Risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: La capanna dello zio doxa: storia di sofferenza e libertà

  1. #1

    La capanna dello zio doxa: storia di sofferenza e libertà

    L’oliveto del Priorato di MaestroGiudice Rigoroso, in Toscana, era un luogo mistico, ma non nel senso buono. Le preghiere non salivano al cielo: evaporavano nel sudore dei braccianti.
    Comandava tutto lui, un monaco predicatore, dell'ordine dei Giudicanti, priore a vita autoproclamato, che aveva preso il voto di povertà, poi messo in periodo sabbatico dopo l'eredità fondiaria di un oliveto millenario (chiamato "Getsepiedi ", per motivi misteriosi che si perdono nella notte dei tempi).

    Ogni giorno l’uliveto si svegliava con suoni di campana e urla gutturali di richiamo :“All’opera, bestie di Satana!” e si addormentava sotto il canto meccanico dell’olivatrice a pedali, manovrata a turno da Ale e Ninag. Il primo era un ex campione di ciclobalneazione danzante, ora piegato dalla fatica al punto che danzava solo per scansare i rovi.
    La seconda, montanara logica e resistente, aveva cercato di contrattare le ore di riposo con argomenti tratti dal De re rustica di Columelle, ma il priore le aveva contestato la liquidità dell'argomento con un copincolla recalcato da un postino di Tarso, ed un ipocrita "Grazio-ttin, cara amica. Ti abbraccero' un'altra volta. Vai in pace" di commiato.

    I ritmi erano infernali, anche per chi non avesse peccato : il contratto-capestro di fornitura di olive alla saclà doveva essere rispettato, a qualunque costo. Quindi, le penitenze si sprecavano e nessun indulgenza era applicabile. A nessun prezzo.
    Lavoro duro, da Mattutino a Compieta, con lettura (fatta a turno) di Siracide, Galimberti e dichiarazioni sui social di Leonedecimoquarto. Per dissetarsi...Bauman, l'esperto in liquidi.

    La Capanna dello Zio Doxa, fatta di assi sconnesse e scaffali pieni di volumi sottolineati in latino maccheronico, era l’unico rifugio concettuale disponibile. Doxa, ex critico d’arte e ora sindacalista dell’anima, cercava ogni giorno di mitigare il dominio retrivo.
    Offriva discorsi pacati, tisane alla malva e briciole di Seneca, ma la carità spirituale aveva poco effetto sulle ginocchia gonfie e i polsi infiammati dei lavoratori coatti, attratti e resi schiavi con promessa di pagamento di una pensione eterna. Poi. Dopo un giudizio sulle olive lavorate.
    La notte, il priore si aggirava tra gli ulivi con un bastone di rovo e velleità di jus primae noctis. Le sue attenzioni su Regina d’Autunno erano state fermate solo dall’intervento improvviso di KuronoTuriga, che aveva scatenato tre gatti da caccia addestrati a miagolare versi di Bashō in codice minaccioso.
    Dark, figlia dei fiori e trombettista insigne, non era presa in considerazione (forse per il machete da potatore a doppio filo che portava alla cintura), dato l'amore del priore per l'organo e la cetra. Bauxite approfittava dell'atmosfera sulfurea che circondava Vega e per Breakthru, la vista del codice di Giustiniano, rilegato in pelle d'elefante, brandito a due mani era sufficiente per raffreddare gli spiriti più bollenti.
    Anche Kingkong, fotografo e orientalista, aveva messo il naso – e l’obiettivo – nelle faccende: aveva immortalato il priore mentre annusava un grembiule da donna, aggiungendo il titolo "Mistica dell’ipocrisia olivifera, n. 3" e inviandolo alla Biennale di Venezia. “L’arte lo salverà,” disse, “ma prima deve tremare”.

    La rivolta covava sotto la cenere.
    Una notte, Ninag organizzò una riunione clandestina sotto la capanna, con pane secco e cartine topografiche. “Serve via di fuga e dignità,” disse. Ale annuì, mentre si applicava una pomata naturale all’olio d’iperico sulle ginocchia.
    Fu allora che, dal nulla, si sentì un suono metallico e solenne:



    la chitarra di Axe, che avanzava tra i filari come un’apparizione profetica. In tenuta da colonnello nordista, con la camicia sbottonata sul petto liberale e la voce grave da evangelizzatore laico, pronunciò parole memorabili:
    “In nome della Dichiarazione d’Indipendenza, dell’Enciclopedia illuminista e di Keynes: questo campo è ufficialmente liberato, e che sia democratico, senza trappoloni.”

    Il priore rise sguaiatamente. “Liberato? Ma sei scemo o protestante?”
    Axe sorrise, più pitagorico e freudjunghiano che mai: “Entrambe le cose, se serve. E porto con me un decreto del Vescovo di Lucca, una denuncia del Ministero del Lavoro, e potrei suonare una canzone triste che faccia piangere anche le olive. Saclà o meno. Si, ti ricordo il padre autorevole in quanto autoritario a nerbate di ramo di betulla elastico. Quindi, ubbidisci!”
    Kingkong aggiunse: “E ho già venduto le foto a Le Monde Diplomatique.”
    Kurono, con tono gelido, disse solo: “I gatti hanno sete di giustizia.”
    Doxa si alzò allora in piedi, solenne: “Chi semina servitù raccoglie rivoluzione. E in questo uliveto, oggi, si raccoglie la Storia.”

    Il priore balbettò qualcosa su Benedetto da Norcia, poi sparì dietro il frantoio, inseguito dal disinteresse femminile totale

    Il giorno dopo, l’oliveto era silenzioso.
    I braccianti, ora cittadini del pensiero, si muovevano liberi.
    Breakthru scriveva il nuovo Statuto. In rima baciata, con i consigli di Regina
    Vega catalogava le piante secondo principi biologici non patriarcali.
    Dark organizzava un podcast intitolato “Ex-voto contro il feudo”, prima di andare a riposare in una vasca da bagno colma di caffé e rhum.
    Ninag e Ale guidavano le nuove squadre di raccolta, ciclomontate, alternando lavoro apero' e controlli di performance con olivometri da polso..
    Kurono insegnava ai gatti a leggere Aristotele e ad apprezzare le sculture bidimensionali di Carlino da Scarafaggio
    Kingkong scattava ritratti ai nuovi lavoratori liberi sotto l’olivo.
    Doxa, sorridendo alla luce gentile della sera, rileggeva Plotino sulle note di Axe che intonava un gospel suonato con ritmo di libertà.

    Il monaco? Starà maestrogiudicando la peccaminosità dei pescetti all'anice, da qualche altra parte.
    Ultima modifica di restodelcarlino; Ieri alle 15:38

  2. #2

  3. #3
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
    Data Registrazione
    25/12/09
    Messaggi
    35,583
    Più che una capanna, pare un ricovero.

  4. #4
    رباني L'avatar di King Kong
    Data Registrazione
    05/07/17
    Messaggi
    2,040
    Posso fornire le prove dell'autenticita della cronaca:
    Gatti da caccia in agguato mimetizzati nella vegetazione.

    Aut hic aut nullubi

  5. #5
    Opinionista L'avatar di Ninag
    Data Registrazione
    05/03/24
    Messaggi
    789
    Ultima modifica di Ninag; Ieri alle 19:04

  6. #6
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
    Data Registrazione
    01/05/19
    Località
    In un incantevole paese della regione dei trulli
    Messaggi
    11,497
    I gatti io li adoro tutti, siano essi bianchi, neri o di qualsiasi razza!
    A proposito RdC... Complimenti ancora e sempre!!!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

    La regina del sud sorgerà nel giudizio. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone (Matteo 12:42)

  7. #7
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    2,096
    Bravissimi !

    Mi piacerebbe avere la vostra abilità nel creare, ridurre o manipolare le foto.

    Accontentavi di quel che posso offrire.
    Ultima modifica di doxa; Oggi alle 06:47

  8. #8
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    2,096
    Fratel Cono per essere sempre vicino al suo Signore, non ci dorme la notte per pensare come incrementare il reddito derivante dal suo oliveto collinare.

    Quest’anno per sperimentare l’effetto San Matteo e vendere tutto l’olio prodotto ha ideato l’itinerario dell’oleoturismo, per far conoscere l'olio extra vergine di oliva da lui prodotto. Il suo motto è: "dall'oliveto al frantoio", con assaggi e iniziative didattiche.

    Tramite l’accordo con un’agenzia turistica ogni giorno mette a disposizione dei pullman che dalle spiagge della Versilia trasportano gratuitamente i villeggianti fino ad Empoli.

    Li attende una guida turistica locale. Li conduce in alcune strade e piazze del centro storico per vedere monumenti e chiese.

    Dopo c’è la visita nell’azienda agricola conesca & c.. Come benvenuto fa mettere nel portico un lungo tavolo con sopra vari cibi: fette di formaggio pecorino, salumi vari della zona, frutta e bevande.

    Poi i turisti vengono fatti entrare nel grande frantoio per assaggiare vari tipi di olio, sparso su piccole fette di pane casareccio. Segue la vendita del prodotto in eleganti confezioni. I prezzi sono esosi ma i clienti tacciono. In tal modo Cono vede la realizzazione pratica dell’effetto San Matteo e si sente in pace con la coscienza.

    Questi sono due dei pannelli che ornano le pareti del Getsemani (frantoio) di Cono: raffigurano la raccolta manuale delle olive.



    Ultima modifica di doxa; Oggi alle 07:45

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato