriga, senza distogliere lo sguardo."e, forse, con dentro un verme mummificato e punito anche lui, come complice"
    "O una messa in scena paleomitologica con venature patriarcali," precisò Breakthru.
    "O solo materia organica degenerata. A vista, direi mal conservata," tagliò corto Vega.
    "Ma gli aspetti estetico-storico-polveroso della teca ricordano i preraffaelliti dionisiaci, non vi pare? "intervenne doxa

    Il monaco li osservava come se osservasse un Pride di eretici. Poi esplose:
    "Ora basta! Questo è un sacrilegio popolare! Un’orgia di visioni! Un’Olimpiade del relativismo modernista dissacratorio!
    Un ciclista danzante! Una figlia dei fiori in nero che filma il sacrilegio! Un giapponese che alleva gatti da caccia! Questo non è dibattito: è Babele! È post-umano! È... Sodoma e Gomorra...addirittura a Empoli!!"

    Kurono si inchinò leggermente:
    "Grazie. Apprezzo l’osservazione geografica."
    Ale ridacchiò, continuando lo stretching e controllando i 26 strumenti di controllo di performance.
    "Profanazione!" tuonò il monaco. "Il corpo si mortifica, non si celebra con esercizi ciclobalneatori e danze! E i gatti non si allevano per cacciare, ma per ricordarci il peccato della domesticazione!"
    "Strano," replicò Vega, "perché nei testi sacri di cui lei si fida, i gatti non compaiono mai. Coincidenza? O censura interspecifica?"

    Dark si avvicinò al monaco, la lente della camera puntata sul suo volto ormai paonazzo.
    "Maestrogiudice, lei sostiene che questo torsolo sia la prova della corruzione femminile. Ma se lo è, perché è nascosto da secoli? E perché nessuna donna lo ha rivendicato?"
    "Perché è vergogna! Perché la donna non chiede giustizia: teme la Verità!"
    Breakthru lo trafisse con lo sguardo: "La verità non ha paura, padre. Solo i dogmi la temono."

    Doxa annotava tutto, come se stesse preparando un saggio sulla fenomenologia del confronto. Kingkong continuava a fotografare sussurrando:
    "Questo è arte. Non il torsolo: loro. Il contrasto, la frizione. È sublime. Meglio dei mosaici di Cordoba o Granada "
    Bauxite, assorta, si avvicinò al torsolo e mormorò:
    "E se Calaf fosse proprio qui, in ogni domanda che nessuno osa più fare?"

    Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
    Il monaco si voltò, indignato e se ne ando', dopo aver recuperato, stretta al seno, la reliquia.
    Dark lo seguì con l'obiettivo: "Signore e signori, avete assistito a un miracolo mediatico: religione, arte, sport e poetica del disorientamento. Tutto in un monastero. In prima fila."

    Il video, caricato poche ore dopo, superò i centomila clic.


    E il "Torsolo della mela di Eva", con annesso "primo verme peccatore"?
    vassapé
    Ultima modifica di restodelcarlino; 29-06-2025 alle 20:17

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