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Discussione: Il Calendario dei Santi

  1. #1966
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    Auguri a tutti i Patrizio e a tutte le Patrizia del forum!
    Anche agli irlandesi

    San Patrizio Vescovo

    Festa: 17 marzo - Memoria Facoltativa

    Britannia (Inghilterra), 385 ca – Down (Ulster), 461


    «Arrivato in Irlanda, ogni giorno portavo al pascolo il bestiame, e pregavo spesso nella giornata; fu allora che l’amore e il timore di Dio invasero sempre più il mio cuore, la mia fede crebbe e il mio spirito era portato a far circa cento preghiere al giorno e quasi altrettanto durante la notte, perché allora il mio spirito era pieno di ardore». Patrizio nasce verso il 385 in Britannia da una famiglia cristiana. Verso i 16 anni viene rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimane prigioniero per 6 anni durante i quali approfondisce la sua vita di fede secondo il brano della Confessione che abbiamo letto all’inizio. Fuggito dalla schiavitù, ritorna in patria. Trascorre qualche tempo con i genitori, poi si prepara per diventare diacono e prete. In questi anni raggiunge probabilmente il continente e fa delle esperienze monastiche in Francia. Ha ormai 40 anni e sente forse la nostalgia di ritornare nell’isola verde. Qui c’è bisogno di evangelizzatori e qualcuno fa il suo nome come vescovo missionario. Egli si prepara, ma la famiglia è restia a lasciarlo partire, mentre degli oppositori gli rimproverano una scarsa preparazione. Nel 432, tuttavia, egli è di nuovo sull’isola. Accompagnato da una scorta, predica, battezza, conferma, celebra l’Eucarestia, ordina presbiteri, consacra monaci e vergini. Il successo missionario è grande, ma non mancano gli assalti di nemici e predoni, e neppure le malignità dei cristiani. Patrizio scrive allora la Confessione per respingere le accuse e celebrare l’amore di Dio che l’ha protetto e guidato nei suoi viaggi così pericolosi. Muore verso il 461. È il patrono dell’Irlanda e degli irlandesi nel mondo.



    Patronato: Irlanda

    Etimologia: Patrizio = di nobile discendenza, dal latino
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  2. #1967
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    Auguri a tutti i Giuseppe e a tutti i papà del forum!

    San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria

    Festa: 19 marzo - Solennità



    Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile via dei sogni. Come l'antico Giuseppe, è l'uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall'Egitto, rifacendo il cammino dell'Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano.

    Patronato: Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali, Poveri, Esuli, Afflitti

    Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico

    Emblema: Giglio

    Martirologio Romano: Solennità di san Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia.
    amate i vostri nemici

  3. #1968
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    Santa Bernardette Soubirous Vergine

    Festa: 16 aprile

    Lourdes, 7 gennaio 1844 - Nevers, 16 aprile 1879


    Quando, l'11 febbraio del 1858, la Vergine apparve per la prima volta a Bernadette presso la rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, questa aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844. A lei, povera e analfabeta, ma dedita con il cuore al Rosario, appare più volte la «Signora». Nell'apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: «Io sono l'Immacolata Concezione». Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Bernadette non poteva saperlo. La lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous decide di rifugiarsi dalla fama a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio, all'età di 35 anni, Bernadette si spegne il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua.

    Patronato: Pastori

    Etimologia: Bernardette = ardita come orso, dal tedesco

    Emblema: Giglio
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  4. #1969
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    Auguri a tutti i GIORGIO e a tutte le GIORGIA del forum e a tutti gli inglesi!

    San Giorgio Martire di Lydda

    Festa: 23 aprile - Memoria Facoltativa

    >>> Visualizza la Scheda Completa

    Cappadocia, III sec. - † Lod, Israele, 303 circa


    Giorgio, il cui sepolcro è a Lod presso Tel Aviv in Israele, venne onorato, almeno dal IV secolo, come martire di Cristo. La tradizione popolare, secondo una leggenda tardiva, lo raffigura come un cavaliere che affronta un drago, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno. Pochi Santi possono vantare un culto così diffuso e tanta venerazione popolare: lo testimoniano le innumerevoli chiese a lui dedicate e i tanti paesi e regioni del mondo di cui è patrono. La sua memoria è celebrata il 23 aprile nei riti romano, ambrosiano, siro e bizantino.

    Patronato: Arcieri, Cavalieri, Soldati, Scout, Esploratori/Guide AGESCI

    Etimologia: Giorgio = che lavora la terra, dal greco

    Emblema: Drago, Palma, Stendardo
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  5. #1970
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    Buon onomastico a tutti i MARCO del forum e a tutti i veneziani

    San Marco Evangelista

    Festa: 25 aprile - Festa

    I sec.


    Ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sè nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove avrebbe scritto il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l'apostolo Paolo, che incontrò nel 44, quando Paolo e Barnaba portarono a Gerusalemme la colletta della comunità di Antiochia. Al ritorno, Barnaba portò con sè il giovane nipote Marco, che più tardi si troverà al fianco di san Paolo a Roma. Nel 66 san Paolo ci dà l'ultima informazione su Marco, scrivendo dalla prigione romana a Timoteo: «Porta con te Marco. Posso bene aver bisogno dei suoi servizi». L'evangelista probabilmente morì nel 68, di morte naturale, secondo una relazione, o secondo un'altra come martire, ad Alessandria d'Egitto. Gli Atti di Marco (IV secolo) riferiscono che il 24 aprile venne trascinato dai pagani per le vie di Alessandria legato con funi al collo. Gettato in carcere, il giorno dopo subì lo stesso atroce tormento e soccombette. Il suo corpo, dato alle fiamme, venne sottratto alla distruzione dai fedeli. Secondo una leggenda due mercanti veneziani avrebbero portato il corpo nell'828 nella città di Venezia.

    Patronato: Segretarie

    Etimologia: Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino

    Emblema: Leone
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  6. #1971
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    Qualcuna di voi si chiama GIANNA? Auguri di buon onomastico!

    Santa Gianna Beretta Molla Madre di famiglia

    Festa: 28 aprile

    Magenta, Milano, 4 ottobre 1922 - 28 aprile 1962


    Limpida e graziosa. Così appare la dottoressa Gianna Beretta all'ingegnere Pietro Molla nei primi incontri. Si conoscono nel 1954 e si sposano a Magenta il 24 settembre 1955. Gianna, la penultima degli otto figli sopravvissuti della famiglia Beretta, nata a Magenta, è medico chirurgo nel 1949 e specialista in pediatria nel 1952. Continua però a curare tutti, specialmente chi è vecchio e solo. «Chi tocca il corpo di un paziente - diceva - tocca il corpo di Cristo». Gianna ama lo sport (sci) e la musica; dipinge, porta a teatro e ai concerti il marito, grande dirigente industriale sempre occupato. Vivono a Ponte Nuovo di Magenta, e lei arricchisce di novità gioiose anche la vita della locale Azione cattolica femminile. Nascono i figli: Pierluigi nel 1956, Maria Rita (Mariolina) nel 1957, Laura nel 1959. Settembre 1961, quarta gravidanza, ed ecco la scoperta di un fibroma all'utero, con la prospettiva di rinuncia alla maternità per non morire. Mettendo al primo posto il diritto alla vita, Gianna decide di far nascere Gianna Emanuela. La mamma morirà il 28 aprile 1962. San Giovanni Paolo II beatificò Gianna Beretta Molla il 24 aprile 1994 ed infine la canonizzò il 16 maggio 2004.

    Etimologia: Gianna = accorciativo di Giovanna; Gian- o Giam- nei nomi composti

    Martirologio Romano: A Magenta in Lombardia, santa Giovanna Beretta Molla, madre di famiglia, che, portando un figlio in grembo, morì anteponendo amorevolmente la libertà e la salute del nascituro alla propria stessa vita.
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  7. #1972
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    Celebriamo oggi una grandissima Santa! Auguri a tutte le ragazze che portano il suo nome e a tutti i senesi....

    Santa Caterina da Siena Vergine e dottore della Chiesa, patrona d'Italia

    Festa: 29 aprile - Festa

    Siena, 25 marzo 1347 - Roma, 29 aprile 1380


    «Niuno Stato si può conservare nella legge civile in stato di grazia senza la santa giustizia»: queste alcune delle parole che hanno reso questa santa, patrona d'Italia, celebre. Nata nel 1347 Caterina non va a scuola, non ha maestri. I suoi avviano discorsi di maritaggio quando lei è sui 12 anni. E lei dice di no, sempre. E la spunta. Del resto chiede solo una stanzetta che sarà la sua "cella" di terziaria domenicana (o Mantellata, per l'abito bianco e il mantello nero). La stanzetta si fa cenacolo di artisti e di dotti, di religiosi, di processionisti, tutti più istruiti di lei. Li chiameranno "Caterinati". Lei impara a leggere e a scrivere, ma la maggior parte dei suoi messaggi è dettata. Con essi lei parla a papi e re, a donne di casa e a regine, e pure ai detenuti. Va ad Avignone, ambasciatrice dei fiorentini per una non riuscita missione di pace presso papa Gregorio XI. Ma dà al Pontefice la spinta per il ritorno a Roma, nel 1377. Deve poi recarsi a Roma, chiamata da papa Urbano VI dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo scisma di Occidente. Ma qui si ammala e muore, a soli 33 anni. Sarà canonizzata nel 1461 dal papa senese Pio II. Nel 1939 Pio XII la dichiarerà patrona d'Italia con Francesco d'Assisi.

    Patronato: Italia, Europa (Giovanni Paolo II, 1/10/99)

    Etimologia: Caterina = donna pura, dal greco

    Emblema: Anello, Giglio

    Martirologio Romano: Festa di Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, che, preso l’abito delle Suore della Penitenza di San Domenico, si sforzò di conoscere Dio in se stessa e se stessa in Dio e di rendersi conforme a Cristo crocifisso; lottò con forza e senza sosta per la pace, per il ritorno del Romano Pontefice nell’Urbe e per il ripristino dell’unità della Chiesa, lasciando pure celebri scritti della sua straordinaria dottrina spirituale.
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  8. #1973
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    Auguri a tutte le MARIA del forum! Grande festa, oggi.

    Beata Vergine Maria di Fatima

    Festa: 13 maggio - Memoria Facoltativa



    Il 13 maggio si celebrano le apparizioni della Vergine Maria a Fatima, in Portogallo nel 1917. A tre pastorelli, Lucia de Jesus, Francesco e Giacinta Marto, apparve per sei volte la Madonna: lasciò loro un messaggio per tutta l’umanità, centrato soprattutto sulla penitenza e sulla devozione al suo Cuore Immacolato. Il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiarò degne di fede le visioni dei tre bambini, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima. Sul luogo delle apparizioni è sorto un santuario, che comprende la Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, dove sono venerati i resti mortali dei tre veggenti.
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  9. #1974
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    Qualcuno di voi si chiama Mattia? Auguri!

    San Mattia Apostolo

    Festa: 14 maggio - Festa

    I sec.


    Di Mattia si parla nel primo capitolo degli Atti degli apostoli, quando viene chiamato a ricomporre il numero di dodici, sostituendo Giuda Iscariota. Viene scelto con un sorteggio, attraverso il quale la preferenze divina cade su di lui e non sull'altro candidato - tra quelli che erano stati discepoli di Cristo sin dal Battesimo sul Giordano -, Giuseppe, detto Barsabba. Dopo Pentecoste, Mattia inizia a predicare, ma non si hanno più notizie su di lui. La tradizione ha tramandato l'immagine di un uomo anziano con in mano un'alabarda, simbolo del suo martirio. Ma non c'è evidenza storica di morte violenta. Così come non è certo che sia morto a Gerusalemme e che le reliquie siano state poi portate da sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino, a Treviri, dove sono venerate.

    Etimologia: Mattia = uomo di Dio, dall'ebraico

    Martirologio Romano: Festa di san Mattia, apostolo, che seguì il Signore Gesù dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui Cristo fu assunto in cielo; per questo, dopo l’Ascensione del Signore, fu chiamato dagli Apostoli al posto di Giuda il traditore, perché, associato fra i Dodici, divenisse anche lui testimone della Resurrezione
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  10. #1975
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    Rita! Oggi è la festa di Santa Rita da Cascia, amici ed amiche. Auguri a tutte quelle che portano il suo nome

    Santa Rita da Cascia Vedova e religiosa

    Festa: 22 maggio - Memoria Facoltativa

    Roccaporena, presso Cascia, Perugia, 1381 circa - Cascia, Perugia, 22 maggio 1447/1457


    Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo.

    Patronato: Donne maritate infelicemente, Casi disperati

    Etimologia: Rita = accorc. di Margherita
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  11. #1976
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    Rita! Oggi è la festa di Santa Rita da Cascia, amici ed amiche. Auguri a tutte quelle che portano il suo nome

    Santa Rita da Cascia Vedova e religiosa

    Festa: 22 maggio - Memoria Facoltativa

    Roccaporena, presso Cascia, Perugia, 1381 circa - Cascia, Perugia, 22 maggio 1447/1457


    Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo.

    Patronato: Donne maritate infelicemente, Casi disperati

    Etimologia: Rita = accorc. di Margherita
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  12. #1977
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    Chissà quanti FILIPPO ci sono sul forum....a tutti quanti buon onomastico!!!

    San Filippo Neri Sacerdote

    Festa: 26 maggio - Memoria

    Firenze, 21 luglio 1515 - Roma, 26 maggio 1595


    Figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia. Ricevette una buona istruzione e poi fece pratica dell'attività di suo padre; ma aveva subito l'influenza dei domenicani di san Marco, dove Savonarola era stato frate non molto tempo prima, e dei benedettini di Montecassino, e all'età di diciott'anni abbandonò gli affari e andò a Roma. Là visse come laico per diciassette anni e inizialmente si guadagnò da vivere facendo il precettore, scrisse poesie e studiò filosofia e teologia. A quel tempo la città era in uno stato di grande corruzione, e nel 1538 Filippo Neri cominciò a lavorare fra i giovani della città e fondò una confraternita di laici che si incontravano per adorare Dio e per dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti, e che gradualmente diedero vita al grande ospizio della Trinità. Filippo passava molto tempo in preghiera, specialmente di notte e nella catacomba di san Sebastiano, dove nel 1544 sperimentò un'estasi di amore divino che si crede abbia lasciato un effetto fisico permanente sul suo cuore. Nel 1551 Filippo Neri fu ordinato prete e andò a vivere nel convitto ecclesiastico di san Girolamo, dove presto si fece un nome come confessore; gli fu attribuito il dono di saper leggere nei cuori. Ma la sua occupazione principale era ancora il lavoro tra i giovani. San Filippo era assistito da altri giovani chierici, e nel 1575 li aveva organizzati nella Congregazione dell'Oratorio; per la sua società (i cui membri non emettono i voti che vincolano gli ordini religiosi e le congregazioni), costruì una nuova chiesa, la Chiesa Nuova, a santa Maria "in Vallicella". Diventò famoso in tutta la città e la sua influenza sui romani del tempo, a qualunque ceto appartenessero, fu incalcolabile.

    Patronato: Giovani

    Etimologia: Filippo = che ama i cavalli, dal greco
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  13. #1978
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    Auguri a tutti gli Antonio del forum!

    Sant' Antonio di Padova Sacerdote e dottore della Chiesa

    Festa: 13 giugno - Memoria

    Lisbona, Portogallo, 1195 circa - Padova, 13 giugno 1231


    Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell'eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell'Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentrionale proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella. (Avvenire)



    Patronato: Affamati, oggetti smarriti, Poveri

    Etimologia: Antonio = nato prima, o che fa fronte ai suoi avversari, dal greco

    Emblema: Giglio, Pesce
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  14. #1979
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    Auguri a tutti i Giovanni del forum, a tutti i Battista, a tutti i Giambattista e a tutti i fiorentini!

    Natività di San Giovanni Battista Precursore del Signore

    Festa: 24 giugno - Solennità

    Ain Karem, Giudea – † Macheronte? Transgiordania, I secolo


    Giovanni Battista è l'unico santo, oltre la Madre del Signore, del quale si celebra con la nascita al cielo anche la nascita secondo la carne. Fu il più grande fra i profeti perché poté additare l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. La sua vocazione profetica fin dal grembo materno è circondata di eventi straordinari, pieni di gioia messianica, che preparano la nascita di Gesù. Giovanni è il Precursore del Cristo con la parole con la vita. Il battesimo di penitenza che accompagna l'annunzio degli ultimi tempi è figura del Battesimo secondo lo Spirito. La data della festa, tre mesi dopo l'annunciazione e sei prima del Natale, risponde alle indicazioni di Luca.

    Patronato: Monaci

    Emblema: Agnello, ascia

    Martirologio Romano: Solennità della Natività di san Giovanni Battista, precursore del Signore: già nel grembo della madre, ricolma di Spirito Santo, esultò di gioia alla venuta dell’umana salvezza; la sua stessa nascita fu profezia di Cristo Signore; in lui tanta grazia rifulse, che il Signore stesso disse a suo riguardo che nessuno dei nati da donna era più grande di Giovanni Battista.
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  15. #1980
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    Auguri a tutti i Tommaso!

    San Tommaso Apostolo

    Festa: 3 luglio - Festa

    Palestina - India meridionale (?), I sec.


    Il suo nome, in aramaico, significa “gemello”. Ci sono ignoti luogo di nascita e mestiere. Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 11, ci fa sentire subito la sua voce, non proprio entusiasta. Gesù ha lasciato la Giudea, diventata pericolosa: ma all’improvviso decide di ritornarci, andando a Betania, dove è morto il suo amico Lazzaro. I discepoli trovano che è rischioso, ma Gesù ha deciso: si va. E qui si fa sentire la voce di Tommaso, obbediente e pessimistica: "Andiamo anche noi a morire con lui". E’ sicuro che la cosa finirà male; tuttavia non abbandona Gesù: preferisce condividere la sua disgrazia, anche brontolando.
    Facciamo torto a Tommaso ricordando solo il suo momento famoso di incredulità dopo la risurrezione. Lui è ben altro che un seguace tiepido. Ma credere non gli è facile, e non vuol fingere che lo sia. Dice le sue difficoltà, si mostra com’è, ci somiglia, ci aiuta. Eccolo all’ultima Cena (Giovanni 14), stavolta come interrogante un po’ disorientato. Gesù sta per andare al Getsemani e dice che va a preparare per tutti un posto nella casa del Padre, soggiungendo: "E del luogo dove io vado voi conoscete la via". Obietta subito Tommaso, candido e confuso: "Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via?". Scolaro un po’ duro di testa, ma sempre schietto, quando non capisce una cosa lo dice. E Gesù riassume per lui tutto l’insegnamento: "Io sono la via, la verità e la vita". Ora arriviamo alla sua uscita più clamorosa, che gli resterà appiccicata per sempre, e troppo severamente. Giovanni, capitolo 20: Gesù è risorto; è apparso ai discepoli, tra i quali non c’era Tommaso. E lui, sentendo parlare di risurrezione “solo da loro”, esige di toccare con mano. E’ a loro che parla, non a Gesù. E Gesù viene, otto giorni dopo, lo invita a “controllare”... Ed ecco che Tommaso, il pignolo, vola fulmineo ed entusiasta alla conclusione, chiamando Gesù: “Mio Signore e mio Dio!”, come nessuno finora aveva mai fatto. E quasi gli suggerisce quella promessa per tutti, in tutti i tempi: "Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno".
    Tommaso è ancora citato da Giovanni al capitolo 21 durante l’apparizione di Gesù al lago di Tiberiade. Gli Atti (capitolo 1) lo nominano dopo l’Ascensione. Poi più nulla: ignoriamo quando e dove sia morto. Alcuni testi attribuiti a lui (anche un “Vangelo”) non sono ritenuti attendibili. A metà del VI secolo, il mercante egiziano Cosma Indicopleuste scrive di aver trovato nell’India meridionale gruppi inaspettati di cristiani; e di aver saputo che il Vangelo fu portato ai loro avi da Tommaso apostolo. Sono i “Tommaso-cristiani”, comunità sempre vive nel XX secolo, ma di differenti appartenenze: al cattolicesimo, a Chiese protestanti e a riti cristiano-orientali.

    Patronato: Architetti

    Etimologia: Tommaso = gemello, dall'ebraico

    Emblema: Lancia

    Martirologio Romano: Festa di san Tommaso, Apostolo, il quale non credette agli altri discepoli che gli annunciavano la resurrezione di Gesù, ma, quando lui stesso gli mostrò il costato trafitto, esclamò: «Mio Signore e mio Dio». E con questa stessa fede si ritiene abbia portato la parola del Vangelo tra i popoli dell’India.

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    Papa Francesco ce lo presenta così: “Tommaso è uno che non si accontenta e cerca, intende verificare di persona, compiere una propria esperienza personale. Dopo le iniziali resistenze e inquietudini, alla fine arriva anche lui a credere, pur avanzando con fatica”. A noi tutti è familiare la figura di questo Apostolo: quante volte l'abbiamo sentito citare nelle omelie e nel linguaggio comune. “Io sono come San Tommaso, se non vedo non credo!” Così nella nostra tradizione lui è diventato il modello dello scettico che ha bisogno di vedere e di toccare per credere ma che poi, dinnanzi alla prova dei sensi, ci regala la più bella espressione di fede piena ed autentica “Signore mio e mio Dio”!

    Il suo profilo delineato nei Vangeli
    Nei Vangeli sinottici Tommaso viene nominato insieme con Matteo, negli Atti sta accanto a Filippo. Il Vangelo di Giovanni parla di lui più degli altri, definendolo Didimo, cioè gemello. Ora in modo analitico ma sintetico prendiamo in esame le singole pagine evangeliche che ci parlano di lui. Gesù, in una giornata molto particolare riceve il seguente messaggio dalle sorelle di Lazzaro: “Signore, ecco colui che tu ami è malato”. Gesù sapeva che quella malattia dell’amico sarebbe stato un mezzo per la glorificazione del Figlio di Dio. Per questo, dopo due giorni di sosta, disse ai discepoli: “Andiamo di nuovo in Giudea”. Ma i discepoli gli risposero che sarebbe stato molto rischioso ritornare in Giudea, dove proprio i Giudei avevano tentato di lapidarlo. Come sarebbe stato possibile tornarci di nuovo? Allora Gesù parlò della luce del giorno e delle tenebre della notte, del sonno di Lazzaro e della necessità di risvegliarlo. Ma gli apostoli non capirono. Gesù parlò più chiaro e disse che Lazzaro era morto, allora Tommaso, chiamato Didimo disse agli altri: “Andiamo anche noi a morire con lui” ( Gv. 11, 16) Tommaso in questo passo di Giovanni rivela una personalità determinata, disponibile a seguire Gesù sempre, fino a condividere con lui la stessa morte. Nell’Ultima Cena, mentre si avvicina il tempo della sua passione e morte, Gesù si rivolge ai discepoli e annuncia di andare a preparare un posto per loro, perché essi siano insieme con lui. Poi precisa: “ Del luogo dove io vado, voi conoscete la via”. (Gv. 14,4) Tommaso, da uomo concreto, interviene dicendo: “Signore, non sappiamo dove vai, e come possiamo conoscere la via? “(Gv. 14,5) E Gesù risponde :” Io sono la via, la verità e la vita”. La rivelazione di Gesù rivolta a Tommaso vale per gli uomini di tutti i tempi, perciò chiunque voglia intraprendere un cammino di fede potrà camminare al fianco di Tommaso e come lui accogliere la verità del Cristo morto e risorto per la salvezza della intera famiglia umana.

    Il celebre dipinto teologico dell’apparizione Pasquale e della sua iniziale incredulità
    Nel racconto della Passione di Gesù non si fa cenno a Tommaso, ma la sua sofferenza si capisce dagli avvenimenti successivi, che accadono dopo la Resurrezione. La sera di quel giorno, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi” Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono nel vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il padre ha mandato me, io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete non saranno perdonati”. Quando i discepoli riferirono a Tommaso che avevano visto il Signore, lui stenta a crederci e afferma che se non lo vedrà con i suoi stessi occhi e non lo toccherà con le sue mani non crederà. (Gv. 20, 25) Otto giorni dopo la Pasqua, i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù a porte chiuse, stette in mezzo e disse: "Pace a voi". Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco e non essere incredulo, ma credente”. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!” Gesù gli disse: “Perché hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”.(Gv. 20, 26-29) Tommaso, partito da una condizione di incertezza e di dubbio giunge alla più bella espressione di fede. Sull’esempio di Tommaso, ogni uomo di buona volontà, partendo dal dubbio, può andare alla ricerca della fede in qualsiasi momento della vita e approdare all’incontro con Gesù Eucaristia inizio e compimento di ogni storia di salvezza personale.

    La sua missione dopo l’Ascensione tra devozione e leggenda, evangelizzatore dell’India
    Secondo una tradizione che risale almeno a Origene (185-255 circa), Tommaso evangelizzò la regione dei Parti, cioè la Siria e la Persia. Un’altra tradizione, più tarda, che risale a Gregorio Nazianzeno (329-390 circa), attribuisce a Tommaso l’evangelizzazione dell’India, regione dove avrebbe subito il martirio. Questa tradizione appare accolta anche dagli apocrifi Atti di Tommaso. Secondo questo testo dunque Tommaso giunse fino all’alto corso del fiume Indo, nell’India occidentale, per trasferirsi poi nell’India meridionale, dove morì martire, ucciso a colpi di spada o di lancia, poco lontano da Calamina. Isidoro di Siviglia verso il 636 pone in questo giorno anche la sua sepoltura nella stessa Calamina, città non altrimenti nota ma che probabilmente deve identificarsi con l’odierna Mylapore, sobborgo di Chennai-Madras, dove il luogo del suo martirio è ancora indicato da una croce con iscrizione in antico persiano del VII secolo. Nella locale comunità cristiana, a lungo separata dall’Occidente fino a quando nel 1517 i portoghesi arrivarono in India, si è sempre conservata viva nei secoli la tradizione della propria origine dalla predicazione di Tommaso. Quello che la popolazione locale identificava ancora con il suo sepolcro (che fu visitato da Marco Polo nel 1292, e di cui recenti considerazioni archeologiche confermerebbero l’antichità), all’arrivo dei portoghesi era da secoli custodito da una famiglia musulmana. Essi vi edificarono sopra una chiesa, dal XIX secolo sostituita dall’attuale chiesa cattedrale intitolata all’apostolo. Da questo sepolcro le reliquie di Tommaso, come affermano gli stessi Atti di Tommaso e poi, verso la fine del IV secolo, il siriano sant’Efrem, erano state trafugate e trasferite a Edessa, probabilmente già dal 230 (la tradizione riporta la data precisa del 3 luglio. Il 13 dicembre 1144 Edessa subì l’ultima e definitiva conquista musulmana: ma prima di questo avvenimento le reliquie di Tommaso erano state traslate probabilmente nell’isola di Chios. È da qui infatti che le vediamo pervenire nella cittadina di Ortona in Abruzzo, insieme alla pietra tombale, secondo il racconto che si legge in una pergamena del 22 settembre 1259, un solenne atto pubblico che raccoglie le testimonianze, rese sotto giuramento, degli ortonesi che asportarono da Chios le reliquie di Tommaso, da allora le reliquie di Tommaso sono custodite nella Concattedrale a lui intitolata. Soprattutto il suo viaggio in Oriente che, secondo Giovanni Crisostomo, lo avrebbe portato fin nella terra dei Re Magi e li sarebbe rimasto fino alla morte svolgendo anche l’attività di architetto. Per questo Tommaso viene frequentemente rappresentato con uno squadro in mano, simbolo chiaro della sua professione.

    La tradizione della cintura della Madonna data a Tommaso
    Un’antica tradizione, raccolta nella Legenda aurea di Jacopo da Varagine, ricollega Tommaso all’Assunzione in cielo di Maria. Dopo la morte della Vergine, Gesù stesso fece porre il suo corpo in un sepolcro, poi, dopo tre giorni, lo riunì all’anima e l’accolse in cielo. La cintura di Maria cadde, ancora stretta, nelle mani di Tommaso; secondo alcuni, come segno di particolare predilezione, secondo altri, per vincere la sua incredulità. In controluce al brano evangelico della Resurrezione, Tommaso sarebbe arrivato dopo esprimendo incredulità, per questo venne confermato da questo segno.

    San Tommaso architetto di Dio in India
    L’Apostolo Tommaso in India, luogo che aveva avuto per annunciare la Resurrezione del Signore, era abitata da popolazioni considerate barbare, fra cui era ben radicata la mancanza di vera fede e di vera pietà. Con le armi dell’amore e con la pazienza battezzò ricchi e poveri, grandi e piccoli, potenti e governanti. Non utilizzò una predicazione rigida, dura ed i castighi, ma fu sempre disponibile, semplice, umile e vicino ai bisogni dell’uomo, trovandosi anche a predicare i miracoli del proprio Maestro. Nel nome del proprio Signore e Dio, l’Apostolo Tommaso compì diversi miracoli in diverse città indiane e si diffuse così la fede nella salvezza delle anime e, soprattutto, per la prima volta furono fondate comunità cristiane ed ordinati diaconi, presbiteri e vescovi. I miracoli del Santo Apostolo Tommaso commuovono e donano la salute agli infermi, molti dei quali sono battezzati e diventano membri della Chiesa. Si diffuse pure la fama della sua santità, anche al di fuori dei confini locali. Compì le imprese più grandi per la sua comprensione e custodia. Dalla città, dove viveva l’Apostolo Tommaso, alcuni fecero visita al re. Nel corso dell’incontro il re li interrogò per essere informato della grandezza e bellezza del palazzo reale. Tommaso, che aveva ricevuto dell’oro per costruire un nuovo palazzo e che, invece, lo aveva distribuito tra i poveri ed i bisognosi, non si era preoccupato della costruzione del palazzo. Costoro gli risposero: “Re, non attendere un nuovo palazzo, poiché costui ha distribuito l’oro ai poveri e per di più annuncia un Dio sconosciuto e compie miracoli”. Il re si adirò ed ordinò di portargli davanti San Tommaso. Dopo che gli fu portato, gli chiese se avesse costruito il nuovo palazzo e l’apostolo Tommaso gli rispose: “ho costruito l’unico stupendo tipo di palazzo che ho imparato a costruire dall’architetto che è Cristo”. Il re rispose: “andiamo ora a vederlo” e l’Apostolo Tommaso replicò: “ Ritengo che non serva ora. Quando partirai da questo mondo, allora ti servirà”. Il re, adirato, ritenendo di essere burlato, ordinò di rinchiudere l’imbroglione in una fossa buia.Mentre San Tommaso era in prigione con il mercante Amvani, il fratello del re, colpito dal un profondissimo dolore per il danno subito, si ammalò gravemente. Chiamò il fratello e gli disse: “Sono profondamente addolorato per il danno subito a causa di quell’imbroglione e per questo motivo mi sono ammalato e parto da questa vita”. Poco dopo morì. Un Angelo del Signore prese la sua anima e lo portò tra le tende dei giusti e gli chiese. “ dove vuoi abitare?” la sua anima, vedendo una tende bellissima, pregò l’Angelo di lasciarlo in quel posto e questi gli rispose: “In questa non puoi, perché è di tuo fratello, è quella costruita da Tommaso”. L’anima rispose: “Ti prego, lasciami tornare da mio fratello per comprarla e poi tornerò qui”. L’Angelo restituì l’anima al corpo morto e questi riprese vita, incontro il fratello e gli disse: “Fratello mio, credo che tu sia disposto a dare metà del tuo regno per vedermi vivo. Ti chiedo, quindi, una piccola grazia. Certamente, l’hai detto e farò quanto posso: “Dammi il palazzo il palazzo che hai nei cieli e prendi pure tutte le ricchezze che desideri. Io ho un palazzo nei cieli? Da dove?. “Si ce l’hai, anche se tu non lo conosci. Lo ha costruito lo straniero che è in prigione. E’ bellissimo. L’ho visto, melo ha mostrato l’Angelo. Il re capì, ma si guardò dal mantenere la promessa, dicendo: “Fratello mio, se si trattasse di qualcosa appartenente al mio regno, potrei mantenere la mia promessa. Ora si tratta di qualcosa che è in cielo. Prendi tu stesso Tommaso, affinché te ne prepari uno di migliore.” Dopo tutto ciò liberò Tommaso ed il mercante Amvani, chiedendo perdono per il proprio errore. Tommaso ringraziò il Signore e battezzò tutte le autorità. Il popolo venne a sapere ciò e molte altre cose e si accostò alla nuova fede, con riverenza e rispetto.

    Il martirio di Tommaso secondo la tradizione delle chiese orientali
    Il re di Misdia, visitò la prigione, incontrò Tommaso e gli chiese: “Sei servo di qualcuno o sei libero?”. Egli rispose: “Sono servo di Gesù Cristo, che è il vero Dio e dimora nei cieli. Egli mi ha inviato qui a salvare anime.” Gli rispose il re di Misdia: “Mi sono stancato di ascoltare le tue predizioni e le false correzioni e, pertanto, ti condanno alla morte, per cui sei giunto. Così sarà liberato il mio popolo ed io stesso dalle tue magie, dai tuoi inganni e dalle tue malvagità. E’ doveroso sottolineare a questo punto che il re temeva il popolo che venerava, onorava ed ammirava l’Apostolo Tommaso, poiché molti credevano alla sua predicazione, erano stati aiutati spiritualmente ed erano divenuti membri della Chiesa. Per sfuggire alle proteste, alla confusione ed alla rivolta, lo condusse, con pochi soldati, fuori della città, e glielo consegnò perché lo uccidessero su di un monte. Nonostante ciò, il popolo accorse per strappare l’Apostolo dalle mani dei soldati, mentre egli pregava incessantemente, dicendo: “Signore, Dio mio, che sei la mia speranza e la liberazione di tutti i fedeli, guidami oggi mentre vengo vicino a te e che la mia anima non sia ostacolata dai demoni malvagi. Ho completato la mia opera ed ho adempiuto il tuo comandamento, dal momento che sono stato venduto come schiavo. Concedimi ora la libertà.”Dopo aver pregato, benedisse i fedeli e disse ai soldati: “E’ giunta per voi l’ora di adempiere all’ordine del re.”Immediatamente i soldati lo colpirono e lo trafissero con i dardi e terminò il viaggio sulla terra nella città del Malabar (Maliapour), chiamata San Tommaso, nella parte occidentale della Penisola Indiana.

    Le sue reliquie custodite ad Ortona
    La basilica di San Tommaso apostolo di Ortona, concattedrale dell'arcidiocesi di Lanciano-Ortona, dal 6 settembre 1258 custodisce le Ossa di san Tommaso apostolo. Il navarca ortonese, il pio Leone, insieme con i commilitoni, riportò sulla galea il corpo dell'Apostolo e la pietra tombale, dall'isola greca di Chios. Chios rappresentava uno spazio del secondo fronte di guerra, dove la flotta ortonese composta da tre galee, si era recato a combattere, al seguito dell'ammiraglio di Manfredi, Filippo Chinardo. Da quella data la basilica diventa centro di preghiera, richiamo di pellegrini, ma anche oggetto di varie distruzioni.

    Autore: Don Luca Roveda




    Tommaso è l’apostolo pieno di dubbi che, per credere alla resurrezione di Gesù, “vuole toccare con mano”, cioè avere una prova concreta del fatto avvenuto. Molti artisti hanno dipinto la famosa scena. Celebre il quadro di Caravaggio L’incredulità di San Tommaso dove il santo infila il dito nella piaga del costato di Gesù. Ecco l’origine del detto “mettere il dito nella piaga”, ovvero toccare il punto più dolente di una situazione problematica. Tommaso, chiamato anche Didimo (dal greco significa “gemello”, non si sa di chi), probabilmente è un pescatore della Galilea. Ed è uno dei dodici apostoli scelti da Gesù come suoi discepoli. I Vangeli lo descrivono così. Durante l’ultima cena Gesù dice agli apostoli: «Sto per andare a preparare un posto per voi nella casa del Signore, la via la conoscete». Tommaso ingenuamente si rivolge al Maestro: «Signore, non sappiamo dove vai e non conosciamo la via». Gesù risponde: «Io sono la via, la verità e la vita».
    Quando Gesù risorge, alla sua prima apparizione sono presenti tutti gli apostoli meno Tommaso. Il santo ascolta la testimonianza degli altri apostoli, ma afferma che per credere deve vedere i segni dei chiodi nelle mani di Gesù. Quando Gesù appare agli apostoli per la seconda volta, il Maestro si siede e accetta di mangiare del pesce, poi incita Tommaso a toccare le sue ferite invitandolo a credere anche se non vede, poiché per Gesù «beati sono coloro che pur non vedendo, credono». Tommaso si avvicina, vede e tocca e, poi, convinto esclama: «Mio Signore e mio Dio!».
    Dopo la resurrezione di Gesù, secondo alcune fonti, Tommaso si reca missionario in Siria e nella Persia e in seguito in India a predicare il Vangelo, dove per secoli vivrà una comunità di cristiani. Qui finisce i suoi giorni intorno all’anno 72, non si sa per certo se come martire o per morte naturale. I resti del santo, secondo la tradizione, sarebbero stati trasportati in Italia nel 1258. Attualmente sono custoditi in Abruzzo, presso la Basilica di San Tommaso Apostolo, a Ortona (Chieti). L’apostolo è patrono dell’India e avendo ricevuto l’incarico da un re indiano di edificare un palazzo, è protettore di carpentieri, muratori, tagliapietre, geometri e architetti.
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