
Originariamente Scritto da
conogelato
Io?????? Mi dici allora Breakthru di cosa parlano i maggiori sociologi, filosofi, psicologi, psicoterapeuti di oggi? Perché ONU ISTAT Inps esperti e studiosi del settore parlano di "vera e propria emergenza morale"? Ha dato loro di volta il cervello?
In "La società del pressapoco", il celebre psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli offre una lucida e penetrante analisi della società contemporanea, caratterizzata da una crescente approssimazione in ogni ambito della vita. L'opera si configura come un profondo atto d'accusa verso un mondo che ha smarrito il valore della precisione, dell'approfondimento e della competenza.
Andreoli parte da una constatazione: viviamo in un'epoca dove il "più o meno" ha sostituito l'esattezza, dove l'approssimazione regna sovrana e viene addirittura celebrata come virtù. Questo "pressapochismo" non è limitato a un singolo ambito, ma permea ogni aspetto della vita contemporanea: dalla comunicazione all'educazione, dalla politica alle relazioni interpersonali.
Il primo sintomo del pressapochismo si manifesta nel linguaggio. Le parole vengono usate in modo approssimativo, perdendo la loro precisione semantica. La comunicazione diventa superficiale, basata su slogan e frasi fatte, mentre si perde la capacità di articolare pensieri complessi.
Nel campo dell'educazione, Andreoli evidenzia come la ricerca della facilità e della semplificazione estrema stia producendo generazioni sempre meno capaci di pensiero critico e approfondimento. La cultura dell'approssimazione si traduce in una preparazione superficiale che privilegia la quantità sulla qualità.
Anche i rapporti interpersonali subiscono gli effetti del pressapochismo. Le relazioni diventano superficiali, mediate dalla tecnologia, prive di vera profondità emotiva. L'autore sottolinea come questa tendenza stia producendo una società sempre più frammentata e individualista.
Il libro evidenzia le pericolose conseguenze di questa deriva:
1. Perdita di competenze: la società del pressapoco genera professionisti approssimativi, incapaci di vera eccellenza
2. Deterioramento culturale: si assiste a un impoverimento generale del livello culturale
3. Crisi dei valori: l'approssimazione si estende anche alla sfera etica e morale
4. Declino della qualità della vita: la superficialità generalizzata porta a un impoverimento della qualità delle esperienze umane
L'opera si rivela particolarmente attuale nell'era dei social media e della comunicazione istantanea. La sua analisi aiuta a comprendere meglio le dinamiche sociali contemporanee e offre spunti di riflessione per contrastare la deriva verso la superficialità.
Vittorino Andreoli è uno dei più influenti psichiatri e intellettuali italiani contemporanei, nato a Verona nel 1940. La sua storia professionale è affascinante quanto eclettica: dopo la laurea in Medicina, si specializza in psichiatria e neurologia, portando avanti parallelamente gli studi di farmacologia a Milano e neuroscienza a Cambridge e New York.
Il suo approccio alla psichiatria è decisamente umanistico - vede la follia non come semplice malattia da curare, ma come parte integrante della condizione umana. Quest'idea rivoluzionaria ha plasmato tutta la sua carriera, dalla direzione di importanti strutture psichiatriche alla stesura di opere che hanno cambiato il modo di vedere la malattia mentale in Italia.
Ma Andreoli non è solo uno scienziato. È un prolifico scrittore e un acuto osservatore della società contemporanea. I suoi libri, che spaziano dai saggi scientifici alle riflessioni sulla vita quotidiana, hanno conquistato un vasto pubblico grazie alla sua capacità unica di rendere accessibili concetti complessi con un linguaggio chiaro e coinvolgente.
Oggi è considerato una delle voci più autorevoli nel dibattito sulla salute mentale e sul disagio sociale.
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Eh si, come vedi ne parla solo Cono. È Cono che ce l'ha con tutti, si.